La frase che hai messo come epigrafe è bellissima perchè marca la differenza tra contenuto e contenitore. Troppo spesso invece ci ritroviamo a parlare del contenitore (la parte "facile") dimenticando che il contenuto è l'unica cosa che conta veramente. Gli sia lieve la terra.
E' morto com'era vissuto: libero. Nel solo modo che un paese servo lascia agli uomini liberi nelle sue condizioni. Lascia un tesoro inestimabile di arte pura.
Ha fatto la scelta giusta. Perchè morire inebetito da farmaci che non ti salvano, se puoi scegliere liberamente quando è l'ora di chiudere gli occhi per sempre? Del resto l'aveva detto alcuni anni fa in un'intervista: "Non mi fa paura la morte, mi fa paura la sofferenza."
Come tutti piango Monicelli, però la frase non mi trova completamente d'accordo. Sono legato alla buia sala cinematografica e senza di essa il cinema non sarà più lo stesso. Ma a lui non piacevano le cermonie ed era un grande demistificatore. Per questo la frase ci sta.
@ Alligatore: Anch'io spero che le sale cinematografiche non chiudano, perché dentro i cinema ci sono cresciuto (abitavo nel retro-cortile di una sala storica) La frase però mi piace perché è provocatoria nel suo stile, probabilmente detta per mettere l'accento sul contenuto e sull'idea di cinema come arte e per questo destinato a restare per sempre nella Storia al di là di qualsiasi mutamento tecnologico.
Un Maestro del nostro Cinema.
RispondiEliminaGrandissimo.
Così come non moriranno mai i grandi uomini come lui.
RispondiEliminaLa frase che hai messo come epigrafe è bellissima perchè marca la differenza tra contenuto e contenitore.
RispondiEliminaTroppo spesso invece ci ritroviamo a parlare del contenitore (la parte "facile") dimenticando che il contenuto è l'unica cosa che conta veramente.
Gli sia lieve la terra.
Immenso
RispondiEliminaAmo e amerò il Cinema di Mario Monicelli.
RispondiEliminaPace all'Anima sua.
Infinito.
RispondiEliminache dispiacere mi ha fatto un effetto tremendo,arrivare fino a 95 anni per poi suicidarsi
RispondiEliminaChe amarezza! era ancora così vispo e combattente. Di lui rimarranno tante bellissime pagine di cinema.
RispondiEliminaUn vero maestro di arte e di vita!
RispondiEliminaE' morto com'era vissuto: libero. Nel solo modo che un paese servo lascia agli uomini liberi nelle sue condizioni.
RispondiEliminaLascia un tesoro inestimabile di arte pura.
Con Monicelli se ne va un pezzo del cinema italiano. Gli altri sono sotto il tappeto di Bondi.
RispondiEliminaHa fatto la scelta giusta. Perchè morire inebetito da farmaci che non ti salvano, se puoi scegliere liberamente quando è l'ora di chiudere gli occhi per sempre? Del resto l'aveva detto alcuni anni fa in un'intervista: "Non mi fa paura la morte, mi fa paura la sofferenza."
RispondiEliminaCome tutti piango Monicelli, però la frase non mi trova completamente d'accordo. Sono legato alla buia sala cinematografica e senza di essa il cinema non sarà più lo stesso. Ma a lui non piacevano le cermonie ed era un grande demistificatore. Per questo la frase ci sta.
RispondiElimina@ Alligatore:
RispondiEliminaAnch'io spero che le sale cinematografiche non chiudano, perché dentro i cinema ci sono cresciuto (abitavo nel retro-cortile di una sala storica)
La frase però mi piace perché è provocatoria nel suo stile, probabilmente detta per mettere l'accento sul contenuto e sull'idea di cinema come arte e per questo destinato a restare per sempre nella Storia al di là di qualsiasi mutamento tecnologico.
Con Muccino e company c'è il rischio che muoia anche il cinema. perlomeno in Italia. o forse è già morto.
RispondiEliminala ragazza con la pistola.
RispondiEliminame lo sto guardando per ...bè, cosi...
quello che c'era di buono sta svanendo. o sono forse solo depressa per via della stagione?
scrivimi qualcosa di consolante.
love, mod
@ Mod
RispondiEliminaForse non sono molto consolanti, ma le freddure uscite da poco su spinoza.it, proprio su di lui sono tremende e favolose.
Sono dei fottuti geni!