venerdì 12 dicembre 2014

Ai figli regalate una laurea, non una casa*

Quando eri più piccolo ti dicevamo: "Studia, perché noi non abbiamo nulla di meglio della nostra mente." Niente intrallazzi, né conoscenze o raccomandazioni e neppure l'azienda di famiglia per regalarti un lavoro.

A turno di sera (siccome non dormivi mai) ti leggevamo il GGG, Asterix, Gianni Rodari e qualsiasi altro libro ci capitasse per le mani, pur di riuscire nell'impresa di farti prendere sonno. Fino a quando, per fortuna, hai cominciato a farlo da solo. Ricordi la tua sfida con "Il signore degli anelli? E poi i viaggi, le mostre, il cinema e i concerti per la nostra gioia e per il tuo interesse (almeno così speravamo). 
E la musica...  Possibile che con due genitori "pallinati" non ti venisse voglia di suonare?
I genitori hanno sempre troppa fretta, ma tutto arriva quando meno te lo aspetti o quando sei distratto. 

All'inizio coi figli il tempo sembra rallentare, poi accelera improvvisamente e vola via veloce. E così un giorno ci si ritrova, quasi increduli, alla vigilia di una laurea che dovrebbe sancire la tua specializzazione in Sviluppo e Cooperazione Internazionale con una tesi sull'immigrazione. Beh, visto lo stato della cooperazione in Italia dopo le ultime vicende romane, c'è da mettersi le mani nei capelli. E poi l'hai detto anche tu: - Cos'ho imparato in questi anni? Ho soltanto un po' di cultura in più! Alla domanda di amici e parenti che chiedono cosa sei diventato, rispondo scherzando, ma neanche troppo: "Un nuovo impiegato per i Call Center."

Ecco, allora che si fottano: l'Italia, il lavoro e il 47% di disoccupazione giovanile.
Io oggi sono felice e te lo ripeto ancora: studia, conosci, viaggia; e ricordati di amare sempre la vita e le persone che lo meritano, magari anche lontano dai miasmi di questo paese.

* titolo preso in prestito da un articolo del Sole 24 ore (comunque, coi tempi che corrono, anche una casa non è poi così male).

14 commenti:

  1. Magari una laurea senz'anima, in squallide materie monetizzabili?
    Potendo, delle due, meglio la casa, e poi che trovino loro la strada che vogliono!
    L'importante è fare il possibile per metterli sulla via dell'intelligenza e della libertà, ma non devo certo dirlo a un buon padre come te, che di certo ne sa qualcosa di più di un giornale economico... :)

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    1. A proposito di lettura, hai già due copie prenotate del tuo futuro romanzo! ;)

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    2. Non dovrebbe mancare molto: al momento si parla di febbraio... :)

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  2. Provo invidia (bonariamente parlando) perchè almeno sei riuscito a sostenerlo fino alla laurea..Ora spetta a lui spiccare il volo, anche se purtroppo sono tempi veramente difficili..Io ho due figli ancora da tirar su (uno al secondo superiore, una in prima media) mi chiedo come farò...Però anch'io non mi stanco di esortarli a studiare e ripetere che l'unico modo di difendersi è Sapere, Conoscere! Un abbraccio ed auguri per il neo-laureato e ai suoi genitori!

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    1. Grazie di cuore e auguri anche a voi.
      E.. prepara il borsellino: per noi avere la facoltà lontana è un salasso!

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  3. Be' sono soddisfazioni, io non ho figli, ma nipoti, e anche per lui si avvicina l'ora. Credo che lo studio vada bene comunque (il mio capoufficio, avrebbe scritto vadi, ah, ah, ah), e che viaggiare, conoscere, ecc, sia la strada giusta. Ecco, sì, viaggiare ... se ne ha voglia e possibilità, darei questo consiglio.

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    1. "Viaggiare non solo allarga la mente, le dà forma" Speriamo che vadi bene. :)

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  4. Gran bel post, questo.
    Mi ha fatto pensare a quanto vorrei riuscire ad essere presente senza esserlo "troppo" con il Fordino.

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    1. Difficile, ma necessario esercizio d'equilibrio. Ti auguro il meglio per il Fordino.

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  5. Pensa te, mia figlia ha iniziato il DAMS questo anno.
    Auguroni a tutti voi !

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    1. Un'altra candidata ai telefoni! ;-)
      Auguri anche a voi!

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  6. In ogni caso gli avete dato un sacco di stimoli e quindi ... Congratulazioni!

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  7. io insegno alle superiori (questo è il 29^ anno), non siamo alla frutta, siamo al dessert :(

    ai miei alunni bravi, sempre meno, quando mi chiedono un consiglio per l'università (vanno sempre meno) la risposta, quasi sempre è: "quello che ti piace!"

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    1. Purtroppo ce ne siamo accorti con nostro figlio alle superiori. Dall'interno penso che sia ancora di più una sofferenza.

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