Un tempo si andava sempre ai concerti ed è una delle cose che spesso facevo che più mi manca. Mi dispiace solo di essermi perso Thom Yorke e J. Greenwood quest'estate a Macerata. Il programma di Ferrara sotto le Stelle da qualche anno non ispira più di tanto; d'altra parte se chiamano anche Thegiornalisti...
Uscite interessanti e piccole delusioni in questo autunno mascherato da primavera.
Malgrado il coro di elogi, per la prima volta non sono entusiasta di un nuovo disco di The National. Sleep Well Beast, dopo due ascolti non mi ha convinto: mi sembra la ripetizione di una formula ormai logora e non sono riuscito a cogliere la svolta di cui tanto si parla. Mi dispiace. Per me Matt Berninger e soci sono una band di culto, fra le più amate del nuovo millennio.
Tornando al discorso live, ricordo ancora con emozione il concerto del 2011.
Altro brano live con St. Vincent al Late Show with Stephen Colbert. Uscirà a giorni Masseduction, il nuovo lavoro di Annie Clark, polistrumentista originaria di Tulsa. Dopo la collaborazione con David Byrne, probabilmente sarà l'album della sua consacrazione.
Anche a me piacciono molto i The National ma mi sono fermato a High Violet. Trouble non mi era piaciuto. Ho ascoltato quest'ultimo e non ci ho trovato nemmeno una canzone da ricordare.
RispondiEliminaStesse sensazioni. Non trovo più la forza e l'urgenza di "Sad Songs for Dirty Lovers" o Boxer.
EliminaPer me i lavori migliori.
D'accordo con te. Sad Songs è qualcosa che tocca dentro.
EliminaDevo che quest'estate ho visto molti concerti, tutti belli, un po' alla volta ne parlerò nel blog.
RispondiEliminaPer The National ho provato ad ascoltare l'ultimo album da tablet ma non mi ha suscitato interesse, non saprei.
Magari recuperò gli album da citati.
Ho letto già alcuni tuoi resoconti.
EliminaTricky discreto, anche se il trip-hop così come concepito negli anni '90 è un po' al capolinea.
St. Vincent non l'ho ancora ascoltato.
Il trip-ho preso? Uhm sono d'accordo con te.
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