giovedì 18 ottobre 2018

Cinque libri che mi piacerebbe vedere sullo schermo

Q è il libro che ho in mente da più tempo. Fu una folgorazione che è ancora viva vent'anni dopo. Complesso e coinvolgente, il primo romanzo del collettivo Wu Ming (all'epoca Luther Blisset), meriterebbe una serie proprio per l'ampiezza e la profondità dei temi trattati. Qualche anno fa c'era stato un approccio di cui gli autori hanno dato conto nel loro blog, ma a quanto pare il progetto si è arenato.







Ci hanno provato con Le Correzioni, ma dopo una puntata pilota non si è realizzato. Poi è stata la volta dello straordinario Purity; Franzen si era impegnato anche nella sceneggiatura e Daniel Craig, era stato incluso fra i potenziali protagonisti della serie. Le riprese avrebbero dovuto iniziare all’inizio del 2017 ma la produzione si è fermata. Alla fine forse è meglio così, perché per far rendere in video il libro di Franzen servirebbe alla regia una mente altrettanto brillante: non dico un Kubrick, che non ne esistono più, ma almeno qualcuno tipo Paul Thomas Anderson. E come ha dichiarato lo stesso autore:“Una buona parte di me sarebbe molto orgogliosa di non vedere mai realizzato un adattamento dei miei libri, perché se volete un’esperienza vera, c’è solo un modo per averla. Dovete leggere”.
Un virus si diffonde sulla Terra, ma colpisce e uccide solamente la popolazione adulta. I giovanissimi che sopravvivono devono riorganizzare la società, ma il modello ricorda quello feroce de Il signore delle mosche. Il viaggio di Anna e del fratellino, attraverso una Sicilia devastata dal ritorno al tribalismo e dalla mancanza di risorse, è il fulcro del racconto. Un mondo dove l’istinto vince sulla ragione e dove ci si scanna per una merendina. Sembra scritto apposta per essere filmato.  








L'avevo già scritto quando uscì qualche anno fa: mentre lo leggevo, immaginavo già le scene di un film con tanto di colonna sonora diegetica. L'amico Nicola ha il dono del saper raccontare e Quattro soli a motore è sorretto da una scrittura ironica e pungente che non annoia mai. Il racconto in prima persona delle vicende di Corradino nell'estate del 1978, durante il passaggio cruciale tra infanzia e adolescenza, ha qualcosa di familiare e universale. Si incontrano una serie di personaggi che si stampano subito nella memoria grazie a  poche e incisive pennellate che delineano ritratti indimenticabili, come l'odiosa zia ammazza-gatti; il misterioso centenario Kestenholz, la bigotta De Ropp, lo sgradevole prete Nocche Pelose e tanti altri. 




..ballate di paranoia e alienazione strappata dal petto di un uomo che – bastava guardarlo per capirlo – non aveva mai posseduto una pagina o un profilo o un nickname o un microportatile, che non era nella banca dati di nessuno, un uomo che per tutti quegli anni era vissuto negli interstizi, dimenticato e rabbioso, in un modo che ora risultava puro. Incontaminato. 
Una decina di personaggi incrociano le loro vite su diversi piani temporali ed in età differenti. Dal passato (siamo alla fine degli anni '70 in piena furia punk) verso un futuro prossimo asettico e uniformato. La musica e i suoi mutamenti nella società a fare da filo conduttore. Una storia che al cinema nelle mani giuste e con una colonna sonora da paura (che ho già in mente) potrebbe diventare un capolavoro. Scotty, ex chitarrista dei Flamingo Dildo, lo immagino con le fattezze di John Frusciante.

21 commenti:

  1. Io su Corradino farei una serie completa: da Chiudi gli occhi a Quattro Soli per finire con Mailand.
    Sarebbe pure figo perché contemplerebbe un ritorno agli anni '70 e '80 :)

    Moz-

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  2. Anna sarebbe perfetto, sì.
    Gli altri, purtroppo, non li ho letti, ma Purity in particoalre lo punto da un po'. :)

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    1. Impegnativo, ma coinvolgente e profondo come tutti i libri di Franzen.

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  3. I tre che ho letto (Q, Anna e Purity) sono effettivamente molto visivi, con Q mi ero fatto un vero film mentale. Il rischio, come sempre, e' che la trasposizione cinematografica non corrisponda al nostro film. Bisognerebbe forse non averli letti!
    massimolegnani
    (orearovescio.wp)

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    1. Servono registi di alto livello: se ci pensi Kubrick e Scott hanno ricavato dei capolavori proprio dalle opere di scrittori (ad esempio Burgess per Arancia Meccanica e Dick per Blade Runner).

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  4. Tranne Anna li ho letti tutti e il romanzo della Egan è quello che preferisco. Pur se sono sempre dubbioso delle trasposizioni cinematografiche, sarei molto curioso di vedere che tipo di film potrebbero uscirne.
    Mi sorprende, ma anche no conoscendo come son messe le cose in Italia, come i romanzi di Luther Blissett / Wu Ming non siano ancora diventati film. Dei registi affermati in Italia forse Garrone potrebbe tirarne fuori qualcosa di bello...non so.

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    1. In effetti di Wu Ming ce n'è più di uno. Jennifer Egan l'ho conosciuta tramite il tuo blog: il suo è un romanzo complesso, ma bellissimo e struggente.

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    2. Io comunque sogno un'impossibile riduzione cinematografica del mio romanzo preferito in assoluto che è L'arcobaleno della gravità. Forse solo un incrocio fra Lynch e Penckinpah ci riuscirebbe

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    3. Non l'ho letto, ma da quello che so è di una complessità talmente folle da giustificare un'accoppiata così improbabile!

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  5. Sarebbe un'emozione fantastica, sedermi in un cinema a guardare le disavventure di Corradino... Ma è già un'emozione fantastica sapere cosa ne pensano lettori sopraffini come te.
    E chissà che non nasca la curiosità in qualcuno dei tuoi lettori, anche se non ci spero molto, perché purtroppo in questo paese (e molte volte a ragione!) quando in un gruppo di libri ce n'è uno sconosciuto si tende a pensare che chi ne sta parlando bene lo faccia solo per amicizia, o per eccesso di generosità, o perché ha preso una cantonata, e che se l'autore non va mai a pavoneggiarsi da Fazio un motivo ci sarà...
    Comunque Grazie! :)

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    1. Non c'è di che, caro Nicola.
      Ti ci vedrei a pavoneggiarti da Fazio, prendendolo soavemente per il culo! :))

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    2. Sarebbe gustoso veder il fazio vs Zio Scriba.

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  6. Devo dire che due titoli hanno attirato la mia attenzione,
    ma non perché voglia il film, semplicemente perché vorrei leggerli.
    Mi incuriosisce questo libro del personaggo Corradino e mi piace un sacco la sinossi di Anna, come faccio a resistere al post apocalisse?

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    1. Eh lo so, tema sempre intrigante, anche se ne ho visti e letti talmente tanti che sono arrivato quasi a saturazione. Negli ultimi dieci anni "La Strada" è stato quello più riuscito.

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  7. Ovviamente aspettavo con grande interesse di vedere i libri di Franzen sul grande schermo, ma vedrei volentieri anche gli altri :-)

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    1. Purity e Libertà sono da maneggiare con estrema cura, la stessa che hai mostrato tu col tuo fantastico lavoro di traduzione. Speriamo bene! :)

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  8. Io ho un cruccio riguardo ai libri ancora non trasposti su grande schermo: Il partner di John Grisham. Un thriller egregio che sembra fermo ai box da anni per beghe legali di produzione. Quando uscirà sarà un grande film. Lo so.
    p.s. per Corradino mi trovi concorde, e ha ragione Mozzino, ci farei proprio una serie...

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    1. Il rischio è quello di passare una delusione e con i thriller l'insidia è anche superiore, però la curiosità...

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  9. Mi ero perso questo post, e me ne dispiaccio, avrei voluto interagire anche io in diretta. A parte Purity e l'esordio di Zio Scriba con la Neo, non ho letto altri libri della lista, quindi mi esprimo favorevolmente su questi (anche se non sono mai riuscito diventare un fan di Franzen e non ho amato molto Purity. Per quanto riguarda invece Quattro soli a motore anche io pensai subito sarebbe stato bello vederlo trasferito in pellicola. Un grande, grandissimo Pezzoli (forse il mio preferito).

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