martedì 4 settembre 2012

Womb

Se in un futuro molto vicino fosse permessa e possibile la clonazione delle persone care scomparse, quali sarebbero le nostre scelte etiche? E' l'intricato tema affrontato in Womb, film del regista ungherese Benedek Filiegauf, uscito il 31 agosto, due anni dopo essere stato premiato al Festival di Locarno.
Fantascienza esistenziale ambientata sulle coste del Mare del Nord in una società benestante dove i rapporti tra gli individui sono sporadici e rarefatti come il paesaggio desolato in cui si muovono, una cornice splendidamente fotografata che fa da sfondo narrativo alla storia.
Senza giudizi morali, raccontando semplicemente il rapporto tra due persone, il film rappresenta una riflessione sul possibile utilizzo di una tecnologia che potrebbe portare ad una deriva definitiva dei sentimenti umani con risvolti terrificanti, come quello appena abbozzato della figlia che ridà la vita alla propria madre partorendola. Copie, vengono chiamati con disprezzo gli individui nati dalla clonazione, evidenziando una frattura insanabile nell'accettazione sociale di tale pratica. Argomenti già sviluppati da un'altra angolazione (replicanti umani per il ricambio di organi) nel devastante Non lasciarmi, opera dall'impatto ancora più forte rispetto questa, uscita lo scorso anno senza il successo che avrebbe meritato.
Dopo la performance di Lo Spaventapassere, una volta tanto i demenziali titolisti italiani hanno tenuto a freno la loro fantasia: Womb, letteralmente grembo materno, sta proprio ad indicare il metodo di clonazione che avviene attraverso l'impianto in un utero (in questo caso quello della bella Eva Green) delle cellule embrionali della persona da replicare, destinata a rinascere identica a se stessa ma con una nuova esistenza dalle prospettive inquietanti.
Voto: 7

2 commenti:

  1. non credo vorrei mai clonare nessuno, gradirei di più trovassero delle cure efficaci per quelle malattie che ti portano via i cari

    non lasciarmi mi era piaciuto moltissimo, è riuscito a non deludermi che avevo letto prima il libro e poi visto il film

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  2. @ Zefirina:
    Io il libro non l'ho letto, ma il film è veramente bello pur essendo di una tristezza pazzesca.

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