lunedì 10 giugno 2019

Cloache digitali

Qualche anno fa ero indeciso se aprire o meno una pagina facebook: qualche amico cercava di convincermi, qualcun altro (colleghi, conoscenti, ecc..) mi aveva cercato senza risultati. Bazzicando in rete per diletto e per lavoro da vent'anni e avendo un figlio che coi social ci è cresciuto (per fortuna con buon senso e moderazione) vedevo l'andazzo e me ne tenevo alla larga, però sempre con una certa curiosità. Finché per un paio di giorni sono entrato in uno di quei gruppi del tipo Sei di nomedelpaese se; (penso che ormai ogni borgo abbia il suo) un'autentica cloaca di mentecatti che delirano su ogni argomento, insultano, sentenziano e scrivono con un livello di analfabetismo di ritorno preoccupante. Qualcuno con intenzioni costruttive cerca di moderare ma senza risultati apprezzabili.
Siamo a posto così: per gli amici sono più che sufficienti il cellulare e la mail. Sono anche fortunato che il mio figliolo è già grande, perciò mi sono risparmiato quell'altra fogna ormai rappresentata dai gruppi scolastici su whatsapp. Parlavo con una coppia di amici, ironicamente disperati per il livello di demenzialità che pure lì si raggiunge: uscirne pare impossibile, però hanno deciso che finché il figlio andrà a scuola faranno a turno, un anno ciascuno; è sopravvivenza.

11 commenti:

  1. Credo anch’io che difendersi, arginare, fare muro sia una necessità vitale, ma non penso che ci sia un modo di farlo migliore di un altro: dipende dalla personalità, dall’indole, dalle esigenze, e magari pure dal caso (ricordo come del tutto casuale fu il mio sbarco sui blog…)
    Da parte mia cerco di usare Fessobukko nel modo migliore possibile (selezionando gli amici e tenendomi lontano da qualsiasi fogna di dibattito fra imbecilli), e in quell’ambiente ho conosciuto più o meno lo stesso numero di amici di alto livello mentale che mi era stato possibile intercettare col blog, mentre continuo a tenermi lontano da ciò che considero molto peggiore: il mondo dello smerdofono sempre acceso e sempre connesso che rischia di fare di noi dei mutanti muniti di protesi cerebrale, o degli uomini (è una bella definizione di Vittorino Andreoli) “col cervello in tasca”. Mio fratello ha preso la strada opposta: sta alla larga da Fb, e però è sempre lì a sbocchinare il cellulare come un ragazzino, ridendo/ragliando per il continuo flusso di video cretini condivisi su uazzàpp, non riuscendo neanche più a prestare attenzione ai racconti orali del nostro vecchio padre per non perdersi la sarabanda di cagate su Staminchiagram. In ogni caso rispetto anche la sua scelta. Ma non farei mai a cambio.

    Un abbraccione.

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    1. Lo smerdofono sta diventando un problema per tutti, perché dà dipendenza e si usa per tutto. A volte mi auto-censuro appena mi rendo conto di eccedere.

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  2. Hah, la maledizione dei gruppi (non solo scolastici) su LaZappa: prima di tutto, scopro di essere finito in un gruppo; ma chi cazzo mi ci ha messo? Mando un messaggio privato a chi l'ha creato chiedendogli "Ahò, ciccio, cosa ci faccio io in questo gruppo? Manco m'hai chiesto il consenso!" e lui mi risponde "Ma dai, è un gruppo per noi, ci serve per metterci daccordo [testuale, senza apostrofo] per le cene e altre cose". Cioè, guardando chi era stato ficcato di forza bruta in quel gruppo, ho notato che con la stragrande maggioranza non avevo più contatti da QUARANT'ANNI. Mi sono detto: e vabbe'. Ho resistito tre ore in quel gruppo - tanti di quei personaggi schiaffati lì a forza bruta come l'hanno scoperto hanno cominciato a corcare il gruppo di puttanate stile Facciabuco - poi mi sono cancellato. L'amico mi ha riiscritto; mi sono ricancellato e l'ho chiamato, dicendogli chiaro e tondo di lasciar perdere. Non mi ha più scassato gli zebedei, per sua fortuna. Comunque, un sistema che permette di inserire cani, porci e altri animali in un gruppo senza prima chiederne il consenso è bacato in partenza.

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    1. Concordo, uno si può sempre togliere, ma sarebbe corretto chiedere prima l'ok!

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  3. Basta scegliere i gruppi giusti.
    Quelli su Whatsapp obbligatori per certe cose (lavoro o altro) li silenzio e via.
    Quelli su FB... cerco solo il gruppo che mi interessa davvero, con la gente competente :)

    Moz-

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    1. D'accordo però quello che a me secca è che mi vengano a cercare o a chiedere amicizia parenti, conoscenti e sfrantamaroni. Per cui evito, tanto più che diversi gruppi pubblici sono visibili anche senza account.

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  4. Molte mie amiche mamme sono dentro gruppi WA ma dopo un paio di giorni silenziano il gruppo e amen.
    Le capisco...

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  5. Nel mio caso gran parte delle comunicazioni di lavoro passa sul gruppo WA ed è angosciante. Sono uscito dopo due giorni dal gruppo cazzeggio WA dei miei colleghi e sto meglio. In paese invece ci sono i miei coetanei che si incazzano perché non sto su Facebook e non mi beccano e non sanno nulla di me e non partecipo a nulla e ti assicuro che l'idea di un gruppo facebook/WA di ragazzi del mio paese mi fa stare malissimo.

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    1. Prima o poi ci romperemo i coglioni e ci staccheremo da tutto. Chissà, forse sarà la vera forma di ribellione... futuro invisibile!

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  6. Per decisione uso pochissimo le reti sociali.
    Per fb sarà quasi un anno che non lo uso.

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