sabato 30 novembre 2019

Pink Floyd, The Wall, ricordi e cambiamenti

Il 30 novembre del 1979, esattamente 40 anni fa, stavo sbavando davanti alla vetrina di un negozio di dischi ad Amsterdam (dove da un paio di mesi lavoravo come lavapiatti) in attesa della paga per comprarlo. Abitavo in uno squat ed ero passato di lì per caso; fu una sorpresa assoluta, non ne sapevo nulla: un tempo le notizie giravano poco. All'epoca ne avevo appena compiuti diciannove. Tempo e musica sono un'accoppiata bastarda, perché con l'andar degli anni i gusti cambiano; nel mio caso non so dire se in meglio o in peggio. Un dato di fatto è che The Wall non l'ascolto più da una vita. Col tempo ho apprezzato altre cose dei Pink Floyd, soprattutto i primi album e brani come questo.

10 commenti:

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    1. Questa è meno facile. Probabilmente ero in montagna in una colonia estiva e invece di Another brick in the wall cantavo... Antoine :)) da piccolo mi piaceva.

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  2. Più o meno siamo coetanei. Avevo 18 anni. Di The Wall ricordo bene Comfortably Numb perché era un "lentaccio" come dio comanda, ma io il top dei PF l'ho avuto con The Dark side of the moon, dopo quel lavoro ho cominciato ad ascoltarli in un altro modo. Certo che quarant'anni sono tanti.

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  3. Volevo dedicare un post anche io a quarant'anni di questo disco, ma per un sacco di motivi è saltato. Mi fa piacere che l'abbia fatto tu, con questo aneddoto di vita che lo rende filmico. Vero è che non sono i migliori Pink Floyd quelli di The Wall, solo è il disco più famoso e celebrato insieme a The Dark Side Of The Moon, che è però superiore.

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  4. Epocale, anche se anch'io ne preferisco altri.

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  5. The Wall è uno dei must assoluti dei Floyd. La prima volta che lo ascoltai era Natale del 2002.
    Uno dei loro lavori che preferisco non esiste nemmeno come disco vero e proprio, ovvero Zabriskie Point.

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    1. A me fece impressione sentire in discoteca "Another brick in the wall" come fosse un brano dance come tanti altri. La fine di un'era.

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    1. Era bellissimo: un ex-brefotrofio occupato soprattutto da olandesi e tedeschi. Quando sono tornato ad Amsterdam, tanti anni dopo, non sono più riuscito a trovarlo. Non mi ricordavo più bene la zona e poi chissà, è probabile che sia stato demolito. Una parte della storia è qua:
      primadopo.blogspot.com/2012/07/message-in-bottle-amsterdam-30-anni-dopo.html

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