lunedì 15 dicembre 2008

The Millionaire: il vero film di Natale

The Millionaire - Danny Boyle
Quando esce un nuovo film che ci interessa di solito aspettiamo qualche settimana per vederlo nella nostra comoda saletta di provincia. Sabato sera però io e
Mauau non abbiamo resisitito e per poter vedere The Millionaire ci siamo intruppati con le orde di mangiatori di pop-carne delle multisale. La sala sei per fortuna era mezza vuota, grazie anche alla presenza di altri capolavori tipo Torno a vivere da solo e Saw 55 che hanno indiscutibilmente un gran tiraggio. Ero indeciso tra questo e Come Dio comanda, ma alla fine sono andato a scatola chiusa perché Danny Boyle è uno dei miei registi preferiti. Fin dai primi due film, i geniali Piccoli omicidi tra amici e Trainspotting, ho cominciato a seguirlo con interesse per le sue doti indiscutibili di cineasta unite ad una personalità ed originalità fuori dal comune. Perfino i suoi film meno riusciti, stando al giudizio della critica, (vedi The beach) non mi sono dispiaciuti. Una caratteristica che lo contraddistingue è quella di cambiare completamente genere per ogni opera e anche stavolta non si è smentito. Negli ultimi due film aveva attraversato i territori dell'horror (terribile e fantastico 28 giorno dopo) e si era misurato con la fantascienza (Sunshine). In questo caso si è trasferito in India per raccontare una specie di romanzo di formazione di due fratelli cresciuti orfani nelle baraccopoli di Mumbay. Non voglio addentrarmi nella trama, dico solo che la prima parte in flashback ambientata nella bidonville e giocata su piani temporali differenti è splendida nella sua crudezza e nel percorrere un breve spaccato di storia dell'India, contemporaneamente alla crescita e alle peripezie dei due fratelli, filmate con il solito talento visionario. La seconda parte assume sempre più i toni della fiaba moderna assumendo le caratteristiche della tradizione di Bollywood (l'industria del cinema indiano) dove spesso i temi centrali diventano l'amore o il riscatto sociale del protagonista. Trascinanti le musiche nell'arco di tutta la storia. Se resisterà ancora nelle sale, questo è il vero film di Natale, degno erede della tradizione alla Frank Capra (eresia?). Non sono proprio un amante del genere, ma ogni tanto ci vuole!
Rolling Stone l'ha definito il più bel film dell'anno; questo mi sembra eccessivo, io metterei davanti
Into the wild e Gomorra.
LEGENDA

8 commenti:

  1. Io ero orientato a andare a vedere Come Dio comanda ma dopo il tuo post mi hai installato un grosso dubbio...
    Sussurri obliqui

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  2. Io me li vedo tutte e due. Come Dio comanda però ho letto il libro (mi è piaciuto molto) e ho paura, come a volte capita in questi casi, di essere tradito. Anche se so che Ammaniti ha collaborato alla stesura della sceneggiatura. Speriamo bene.

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  3. Spero di vederli presto entrambi: così ho letto solo mezzo post...
    ciao

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  4. Andrò sicuramente a vederlo, anche a me Boyle piace (e mi è piaciuto un sacco il suo sottovalutatissimo "The Beach"); con "The Millionaire", i tre film segnalati sul mio blog e con quello di Salvatores, sembra che ci siano delle valide alternative ai cinepanettoni, anche nelle città di provincia, sempre più povere di sale.
    p.s.
    Al posto di "Gomorra" (che, devo dire, non mi è piaciuto) metterei "Il Divo".

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  5. Buono anche il Divo. L'ho visto da poco in DVD. Sorrentino è uno dei migliori registi italiani.

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  6. Visto anche "Come dio comanda". Così, a naso, sembra il miglior film di Salvatores... ma ci devo pensare su ...

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  7. questo "the millionaire" non è entrato nella mia classifica dei film dell'anno solo perchè purtroppo non ho ancora avuto modo di vederlo, ma sono sicuro che danny boyle non mi deluderà
    su the beach concordo, secondo me pur avendo una seconda parte leggermente noiosa non era malaccio, probabilmente all'epoca è stato criticato per cercare di affossare la carriera di dicaprio dopo il successo titanico di titanic

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  8. Non ci avevo mai pensato il discorso su di Caprio è realistico. Fra l'altro in seguito si è rivelato non essere quel bamboccione che pareva.
    Vallo a vedere merita!

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