mercoledì 23 gennaio 2013

Duecento dischi fondamentali: 1984

1984: On the road con copilota e un'amica.



















Uno di quegli anni che cambiano la faccia e la vita alle persone. La tua di sicuro: cominci a lavorare e cambi casa. Dopo un periodo buio, incontri la persona giusta che ti illumina e ti fa apprezzare la bellezza di stare al mondo; poi insieme si parte all'avventura con un camper che potenzialmente era già una teiera volante.
Colonna sonora di quel lunghissimo viaggio: Cure, Style Council e Talking Heads.

100) David Sylvian - Brilliant Trees 
Quanto ho amato questo disco! Mi ci sono cullato nei momenti di sconforto e di malinconia. Una capolavoro con il quale è ripartito il percorso musicale di un'artista unico nel panorama mondiale.



101) Prince and the Revolution - Purple Rain
Alla lunga il narcisismo e la totale immodestia hanno offuscato un talento che in questo disco è cristallino.
102) Style Council - Cafè Bleu
Dopo la tempesta della punk, con la coda creativa della new wave che ormai aveva virato prevalentemente verso i suoni dance sintetici, Paul Weller, con una scelta coraggiosa, spiazza i fan dei Jam (che erano all'apice) per dare vita a un nuovo progetto che riesce a declinare il sound della motown e il soul jazz americano con una sensibilità pop tipicamente inglese. Il tutto mantenendo un certo impegno sociale con l'adesione a Red Wedge, collettivo di musicisti in lotta contro le politiche  ultraliberiste della Thatcher.

ITALIANI

103) Diaframma - Siberia
Uno dei rarissimi esempi di ottima coniugazione del dark di derivazione inglese in chiave nostrana. 





104) Fabrizio de Andrè - Creuza de mä
«Perdere le proprie origini in musica, in letteratura, o fare finta di niente, fare finta di non averle mai avute, per seguire le mode del mercato, è come per un animale perdere il proprio istinto» Fabrizio De André



8 commenti:

  1. Approvo incondizionatamente Sylvian e Diaframma, e aggiungo:

    Husker Du: Zen Arcade
    Nick Cave: From Her To Eternity
    Julian Cope: World Shut Your Mouth
    Cocteau Twins: Treasure
    Dream Syndicate: Medicine Show
    Dead Can Dance: Dead Can Dance
    Smiths: The Smiths
    Franti - Franti/Contrazione (split LP)

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  3. Sì, splendidi dischi, quello di Sylvian su tutti. Adorato, letteralmente. Aggiungerei anche come Allelimo ha detto, gli Smiths, i Dream Syndicate e gli Husker Du.

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  4. Sylvian e Style Council pietre miliari della mia collezione !

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  5. 1984? ... tra gli italiani mi aspettavo anche Fra la via Emilia e il West ;)

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  6. aggiungo
    shriekback the infinite
    playgroup Epic Sound Battles Cpt. 2
    penguin cafe orchestra Broadcasting From Home
    king crimson
    23 Skidoo: Urban Gamelan
    Art Of Noise: Who's Afraid

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  7. Dream Syndicate, Sylvian, soprattutto Style Council che sgombravano il campo da tutto quel pop decadente e patinato del periodo. Prince ci sta tutto. L'impatto fu devastante. Noi ragazzini guardavamo a lui come ad una sorta di novello Hendrix/Clinton. Il guaio è che in quel periodo eravamo già in trip per gli U2. Non dimenticherei un gran disco come "Couldn't stand the weather" di Stevie Ray Vaughan (anche se blues).

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  8. Aggiungo Eden degli Everything but the girl.

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