Sembra ieri, eppure sono già passati dieci anni. Il 29 novembre 2001 se ne andava George Harrison. Non ho mai avuto una venerazione musicale per lui, ma mi è sempre piaciuto per la sua discrezione e per i suoi modi.
Da qualche giorno è disponibile in rete il documentario di Martin Scorsese (George Harrison: Living in a material world) che ripercorre la sua esistenza terrena: una buona occasione per conoscere meglio la sua storia che poi è anche un pezzo importante di storia della musica.
Come si legge su youtube fra i vari materiali raccolti da Scorsese c'era anche questo spezzone d'intervista rilasciata nel 1990 a Red Ronnie che poi non è stata utilizzata.
Benvenuti a bordo. Suoni, visioni e liberi pensieri dall'universo musicale e da altri mondi paralleli . . . . . .
martedì 29 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
Che palle che fa "che tempo che fa"
Con il passare del tempo Fabio Fazio sta diventando sempre più paraculo e democristiano. Il suo programma, che qualche volta ai primi tempi era interessante e divertente, puzza sempre più di paludato e di noia. Musicalmente meglio stendere un velo pietoso sugli ospiti musicali che solitamente vengono invitati (stasera ad esempio c'è Tiziano Ferro). Il top comunque lo si raggiunge domani sera con Angelino Alfano, Venditti e Gianni Riotta (si presenterà con la camicia bianca da professorino come quando era direttore del Tg1?).
Grande è stato Moretti a sputtanarlo quando, come al solito, il conduttore ha iniziato ad incensare l'ospite con frasi come sei il mio mito.
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venerdì 25 novembre 2011
Dieci (+5) dischi da isola deserta
Sarà un segno dei tempi, ma ancora di sopravvivenza si parla da queste parti. Dopo la fuga dall'incendio del post precedente ho raccolto l'invito di Rootshighway (che festeggia 10 anni di presenza nel web) a stilare l'elenco dei dieci dischi da portare su un'isola deserta. Alla fine verrà pubblicata la lista dei 100 più votati
Complicato? Sì, ma anche divertente, in fondo la vita è fatta di scelte spesso difficili e in questo caso è solo un gioco. Ne avete almeno uno che per mille diverse ragioni risulti imprescindibile?
Complicato? Sì, ma anche divertente, in fondo la vita è fatta di scelte spesso difficili e in questo caso è solo un gioco. Ne avete almeno uno che per mille diverse ragioni risulti imprescindibile?
- The Beatles - Sgt. Pepper's Lonely Heart Club Band
- David Bowie - Hunky Dory
- Neil Young - Harvest
- Grace Slick - Manhole
- Frank Zappa - Over-nite sensation
- Gong - Flying teapot trilogy (ovviamente)
- Patti Smith - Horses
- Talking Heads - Remain in light
- The The - Infected
- Radiohead - OK Computer
CINQUE ITALIANI
- Francesco De Gregori - Rimmel
- Claudio Lolli - Ho visto anche degli zingari felici
- Fabrizio De André - Non al denaro, non all'amore né al cielo
- Fabrizio De André - Anime Salve
- Lucio Battisti - Anima Latina
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lunedì 21 novembre 2011
Burning down the house: cosa porteresti in salvo?
The burning house è un sito che invita a fare delle scelte nel caso (speriamo mai) la casa vada a fuoco. Cosa salvereste con voi stessi avendo pochissimo tempo a disposizione? Un conflitto tra le cose utili, quelle di valore pecuniario e ciò che ha un valore puramente sentimentale. Chiunque può postare la sua foto. Questa è la mia.
ELENCO
ELENCO
- Almeno una chitarra
- Occhiali
- Chiavette usb e magari anche il disco esterno
- Il maggior numero di vecchi fumetti (nella foto Cannibale e Compagnia della Forca)
- Foto di viaggi
- Racchetta da beach tennis
- Canon power shot
- Berretto (fa un freddo cane)
- T-shirt del concerto dei Radiohead
- Foto storiche
- Last but not least: la mia gattona Matula.
Purtroppo niente libri o dischi: sono troppi e si possono ricomprare. Però ripensandoci, mi piange il cuore; qualche vinile tenterei di salvarlo: uno, ad esempio, potrebbe essere quello da cui è tratto il video qui sotto.
Burning down the house
Burning down the house
sabato 19 novembre 2011
Brown Bird
David Lamb e MorganEve Swain sono un duo americano dal Rhode Island. Salt to Salt è il loro album che ci dà un po' di calore in queste serate fredde e nebbiose di novembre da castagne e vino.
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giovedì 17 novembre 2011
Viaggi nella terra della polvere
The Walkabouts - Travels in the dustlands
Dopo due dischi con i Dirt Music, Chris Eckman ritorna a pubblicare con i Walkabouts a sette anni dall'uscita di Acetylene.
È stato molto difficile capire quale dovesse essere il passo successivo. Poi mi sono venute in mente queste parole “travels in the dustland” e tutto si è sviluppato in maniera naturale e rapida. I titoli sono importanti, mi capita spesso di scrivere canzoni partendo dal titolo, è difficile che dia un titolo a un brano dopo averlo scritto. Faccio anche così ma preferisco partire dal titolo e poi scrivere il pezzo. Intervista completa
Disco del mese di Roots Highway
Dopo due dischi con i Dirt Music, Chris Eckman ritorna a pubblicare con i Walkabouts a sette anni dall'uscita di Acetylene.
È stato molto difficile capire quale dovesse essere il passo successivo. Poi mi sono venute in mente queste parole “travels in the dustland” e tutto si è sviluppato in maniera naturale e rapida. I titoli sono importanti, mi capita spesso di scrivere canzoni partendo dal titolo, è difficile che dia un titolo a un brano dopo averlo scritto. Faccio anche così ma preferisco partire dal titolo e poi scrivere il pezzo. Intervista completa
Disco del mese di Roots Highway
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martedì 15 novembre 2011
PJ Harvey: The Peel Session 1991-2004
Una delle songwriter più carismatiche degli ultimi vent'anni.
Il suono ruvido e inconfondibile della prima PJ Harvey nella cover di un classico del blues.
The Peel Sessions: 1991-2004.
Wang Dang Doodle
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domenica 13 novembre 2011
Festeggiare vomitando
Ieri ero pronto a brindare a cena con gli amici in uno dei tanti ristoranti strapieni ed invece nel pomeriggio ho anticipato i festeggiamenti a casa mia vomitando.
Non sto scherzando: un mal di testa fulminante con conseguente nausea mi ha letteralmente steso. Forse è stato un caso o forse il peso di diciassette anni di marciume e porcate a cui abbiamo rischiato di assuefarci si è fatto sentire tutto in una volta. Si vede che in qualche modo dovevo liberarmi. Oggi va meglio.
Berlusconi nel 2010: "Sconfiggeremo il cancro entro tre anni." Ne è bastato solo uno.
sonounprecario
Girls - Vomit
Non sto scherzando: un mal di testa fulminante con conseguente nausea mi ha letteralmente steso. Forse è stato un caso o forse il peso di diciassette anni di marciume e porcate a cui abbiamo rischiato di assuefarci si è fatto sentire tutto in una volta. Si vede che in qualche modo dovevo liberarmi. Oggi va meglio.
Berlusconi nel 2010: "Sconfiggeremo il cancro entro tre anni." Ne è bastato solo uno.
sonounprecario
Girls - Vomit
venerdì 11 novembre 2011
11-11-11
Data molto particolare a cui si aggiunge il fatto che in questo giorno, oltretutto alle undici di sera, sono nato.
Per l'occasione un nuovo membro dell'equipaggio è entrato a far parte della teiera volante. Qualcuno l'ha introdotto di nascosto con mia grande gioia.
E domani è il compleanno di zio Neil.
Per l'occasione un nuovo membro dell'equipaggio è entrato a far parte della teiera volante. Qualcuno l'ha introdotto di nascosto con mia grande gioia.
E domani è il compleanno di zio Neil.
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mercoledì 9 novembre 2011
Compilation del primo decennio post mp3
Una compilation degli anni zero. Sembrava una missione impossibile, ma è l'ultimo appuntamento con il contest sui decenni in musica nel blog di Loizirion. La difficoltà è dovuta al moltiplicarsi delle opportunità da Napster in poi e invece è uscita d'istinto, con in più anche tre italiane! Forse è una lista un po' stramba, ma in fondo è un decennio irrappresentabile (oltre che pessimo e non mi riferisco alla musica), figuriamoci poi con solo 20 canzoni. Come sempre si fa per giocare, ma se a qualcuno piace, la può votare qua.
- The Dandy Warhols - Bohemian like you 2000
Beh, un pezzo ruffiano in testa ci deve essere per forza. In realtà divertente, liberatorio e con un ritmo trascinante; è stata la pubblicità a renderlo un tormentone che col tempo ha stancato. - PJ Harvey - This mess we're in 2001
Un duetto tra Thom Yorke e PJ Harvey non può non finire in una compilation. - Francesco De Gregori - Sempre e per sempre 2001
Una poesia in musica. Il mio inno sentimental-politico: sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai. - Primal Scream - Some velvet morning 2002
Cool che più cool non si può. Diciamola tutta: una furbata fatta con stile. - Radiohead - There There 2003
L'apertura del loro Hail to the thief tour: sentirlo dal vivo è stata un'emozione unica. - Yeah Yeah Yeahs - Date with the night 2003
Un esordio folgorante. Punk blues graffiante con una Karen O strabordante. - The Mars Volta - Televators 2003
Non sono un loro grande estimatore; infatti non so spiegarmi da dove abbiano pescato questa bellissima ballata psichedelica. - Low - Monkey 2004
Alan Sparhawk e Mimi Parker dal Minnesota hanno sempre scritto grandi canzoni. - Verdena - Luna 2004
Un video malato e acido per un brano che mi ha sempre ipnotizzato fin dal primo ascolto. - Arcade Fire - Rebellion (Lies) 2004
Un anthem contagioso e due dischi che hanno marchiato a fuoco il decennio. - Afterhours – Ballata per la mia piccola iena 2005
Agnelli e soci in gran spolvero con una ballata amara dal crescendo che ti inchioda. - Black Rebel Motorcycle Club - Weight of the world 2005
Il peso del mondo è, al contrario, una canzone leggera e gradevole come un bel mattino di primavera. - Silversun Pickups - Well Thought Out Twinkles 2006
Ehi, lo so, ci vorrebbero un po' di anni di meno, ma questi californiani mi esaltano e mi esagitano. - The National - Slow Show 2007
Qui c'è solo l'imbarazzo della scelta: adoro questa band. - Beirut - Nantes 2007
Scoperti tardi. All'inizio li ho anche snobbati (con tutti quei fiati!); poi il colpo di fulmine è scoppiato quest'estate sentendoli a Ferrara al concerto di The National. - Eddie Vedder - No Ceiling 2007
Con questa e altre canzoni della colonna sonora di Into the wild, la voce di Vedder è riuscito a far vibrare le corde più profonde. - Stateless - Down here 2007
Sono poco noti, ma nel loro omonimo album d'esordio ci sono perle struggenti come questa. - Florence and the Machine - Dogs day are over 2009
Phisique du role e talento incontenibile: una delle rivelazioni femminili del decennio. - The Decemberists - Hazards of love 4 2009
Il brano di chiusura di un disco e di un gruppo che amo molto. - Massive Attack - Special cases 2003
Accoppiata vincente con Sinéad O'Connor.
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martedì 8 novembre 2011
Ricordi d'infanzia: il mangiaquiz e Je t'aime moi non plus
Ricordo che da bambino mia madre mi lasciava spesso in custodia da una vicina di casa: un'adorabile signora con un barboncino stronzo che cercava sempre di mordermi (una volta ci riuscì pure). C'era anche il figlio adolescente che nei pomeriggi dopo la scuola, con la sua gang di amici cappelloni, organizzava un quiz musicale che mi incantavo a guardare. Nella seconda metà degli anni sessanta le case degli italiani erano invase dai 45 giri e dai mangiadischi; i ragazzotti ne utilizzavano uno per fare questo gioco: un addetto faceva ingoiare il disco da indovinare; appena iniziava il brano, due sfidanti partivano dal fondo del corridoio per pigiare l'interruttore della luce dalla parte opposta: il primo che accendeva aveva diritto a rispondere e se azzeccava il titolo della canzone eliminava l'altro o prendeva un punto (non ricordo). Un vero e proprio format.
In quei pomeriggi della mia tarda infanzia cominciai ad acquisire le prime conoscenze musicali (oltre che sessuali, con giornalini tipo Isabella, sfogliati di soppiatto nella bottega del barbiere e con la peccaminosa Je t'aime moi non plus [1] ).Il mangiadischi ingoiava e masticava di tutto: Nico e i Gabbiani, Antoine, I Giganti, Equipe 84, il primo Battisti, Patty Pravo, Beatles, Rolling Stones, ecc...
Avrei voluto giocare anch'io! Non mi è mai piaciuto stare in panchina.
In quei pomeriggi della mia tarda infanzia cominciai ad acquisire le prime conoscenze musicali (oltre che sessuali, con giornalini tipo Isabella, sfogliati di soppiatto nella bottega del barbiere e con la peccaminosa Je t'aime moi non plus [1] ).Il mangiadischi ingoiava e masticava di tutto: Nico e i Gabbiani, Antoine, I Giganti, Equipe 84, il primo Battisti, Patty Pravo, Beatles, Rolling Stones, ecc...
Avrei voluto giocare anch'io! Non mi è mai piaciuto stare in panchina.
Il primo mangiadischi fu prodotto da Irradio nel 1966 |
[1] Eravamo nell'estate del 1969 e la censura si abbatté sulla canzone che ebbe comunque un clamoroso successo, tanto che pochi mesi dopo Ombretta Colli ne fece una cover edulcorata e francamente orrenda con il titolo di Ti amo...io di più.
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lunedì 7 novembre 2011
Se i dischi fossero libri
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giovedì 3 novembre 2011
LP Cover Art: Talking Heads - Remain in light 1980
Funk, new wave, world music, elettronica e sperimentazione: una combinazione di suoni in grado di cambiare il ritmo dei pensieri. Quando uscì questo disco, la maggior parte delle cose che avevo ascoltato prima mi sembrava inutile e banale.
Anche la copertina è in linea con l'avanguardia musicale rappresentata dai Talking Heads all'inizio degli anni ottanta. L'artwork fu realizzato con il supporto dei computers del Massachusetts Institute of Technology. I volti dei quattro membri della band, in bianco nero su sfondo blu, sono verniciati di rosso, mascherati come terroristi che nascondono la loro identità. Una dicotomia che pone in contrasto il titolo - Rimanere nella luce - con l'aspetto poco rassicurante di Byrne, Frantz, Harrison e Tyna Weymouth.
Nel retro e anche nella busta interna quattro aeroplani rossi con stelle verdi sulle ali volano in formazione sopra le montagne dell'Himalaya. In origine doveva essere questa la facciata principale, poi quando il titolo dell'album venne cambiato (la prima idea, Melody Attack, non convinceva Byrne), l'immagine fu spostata sul retro.
Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce. Platone
I Talking Heads con questo album non solo non hanno avuto paura della luce, ma sono entrati nel suo cuore abbagliando anche tutti coloro che li hanno seguiti, fino all'apoteosi di due concerti indimenticabili a Bologna e Roma nel 1980.
martedì 1 novembre 2011
La noia, l'abbandono, il niente son la tua malattia
"Che sarà, che sarà, che sarà" mi chiedevo con curiosità mentre ammiravo le sublimi scene d'apertura in cui si esprime a pieno il genio visivo di Lars Von Trier: quadri onirici slow motion sulle potenti musiche di Tristano e Isotta di Wagner; ma qui c'era già tutto il film con tanto di spoiler pronto e servito.
A parte qualche sprazzo, il resto è un alternarsi di noia e nichilismo, pur inseriti in una splendida cornice pittorico-fotografica, nell'attesa dell'evento che porrà fine alle sofferenze di Justine (una malata/radiosa Kirsten Dunst), della terrorizzata sorella Claire (una sempre brava Charlotte Gainsbourg), dell'umanità e soprattutto dello spettatore.
A parte qualche sprazzo, il resto è un alternarsi di noia e nichilismo, pur inseriti in una splendida cornice pittorico-fotografica, nell'attesa dell'evento che porrà fine alle sofferenze di Justine (una malata/radiosa Kirsten Dunst), della terrorizzata sorella Claire (una sempre brava Charlotte Gainsbourg), dell'umanità e soprattutto dello spettatore.
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Mutemath nuovo disco e video interattivo
Odd Soul è il nuovo album per il gruppo di New Orleans.
Hanno realizzato un divertente video interattivo suddiviso in sei riquadri in cui è possibile separare le sei tracce: basso, batteria, chitarra, tastiera, voce, cori e sinth.
Un po' lento a caricarsi ma merita, come del resto tutto il disco. Qui
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