Better Call Saul
Dopo una 4°stagione fiacca, nella quinta c'è stato un cambio di passo clamoroso: ultimi episodi emozionanti e indimenticabili che faranno da ponte per il collegamento definitivo con Breaking Bad. Per ora insieme a Years and Years la serie migliore dell'anno.
Years and Years
Un monito per il futuro immediato. BBC e HBO picchiano duro mettendo in scena una realtà ancora più orribile di quella attuale, mostrando il suo impatto sulla vita di un gruppo familiare che vive a Manchester e le cui vicende fanno da filo conduttore nell'arco temporale di quindici anni. L'economia va in frantumi, le calotte polari si sciolgono, il populismo prende sempre più piede nelle sembianze e nei comizi agghiaccianti di una strepitosa Emma Thompson; gli adolescenti si fanno innestare i telefoni nelle mani e fotocamere negli occhi. Impressionanti le analogie con gli accadimenti più recenti, considerando che la serie è uscita prima. Se la quarantena vi ha destabilizzato non fa per voi.
After life
Grande stima per Ricky Gervais che però in questa seconda stagione ha esaurito gli argomenti: per quanto brillante e sarcastica la prima, tanto deprimente e statica questa seconda.
The Strokes - The New Abnormal
Dopo sette anni di pausa gli Strokes hanno ritrovato stile e ispirazione: il nuovo album è una boccata d'aria fresca che trasuda NYC da ogni nota. Riff che sono un marchio di fabbrica (a tratti riportano ai Television e agli anni gloriosi del CBGB) e sonorità rivisitate in chiave anni ’80 a cominciare dall'artwork con un frammento dell'opera Birds of Money di Basquiat. Un lavoro che ha molto diviso la critica nel web: c'è chi addirittura parla di sfacelo. Io l'ho adottato fra le colonne sonore per queste settimane di quarantena.