lunedì 15 novembre 2010

Visioni - novembre francese

















Prima parte del mese dominata (casualmente) da tre bei film francesi.

Mammuth - Gustave de Kervern e Benoît Delépine  
Depardieu è un operaio che dopo anni di lavori faticosi e saltuari sta per andare in pensione e decide di partire con la sua vecchia moto alla ricerca di contributi e buste paga scomparse. La trama è il pretesto per un road-movie stralunato, tra situazioni paradossali e personaggi ai margini della società, a cominciare dallo stesso protagonista con la sua lunga chioma, l'aspetto goffo, trasandato e la sua disabilità sociale. L'intento di coinvolgere  riesce solo in parte, soprattutto per l'esiguità della sceneggiatura (scelta voluta dagli autori)  e un paio di situazioni forzate; è ammirevole comunque la capacità di raccontare la marginalità e lo spaesamento di una certa parte di società senza piagnistei, lasciando intravedere la possibilità di riscatto nella dignità e nella consapevolezza. Dagli autori di Louise-Michel.

Potiche - La bella statuina - François Ozon  
Sorprendente l'ecletticità di Ozon, un autore capace di cambiare registro con estrema facilità. Questa volta dirige una commedia dalla semplicità apparente che vede come protagonista Catherine Deneuve, calata alla perfezione nel ruolo di moglie di un facoltoso industriale e madre di famiglia negli anni settanta (per la precisione '77). Potiche è un termine dispregiativo francese per indicare le donne "decorative" che vivono all'ombra di un marito di successo. E' il caso, in apparenza, di Susan che mostrerà inaspettate doti politiche e imprenditoriali. Intrigante il rapporto fra l'aristocratica Deneuve e lo sfatto deputato comunista Depardieu, incoronato da una scena cult di ballo in stile Bee Gees per anziani.
Film anti-retoricamente politico e attuale in particolare per l'Italia, visto il ruolo delle donne-potiche nel nostro teatrino puttanocratico nazional-popolare.

Uomini di Dio - Xavier Beauvois  
Se n'è già parlato qui.

La scomparsa di Alice Creed - J. Blakeson  
Siamo alle solite: cioè andare su internet per riuscire a vedere un film che in Italia non viene distribuito. Questa volta è il caso di un claustrofobico thriller inglese realizzato a budget ridotto: The Disappearance of Alice Creed, del regista J. Blakeson, presentato lo scorso anno al Toronto Film Festival. Pareva dovesse uscire in agosto, poi a novembre, ma su IMDB nessuna notizia.
E' la storia di un sequestro, con un cast di soli tre attori (Alice e i suoi due rapitori) che tiene incollati alla sedia con diversi colpi di scena e capovolgimenti senza ricorrere ad effettacci, ma grazie ad una sceneggiatura congegnata ad arte, che si incrina solo leggermente negli ultimi venti minuti. Trailer

After.life - Agnieszka Wojtowicz-Vosloo  
Mistery pacco del mese. Poveva tranquillamente durare 25 minuti: tutto il tempo rimanente è una scusa per  vedere Christina Ricci mezza nuda e mezza morta.


legenda
     

2 commenti:

  1. i francesi me li sono persi..

    la scomparsa di alice creed è un gran bel thriller, ma in effetti la parte finale cala un pochetto

    sono d'accordo anche su afterlife: mediocre, però c'è christina ricci mezza nuda e mezza morta!! :)

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  2. Non ne ho visto manco uno di questi. Di sicuro andrò a vedere Potiche - La bella statuina - François Ozon, non solo per la tua impeccabile rece. Per After.life capito il messaggio, però se c'è Christina Ricci mezza nuda, qualche pensiero lo faccio...

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