Premetto che certe categorie di film, come le commedie italiane degli ultimi anni le ho quasi eliminate: mi annoiano a morte e se ne salvano davvero poche. Così quest'anno ho evitato robe come: Questione di Karma, Beata ignoranza, Chi m'ha visto e via dicendo. Capita però che le aspettative vengano disattese e ultimamente è successo più spesso del solito, con successive imprecazioni per aver sprecato tempo che si poteva dedicare a qualcosa di meglio.
Netflix da un paio d'anni ci prova anche con il cinema. Questo film di (presunta) fantascienza distopica uscirà il 30 novembre al cinema, ma non bastano la presenza di Glenn Close, di un inutile Willem Dafoe e di Noomi Rapace che interpreta tutte e sette le sorelle, a rendere dignitosa una pellicola che ben presto scivola nel solito film d'azione che si auto-alimenta tramite inseguimenti e sparatorie.
The Meyrowitz Stories (Noah Baumbach)
Sono da sempre un fan del regista di Brooklyn; fra le nuove generazioni il predestinato a diventare l'erede Woody Allen.
Un'altra produzione Netflix con molte star ed alcuni camei, ma la noia prende presto il sopravvento sullo scontato sarcasmo dei dialoghi e sulle situazioni familiari che ruotano intorno a Harold Meyerowitz (Dustin Hoffman) docente e scultore newyorkese mai apprezzato negli ambienti che contano. Tutto abbastanza forzato, con l'aggravante di una verbosità estenuante. L'eco di Woody Allen si percepisce, ma è quello dei suoi film meno ispirati.
L'inganno (Sofia Coppola)
Mancanza di nuove idee? E' l'unica spiegazione per un'operazione che non aggiunge niente e toglie molto ad un cult come La calda notte del soldato Jonathan. Per non dire del carisma di Clint Eastwood vs Colin Farrell. Black comedy annacquata che sa di compitino svolto con un filo di gas.
Sole Cuore Amore (Daniele Vicari)
L'ho recuperato con discreta fiducia, vista l'ottima prova del regista, che con Diaz era riuscito a raccontare gli avvenimenti sconvolgenti che a Genova 15 anni fa hanno lordato la nostra democrazia.
In questo film (di denuncia sociale?) che cerca di affrontare temi di scottante attualità, purtroppo non c'è quasi niente di credibile.
Fortunata (Sergio Castellitto)
Flop non tanto per il film (che comunque non affonda solo grazie a una Jasmine Trinca strepitosa) quanto per le recenti dichiarazioni del regista riguardo la mancata candidatura all'Oscar della ditta Castellitto-Mazzantini:
Siamo vittime di un preconcetto perché facciamo cinema popolare ma di qualità.
Evviva la modestia!
Flop non tanto per il film (che comunque non affonda solo grazie a una Jasmine Trinca strepitosa) quanto per le recenti dichiarazioni del regista riguardo la mancata candidatura all'Oscar della ditta Castellitto-Mazzantini:
Siamo vittime di un preconcetto perché facciamo cinema popolare ma di qualità.
Evviva la modestia!
Per fortuna non ho visto nessuno di questi.
RispondiEliminaSpecie L'Inganno, anche se amo la Coppola. Ma boh! :)
Moz-
Anch'io ho sempre apprezzato la Coppola, ma stavolta proprio...boh!
EliminaNon ne ho visto nessuno, curiosa per Seven Sisters e The Meyrowitz Stories, ma da quel che leggo mi sa che resto alla stato di "curiosa".
RispondiEliminaThe Meyrowitz Stories ancora ancora, ma 7 sisters proprio poco roba!
Elimina"L'inganno" l'ho visto e non mi è dispiaciuto (anche se l'originale era decisamente su di un altro livello), mentre concordo in pieno con "Fortunata", che ci è piaciuto un sacco, partendo dall'interpretazione della Trinca, che meriterebbe un elogio sul mio blog ... altro non ho visto di quello che scrivi. Consigliatissimi "Una donna fantastica" e "la battaglia dei sessi".
RispondiEliminaI tuoi consigli sono già in lista! ;)
RispondiEliminaSul duello impari tra Eastwood e Farrell ho parlato anch'io, anche se ho trovato L'inganno ben fatto.
RispondiEliminaSeven Sisters poteva essere un gran film.. ma come sottolinei, invece di scavare nelle sette vite interpretate ogni giorno della settimana da una Naomi diversa, ci si è gettati nel blockbuster caciarone... peccato... ma l'idea rimane da dieci e lode..
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