venerdì 10 giugno 2011

La legge di Murphy (Peter) ovvero lasciare la band per la carriera solista

L'esperienza insegna che quando un fuoriclasse lascia la band, nonostante il passare degli anni, prima o poi il numero riesce a smazzarlo. E di fuoriclasse per i quali vale questa legge, la new wave, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, ne ha sfornati diversi. Artisti apprezzati con i loro gruppi che in seguito hanno intrapreso una carriera solista, nel corso della quale spesso hanno dato il meglio (non tutti però).
Il caso più emblematico è quello di David Sylvian, creatore di opere meravigliose realizzate dopo lo scioglimento dei Japan; un po' meno brillante la carriera di John Foxx, che dopo l'uscita dagli Ultravox è riuscito a sfornare un disco futuristico e affascinante come Metamatic, per poi smarrire l'ispirazione; un caso particolare è quello di David Byrne, artista a tutto tondo che finita l'avventura irripetibile con i Talking Heads, non si è dedicato esclusivamente alla musica. Non si possono però non citare My life in the bush of ghosts, album imprescindibile, frutto della collaborazione con Brian Eno (altro esempio di felice dissidenza dalla band di origine) e Rei Momo, disco in cui ha elaborato splendidamente la sua passione per le sonorità brasiliane e afro-cubane. Non ho mai potuto invece soffrire la carriera solista di Sting: molto, ma molto meglio coi Police.
Eccoci dunque a Peter Murphy, leggendario frontman dei Bauhaus, il gruppo goth per eccelenza. Lo vidi ai tempi di In The Flat Field, esibirsi dal vivo con la band in stato di grazia: a metà show si arrampicò pericolosamente sui supporti delle luci e cominciò a cantare testa in giù aggrappato solo con le gambe come un pipistrello. Una vera potenza e uno dei concerti più entusiasmanti mai visti.
Con lo scioglimento del gruppo nel 1983 iniziò anche lui la carriera solista con alti (ad esempio Deep del 1989) e bassi. Dopo sette anni di silenzio è appena uscito Ninth; la prima impressione è buona come pure positive le recensioni che ho letto.

18 commenti:

  1. sì l'album è buono..sinceramente i bauhaus,a parte ovviamente bela lugosi,non mi han mai entusiasmato..venendo al tuo post..concordo su sylivian, sicuramente meglio da solista che coi japan..non sparo su quella croce rossa che risponde al nome di sting..ddeiniamolo insopportabile siamo a posto tutti..su john foxx sarei stato d'accordo fino a pco tempo fa..ultimamente son uscite belle cose sue..ed ora il caso spinoso..BYRNE...sinceramente trovo pessima la sua carriera solista..ha di ceto fatto,e bene,altrre cose..ma musicalmente..citare quella pietra miliare che è My life.. è fuorviante..eravamo in piena stagione Talking heads..remain in light er appena uscito..non lo conterei..buono Catherine wheel,ma anche lì siamo nel 1982,ancora stagione teste parlanti..non male a tree plays..poi basta..rei momo dici..bè..se ascolto rei momo epoi ascolto cosda ha fatto Kip Hanrahan nello studio della musica latina(Hanrahan cubana)Byrne ne esce distrutto..su tutti gli altri dischi, a partire da Uh Oh stenderei un velo..forse Feelings aveva qualche cosa buona..ma per il resto mi ha deluso tanto..sarà che lo amavo alla follia con i talking heads,tanto che mi emoziono pure adesso se li vedo...

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  2. Fuoriclasse usciti dalla new-wave, boh: di quasi tutti quelli che citi tu (Sting, Foxx e Byrne) credo nessuno sentirebbe la mancanza di tutti i dischi solisti, senza i quali la loro importanza musicale non cambierebbe di una virgola.
    David Sylvian è un caso a parte, la sua produzione solistica è, a mio parere, molto superiore a quella con i Japan. Che però non mi sembra abbiamo mai suonato new-wave.

    Altri "buoni" non me ne vengono in mente: Ian McCulloch fuori dai Bunnymen è stato pietoso, Ciccio Smith idem con la sua cover band dei Cure (che ha simpaticamente chiamato "Cure"), Peter Murphy è stato responsabile, insieme con (riposi in pace) Mick Karn, di uno dei dischi più brutti mai prodotti dalla new wave inglese, quello dei Dali's Car.
    Da lì (eheh) Murphy l'ho abbandonato definitivamente, eran tempi che i dischi si pagavano, e una vaccata era molto più difficile da perdonare di adesso...

    Forse l'unico che mi viene in mente ad aver avuto una carriera solistica artisticamente pari o superiore a quella col suo gruppo originale (i Teardrop Explodes) è Julian Cope.

    p.s. a proposito di David Sylvian, l'ultimo disco (Died in the Wool) è, ancora una volta, un passo verso suoni sconosciuti.

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  3. @ Brazz:
    In effetti, quasi impossibile (e non solo per Byrne)fare meglio o uguale alle cose migliori dei Talking Heads, c'è riuscito solo in un'occasione nel disco con Eno.

    @ Allelimo:
    Infatti ho specificato "non tutti però", portando Sting come esempio negativo. Julian Cope è un altro che mi ero scordato: hai fatto bene a citarlo; nei suoi dischi solisti anche a me è piaciuto molto.
    I Japan in effetti hanno collezionato una serie di definizioni abbastanza varia:
    New Wave, Art rock, Post-punk, Synthpop, Glam rock

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  4. ciao alle
    grande post..la parte su ciccio smith mi ha fatto scompisciare..in linea di massima la pensiamo allo stesso modo.avevo pure io dimenticato colpevolmente julian cope..il poveo coniglietto invcece lo avevo dimenticato volutamente..altri che han fatto belle cose,da soli, i 3 dei tuxedo...e naturalmente stan ridgeway..

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  5. I japan inizialmente sono stati bistrattati, clamorose e assurde le recensioni negative di dischi e concerti apparse per lungo tempo su rockerlla. Non ne ho mai compreso il motivo, quiet life e gentlemen take polaroid erano ottimi dischi. Finalmente poi uscì tin drum e le cose cambiarono, david sylvian da cialtrone scopiazzatore di bowie e ferry divenne,improvvisamente, anche per la critica fighetta, un grande artista.

    gianf

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  6. @ gianf:
    "Gentlemen take polaroid" (il mio preferito dei Japan) è uno dei tanti dischi pubblicati in quella strepitosa annata per la musica.

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  7. E di Peter Gabriel solista che mi dici, visto che li hai citati quasi tutti?
    Buonanotte!

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  8. Tutti i grandi frontmen sentono prima o poi il desiderio irrefrenabile di fare un disco solista, convinti di essere la vera star del gruppo. Gli esempi, anche cambiando genere che qua li avete già fatti tutti...., sono tantissimi.
    A me piace ricordare David Lee Roth, uno dei cantanti più atipici del rock pesante, che incise un paio di ottimi album solisti prima di ripiombare nell'anonimato.
    Non c'entra una mazza lo so, ma mi è venuto l'esempio.
    Peter è una grande voce ma io ho sempre preferito di gran lunga i dischi dei Bauhaus ai suoi solisti. Comunque ascolterò fiducioso!

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  9. "Peter Murphy è stato responsabile, insieme con (riposi in pace) Mick Karn, di uno dei dischi più brutti mai prodotti dalla new wave inglese, quello dei Dali's Car." recentemente l'ho acquistato usato e devo dire che è un bel disco e che andrebbe riscoperto, eccezionale il basso di Karn, ha delle sonorità inusuali.

    Però Metametic di Foxx ...
    Julian Cope ? Carriera artistica davvero singolare, musica, krautrock scrittore di libri musicali, specie di archeologo druido ... si narra fosse stato anche in Sardegna fra varei pietre villaggi ecc.

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  10. @ Giampaolo:
    Su Gabriel sarebbe un lungo discorso. In estrema sintesi ti dico che per me ha fatto cose eccelse sia con che senza i Genesis (non si può dire certo la stessa cosa dei suoi compagni).

    @ Sull'amaca:
    A questo punto sono curioso di ascoltarlo anch'io 'sto disco!

    @ DiamondDog:
    A volte è quello che tu dici, altre forse è anche la voglia di poter fare ciò che si ha in testa e magari non garba ai compagni di band.
    Quando suonavo, nel nostro piccolo, ricordo che dovevamo far coesistere diverse anime: il nostro chitarrista aveva tendenze hard rock dall'assolo facile e andava contenuto; io in quel periodo ero pallinato con il white funk. Era piuttosto complicato! Però a volte tra le persone si creano strane alchimie che funzionano finché durano, dando via libera alla creatività.

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  11. Hai ragione Lucien, il discorso vale per tutti i membri di una band. Ma secondo me il frontman è quello che "casca" di più nel tranello di credersi diointerra.
    Che poi agisca anche per dare sfogo alla creatività non del tutto espressa nei compromessi a cui una band ti obbliga è sicuro.
    Però al batterista non viene in mente di essere il numero uno!
    (a meno che non sia Phil Collins)

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  12. il disco di murphy sarà anche carino ma mi interessa poco.I Bauhaus,a mio parere, a parte i primi 3 singoli ed in the flat field, non è che abbiano fatto grandi cose,sono sicuramente sopravvalutati

    gianf

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  13. ...non so tutte queste cose di peter...so solo che la sua voce ti entra dritto nelle mutande. è uno di quelli che potrebbe anche cantare l'elenco telefonico per me.

    love, mod

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  14. Dali's Car disco non buono ma OTTIMO!

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  15. EL (e anche Sull'Amaca): son pareri. Per me quel disco lì era un perfetto esempio di "disco solista fatto da un cantante non musicista", che non avendo abilità compositive è costretto ad associarsi con qualcuno che gli scriva le musiche su cui cantare.
    Purtroppo, di solito, male, perchè il cantante di un gruppo ha senso nel gruppo: il suo "stile" è definito dalle musiche composte dal gruppo, e senza di quelle manca sempre qualcosa.
    Come in questo disco a nome Dali's Car, che (secondo me) tiene insieme con lo scotch le musiche trascurabili scritte da Karn e il pessimo cantato di Murphy. A me non piace, a voi sì, e va bene lo stesso :)

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  16. @ allelimo:
    Finalmente l'ho ascoltato: piace poco anche a me. Il basso di Karn ha un suono fluido e particolare e dà quel marchio inconfondibile ai brani più belli dei Japan, ma qui è sul versante compositivo che manca qualcosa.

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  17. Ho visto il concerto di Peter Murphy all'Orion di Ciampino il 26/5/2013. Dopo circa 30anni che sono un fan dei Bauhaus ho potuto ammirare la sua performance. Evento unico davvero imperdibile e travolgente.

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  18. Ho visto il concerto di Peter Murphy il 26/5/2013 all'Orion di Ciampino. dopo quasi 30 che sono un fan dei Bauhaus ho potuto ammirare la sua performance. Evento davvero imperdibile.

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