venerdì 13 settembre 2019

Il boss della lingua

In questa mia estate travagliata ho scoperto a mie spese (è il proprio il caso di dirlo) che la stomatologia è la disciplina medica che si occupa delle patologie del cavo orale. 
Da circa un anno soffro di un disturbo fastidioso alla lingua che ciclicamente si spella e mi brucia per poi lentamente rimarginarsi e ricominciare da capo. La trafila è partita dal medico di base, poi da un otorino (che non ci ha capito una mazza) fino al mio dentista che, con onestà, mi ha indirizzato da un luminare di sua conoscenza, già autore di 250 pubblicazioni in materia, più cattedre universitarie varie e ovviamente ambulatorio privato dove alla fine mi sono convinto ad andare. Dieci minuti di visita per sentirmi dire che soffro della sindrome della lingua a carta geografica o glossite benigna migratoria, per la quale non c'è cura, se non, in sostanza, darsi una calmata e forse passerà... Pensate che studiando per conto mio era stata la prima ipotesi che però nessuno ha preso in considerazione.
Alla fine ero sollevato che non fosse niente di grave e poi ho pensato: vista la durata della visita, forse avranno pietà e non mi chiederanno tutti i 200 euro. Errore! Il boss esige la sua tariffa intera e mentre la bionda segretaria russa incassa la parcella, lui ti fornisce due buste eleganti: nella prima scrive la diagnosi e la cura (inesistente) per il medico di base; il contenuto della seconda invece è misterioso, perché risulta sigillata con la gentile richiesta di consegnarla al dentista. Hanno voluto sapere fin dalla prima telefonata chi mi mandava. 
Al ritorno da Bologna ci si scherzava: che cosa conterrà? Una quota del lauto cachet, un ringraziamento, simboli medici esoterici oppure un biglietto con la scritta: Coglione! Ti avevamo chiesto di consegnarla, non di aprirla e leggere. La mia copilota mi sfotteva bonariamente sulla stranezza delle mie patologie, non ultima quella che ho descritto. L'unica stupida risposta che mi è venuta è che non ho bisogno del navigatore per viaggiare: ho la carta geografica stradale in bocca.

8 commenti:

  1. Ah, ah, ah, divertente il finale di questo racconto di vita vissuta. Ovviamente mi dispiace per questa cosa che hai, e per lo spellamento del tuo portafoglio. Moltissime volte la diagnosi è quella che ti ha fatto il luminare (non è un luminare a caso), e che ti sei dato tu, fin dall'inizio. Io per fortuna ho sempre avuto solo dolori di schiena/ginocchia/caviglie, e per queste cose ho capito che serve fermarsi, non fare la vita "borghese" di tutti i giorni ... che è la vera malattia che abbiamo: lavoro, impegni, cene, soldi (il produci/consuma/crepa in sostanza). Dobbiamo liberarci da questo.
    p.s.
    scusa per il pistolotto e ancora buona fortuna.

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    1. Grazie Diego!
      Mi sa che finché lavoro, mi terrò la lingua spellata.

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  2. ti dico solo che una valanga di medici in anni e anni non hanno mai capito che mia sorella era semplicemente celiaca....

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  3. Quindi ti tocca tenerti la "cartina geografica" come compagna di vita per lungo tempo?
    Non conoscevo questa patologia ma mi sgomenta pensare che nel 2019 siamo ancora delle palline da ping pong sballottate di qua e di là senza risultato.
    Buona serata.

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    1. Chissà! Spero di no. Sicuramente c'è di peggio, non mi lamento.

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  4. Propendo per le ipotesi: "Una quota del lauto cachet, un ringraziamento, simboli medici esoterici" che non trovo in alternativa o contraddizione tra loro.

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    1. Ah ah ah! In effetti. No dai, il mio dentista è una persona troppo onesta: quasi unico nella sua categoria.

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