Belluscone - Una storia siciliana non è l'ennesimo racconto moralistico sul caimano, ma un vero trattato di antropologia; un'opera multiforme e autodistruttiva; una visione agghiacciante e paradossalmente carica di calore umano. Più che un film, un finto documentario su un vero film incompiuto e smarrito per strada tra mille difficoltà, nato in origine per raccontare i rapporti tra Berlusconi e la Sicilia, terra fertile di conquista elettorale dopo la discesa in campo del Cavaliere.
Vagando nei quartieri di Palermo, tra feste rionali e tv locali, trash oltre ogni comprensione umana, come ai tempi di Cinico TV, Maresco mette in scena un universo parallelo popolato dai suoi freaks, a cominciare dai cantanti neo-melodici, idolatrati da una moltitudine eterogenea di fans, intervistata a dall'inconfondibile voce fuori campo del regista palermitano. Alla loro guida c'è lo storico impresario locale Ciccio Mira, il vero protagonista e l'anima della storia. Risate amare ed incredulità si alternano mentre il critico Tati Sanguineti tenta di guidarci nei meandri del capoluogo siciliano alla ricerca di Maresco, scomparso dopo due anni di lavoro e decine di ore di riprese, fra cui anche una surreale intervista a Dell'Utri seduto su un trono.
E quando pensi di aver raggiunto il fondo, ovvero il cuore di tenebra dell'anti-stato:
E quando pensi di aver raggiunto il fondo, ovvero il cuore di tenebra dell'anti-stato:
... a un certo punto arriva l’Italia perfetta, quella post-berlusconiana, quella che si accende nel finale con appena due tocchi di pennello: Renzi e la suora (The Voice), l’orrore eccetera. Ancora una volta nei Mira e nelle borgate trovi residui di un’umanità che è infinitamente più umana e infinitamente meno mostruosa di quella che poi si vede per tre secondi nel finale. Questo è quello che a me interessava sostanzialmente.
(Da Conversazione con Franco Maresco del 24 agosto 2014 su Rapporto Confidenziale)
(Da Conversazione con Franco Maresco del 24 agosto 2014 su Rapporto Confidenziale)
In un Paese dove per guadagnare consenso ci si presenta ad Amici con il giubbino di pelle, sosteniamo Maresco e il suo cinema duro e puro, risorto e al tempo stesso vittima delle macerie di un'opera fallita.
Cercate il film nella sale che lo proiettano ancora.
Cercate il film nella sale che lo proiettano ancora.
Avevo nostalgia dei film di Ciprì e Maresco.Penso che anche questo sia sicuramente da vedere..
RispondiElimina@ mr. Hyde:
RispondiEliminaPeccato che il connubio si sia rotto.
A fine settembre deve anche uscire il nuovo film di Ciprì "La Buca".
vedere!!
RispondiEliminaL'ho visto ieri, in un cinema pomeridiano non certo pieno... si rideva, ma risate amarissime. Sono uscito con tanti neri pensieri in testa.
RispondiElimina@ Alligatore:
RispondiEliminaStrana creatura questo film. Produce effetti e pensieri contrastanti.
Lo sto cercando dalla mie parti, Piacenza, ma non sembra in programmazione. Amo tantissimo Maresco (e Ciprì), peccato...
RispondiElimina@ tony-face:
RispondiEliminaSe c'era, sicuramente è già stato tolto dalla programmazione. Ti tocca aspettare il DVD o qualche rassegna.