domenica 5 aprile 2020

C'è troppa gente in giro? Too much pressure!

















Stamattina in panetteria c'erano tre persone prima di me in attesa di entrare: ho scoperto che la prima era una tipa che si trovava a 10 m. dall'ingresso fra le auto parcheggiate nella piazzetta. Con tutta la prudenza necessaria e soprattutto con il rispetto per la tragedia che ha colpito migliaia di persone, questa mi pare una forma di psicosi in piena regola: non è che stiamo un tantino esagerando? Ovunque il leitmotiv quotidiano è c'è troppa gente in giro. Cittadini indignati e giustizieri da social scrivono post incarogniti contro presunti untori/camminatori, minacciando foto (o addirittura scattandole) salvo poi fare marcia indietro per non beccarsi una giusta denuncia. All'epoca sarebbero stati ligi collaboratori di quartiere dell'OVRA. Un conto sono la coscienza civica e il rispetto assoluto delle regole, un altro è trasformarsi in cacciatori di streghe.

Ora spiego una cosa semplice: abito in una zona centrale e ieri sono uscito a piedi per andare in farmacia a prendere dei medicinali per mio padre. Nello spazio di 200 metri abbiamo alcuni fra i pochi esercizi ancora aperti: un frutta e verdura, due panetterie, un negozio di articoli per l'igiene, l'edicola, la tabaccheria, un supermercato. In paese di dodicimila abitanti, vorrei che qualcuno mi spiegasse come sia possibile pretendere che non ci sia nessuno in giro.

12 commenti:

  1. Il problema non è riferito ai paesi ma alle città. Io vivo in un paese poco fuori VR e la situazione è buona nel rispetto delle regole di contenimento.

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    1. Concordo, però mi irritano i servizi in tv: ad esempio hanno mostrato il vicolo di un quartiere alveare dove ci sono tutti i negozi. "Ecco guardate c'è troppa gente in giro". Poi si vedono persone coi sacchi della spesa che camminano per strada facendo il possibile per stare distanziati.

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  2. Anch'io ho pensato alla tristemente nota OVRA;
    c'è sempre qualcuno pronto a vestire i panni "dell'utile idiota".

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    1. Sempre esistite ahimè, persone più realiste del re.

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  3. Segnalo due articoli molto illuminanti sulla situazione attuale: il primo di wuming: L’inaffidabilità del «popolo bue» è da sempre l’argomento apripista per qualunque stretta autoritaria. La gente è irresponsabile, quindi serve un uomo forte, regole inflessibili, l’esercito per strada… E il governo della nazione si presenta e rappresenta come genitore autoritario di bambinetti e adolescenti immaturi.
    wumingfoundation.com/giap/2020/04/le-foto-delle-vie-piene-di-untori/

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  4. Il secondo da qui: asceonlus.org/reagire-al-panico-da-infodemia-considerazioni-intermedie-su-media-e-covid-19/
    Così, una volta determinato che la unica strategia disperata rimasta al governo italiano è quella della quarantena di massa, il “restate a casa” diventa l’unico messaggio da ripetere allo sfinimento. Una comunicazione che per sue modalità non pare destinata a cittadini, ovvero persone nel pieno della loro responsabilità personale su se stesse, e depositarie della sovranità popolare (e dunque anche del giudizio finale sulle politiche intraprese), ma a sudditi, infanti, persone irresponsabili da guidare con polso fermo e se necessario anche con il bastone: e infatti uno dei canali principali di diffusione è la produzione di storie esemplari di “cattivi cittadini” puniti dalla polizia. Il numero delle contravvenzioni per avere violato le prescrizioni dei decreti governativi, viene presentato come testimonianza della riottosità del popolo, e dunque dimostrazione della necessità di una sua correzione con la forza.

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  5. Sinceramente vedo poche persone in giro, non mi piace molto, questa situazione da Grande Fratello che si è creata.
    Saluti a presto.

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    1. Anche io. Quando vado a gettare la spazzatura vicino a me c'è un viale densamente abitato non c'è mai anima viva.

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  6. Pare che in alcune città, invece, la situazione sia davvero allarmante. Magari i contagi sono pochi e in troppi si sentono immuni. La scelleratezza di pochi può creare gravi problemi a molti altri.

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    1. Pare, appunto. Ad esempio un fotografo ha analizzato questa foto di Genova andata sui tg nazionali facendo notare la stortura del sistema di informazione che alimenta poi la politica.

      facebook.com/andrea.facco/posts/10222867248412098

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  7. D'accordo con te Lucien. La foto non mi convinceva già all'inizio. X dirti che il supermercato dove sono stato prima era mto più frequentato e nella zona frutta e verdura era quasi impossibile non toccarsi e scontrarsi. Tra l'altro mai come in queste settimane ho preso dei colpi alla schiena causati da urti con carrelli.

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    1. A me per ora non manca nulla, di base vivo isolato e ho la gran fortuna di avere un cortile dove nessuno mi può rompere i coglioni. Fra un po' mi mancherà il mare: a pochi minuti da qui, abbiamo km di spiagge che in certi tratti superano i 100m di di larghezza...

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