mercoledì 19 agosto 2015

Umanità in panetteria


Quasi ogni mattina vado nella panetteria sotto casa e mi capita di assistere a scene che all'inizio mi spazientivano ma che col tempo ho imparato ad apprezzare per ciò che rappresentano. Chissà perché capita spesso proprio quando non c'è fila; magari hai fretta, c'è un solo cliente ed è proprio lì che si scatena la perversione delle mamme romagnole e dei pensionati che al mattino presto potrebbero stare a letto o al bar a leggere il giornale. 

Stamattina una giovane mamma con due figli al seguito ha fatto riempire un cabaret gigante di biscotti insistendo nel lasciarli scegliere uno ad uno alla figliola indecisa, incurante dello sconforto della commessa che vedeva aumentare a vista d'occhio la fila dei clienti. - Sai, oggi pomeriggio facciamo un merenda party. 
Quando è il turno della zdora mettetevi il cuore in pace perché la sua missione quotidiana è nutrire un esercito di figli, nipoti, mariti, nuore, anziani parenti e forse anche vicini di casa. Lei non compra, saccheggia! Dopo il suo passaggio è come entrare in una panetteria russa degli anni '50. Di solito il suo portafoglio ha le dimensioni di un A4 con all'interno le foto dell'albero genealogico familiare.
Il pensionato o la pensionata indecisi, sono un altro classico: se viene a mancare il tipo di pane abituale, vengono sopraffatti dai dubbi amletici e passano in rassegna centinaia di opzioni senza mai decidersi mentre il resto dei clienti rischia di far tardi al lavoro. 
Dalle somme mediamente spese e dal quantitativo di prodotti dolciari che la gente consuma, sono giunto alla conclusione che non c'è crisi.



12 commenti:

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    1. Spasiba balshoi (le uniche parole in russo che conosco, oltre a kacca, che significa cassa :-D).

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  2. oddio...quanto darei per trovare dalle mie parti una vera panetteria...ma invece niente...ci siamo comunque messi a fare del pane in casa per risolvere la situazione...ma non sempre abbiamo il tempo per farlo.

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  3. Eh ragazzi, il pane costa ormai come le fettine di carne, bisogna scegliere bene ed essere sicuri che non ne avanzi..L'idea di farselo ognuno per conto proprio non è affatto male..

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  4. La "zdora" (da noi si dice "rezdora") è un genere destinato all'estinzione, godiamoci le ultime apparizioni. :)))
    Credo che non ci sarà mai crisi nel settore dolciario in quanto, anche per chi non è un consumatore abituale, un dolcetto ci sta sempre, soprattutto nei momenti di crisi mistico-esistenziale. Un consolino, insomma.

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    1. A chi lo dici, sono un assuefatto di strudel e tirami su!

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  5. Anche dalle mie parti ci sono donne del genere.

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  6. Com'e' che io piu'invecch...piu'divento grande e meno ho voglia di dolci?
    Sara'quel retrogusto alla vanilina che li uniforma un po'tutti.

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    1. Perché non hai mai assaggiato i bomboloni fatti in casa dello zio.... :P

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