Sto leggendo Libertà di Jonathan Franzen e mi sto appassionando alle vicende di Richard Katz, l'amico di famiglia dei Berglund (i personaggi principali del libro).
Nel romanzo ci sono spesso riferimenti musicali: canzoni, gruppi, album; come nella realtà la musica entra a far parte della vita delle persone; fin dai primi anni '80, quando Richard, chitarrista carismatico e dannato, fonda i
Traumatics:
gruppo cult indie-punk di duri e puri che cantano
I Hate Sunshine e ai loro concerti è meglio mettere i tappi per le orecchie. Poi nel nuovo millennio in piena era Bush J., dopo vent'anni di nicchia e cantine, la band si scioglie e Richard decide di fondare un nuovo gruppo alt-country insieme a ragazzi molto più giovani di lui: i
Walnut Surprise. Ed ecco cosa accade:
"Michael Stipe e Jeff Tweeddy furono tra le personalità che si fecero avanti per appoggiare i Walnut Surprise e confessare di essere sempre stati ammiratori segreti dei Traumatics. I maschi bianchi, trasandati e istruiti che formavano il pubblico di Richard potevano anche non essere più giovani, ma parecchi di loro erano diventati influenti capiredattori delle terze pagine dei quotidiani."
(Libertà pag. 205)
E in seguito...
"Questi erano i fatti più traumatici accaduti al leader storico dei Traumatics: 1) aggiudicarsi una candidatura ai Grammy, 2) sentire la sua musica trasmessa dalla National Public Radio e 3) dedurre, dai dati delle vendite di dicembre, che Nameless Lake era diventato il perfetto regalino di Natale da lasciare sotto il raffinato albero di centinaia di migliaia di famiglie che ascoltavano Npr. La candidatura ai Grammy, in particolare, gli aveva procurato grande sconcerto e imbarazzo. (Libertà pag. 212)
Da duro e puro a involontario idolo degli ambienti indie-snob progressisti. Uno dei tanti aspetti legati al concetto di libertà personale affrontati da questo romanzo. La cosa imprevista è stata che dopo l'uscita del libro è spuntato veramente un gruppo di nome
Traumatics con tanto di pagina facebook (vedi link sopra) che ha pubblicato un album con i titoli delle canzoni citate nel libro. Non si sa se ciò sia avvenuto con il consenso di
Franzen o si tratti di uno di quei casi in cui i personaggi sfuggono di mano al loro autore per vivere una vita propria. Certo lo scrittore americano ha contribuito al passaggio dalla fiction alla realtà creando su youtube una
compilation intitolata
"playlist che Richard Katz potrebbe non odiare". E' il potere della scrittura unito a quella che
Henry Jenkins già nel 2007 definisce cultura convergente, cioè il fenomeno della compenetrazione tra diversi media e la conseguente nascita di nuovi modelli estetici, elaborati attraverso la partecipazione e la riappropriazione dei contenuti da parte di quello che un tempo era il pubblico passivo.