giovedì 29 novembre 2012

Duecento album fondamentali: 1981

88) Siouxsie & The Banshees - JuJu
Al quarto album Susan Janet Ballion e la sua compagnia oscura azzeccano il capolavoro. Una vetta creativa forse mai più raggiunta anche dal dark in generale.
Un disco che in un certo senso, riassumendo il passato, chiude un'era. Ondarock



89) Tuxedomoon - Desire
In un periodo di grande cambiamento dello scenario non solo musicale i Tuxedomoon hanno rappresentato una della pagine più originali, elaborando un mix di arti sonore e visive che sfuggivano ad ogni tipo catalogazione.  




90) A Certain Ratio - To Each
Il funk bianco, freddo e spigoloso, figlio dei cieli grigi di Manchester. Senza dubbio dei precursori, con quello basso slapping che ci faceva impazzire. 
Una delle copertine più brutte fra quelle viste finora (oltre che indecifrabile). 




91) Brian Eno/David Byrne - My life in the bush of ghosts
Uno scatto definitivo in avanti verso la manipolazione genetica della musica, il crollo definitivo dei generi e la consacrazione della contaminazione grazie alla mente creativa di due artisti geniali. 
La Quintessenza del pensiero musicale Novecentesco, abilmente sintetizzato. Metalizzed


92) Simple Minds - Sons and Fascination
Il miglior disco dei Simple Minds prima del grande successo e dell'inflazione dell'elettronica di consumo tipica degli anni '80.


93) Medium Medium - The Glitterhouse
Sono un mio pallino, ma in pochi li conoscono.
Provenienti da Nottingham, avevano una sonorità unica che riusciva a combinare i Talking Heads più funk con il sound algido ed essenziale di A Certain Ratio.
Un disco cult da ballare selvaggiamente alle feste underground del periodo. Devo averlo prestato almeno a dieci persone: infatti alla fine è non è più tornato a casa.

martedì 27 novembre 2012

Cinema, marxismo e dinamite

Quando ero giovane credevo in tre cose. Il Marxismo, il potere redentore del cinema e la dinamite. Oggi credo solo nella dinamite.  Sergio Leone

Dopo aver sentito parlare il nostro presidente del consiglio l'altra sera a Che Tempo che fa sto cominciando a pensarla come il grande regista romano.

venerdì 23 novembre 2012

Venti video doc

Fin dalla loro nascita negli anni ottanta, non sono mai stato un divoratore di videoclips, tuttavia bisogna riconoscere che hanno in parte contribuito a modificare il modo di concepire la musica, tanto che per certe canzoni (vedi la prima della lista) risulta quasi impossibile ascoltarle senza (ri)vedere le immagini. In tre decenni sono centinaia le sequenze, di cui alcune memorabili, che mi sono rimaste impresse, per cui doverne scegliere venti per partecipare alla nuova sfida proposta da Lozirion nel suo blog, non è stato semplice. Tranne pochi casi, ho cercato di premiare più le idee, che il dispiegamento di mezzi. E' il caso del fantastico Robespierre degli Offlaga Disco Pax: prendetevi 4 minuti per gustarlo, ma anche per rivederlo e scoprirete diverse finezze.
Questo è il post dove votare i video, in fondo dopo le liste dei dodici partecipanti. Segnalo inoltre sul sito Gli Spietati (rivista on line di cinema) un'interessante rubrica mensile di recensioni video.


  1. Michael Jackson - Thriller
  2. Massive Attack - Karmacoma
  3. Massive Attack - Unfinished Sympathy
  4. Soundgarden - Black Hole Sun
  5. R.E.M. - Imitation of Life
  6. Peter Gabriel - Sledgehammer
  7. Smashing Pumpkins - Tonight Tonight
  8. Red Hot Chili Peppers - Californication
  9. Pearl Jam - Do the Evolution
  10. Spiritualized - Hey Jane
  11. Arcade Fire - We use to wait
  12. Offlaga Disco Pax - Robespierre
  13. Verdena - Luna
  14. Run DMC (Feat. Aerosmith): Walk this Way
  15. New Order - True Faith
  16. Radiohead - Fake plastic trees
  17. Radiohead - Paranoid Android
  18. Beastie Boys - Sabotage
  19. Hot Chip - I feel better
  20. tUnE-yArDs - Bizness

giovedì 22 novembre 2012

Il decalogo di Matula, felis silvestris catus

Certamente condiviso in molti punti da tutti i felini accasati.

1. Non avrai altro gatto all'infuori di me... (va beh, forse così è un po' troppo, però nel caso di nuovi arrivi non aspettatevi il tappetino rosso).
2. Non umanizzarmi: sto benissimo così e ricordati che siamo stati divinità, perciò piantala con quella storia del pollice opponibile.
3. Ricordati di celebrare il Natale con un bell'albero perché, come da tradizione da 14 anni, devo dormirci sotto in mezzo ai pacchi regalo.
















4. Non è che non capisco: è che non mi piacciono gli ordini.
5. I gatti perdono i peli esattamente come te: fattene una ragione.
6. Se pensi che sia scomodo o non adatto di sicuro mi troverai lì a dormire.















7. Morte ai pennuti e agli esseri scodinzolanti bisognosi di un padrone.
8. Noi e la musica siamo un ottimo rifugio dalle miserie della vita. (isp. a Schweitzer)
9. Quando mi chiamate, fingo di non sentire e arrivo un po' dopo per fare credere di venire spontaneamente. (proverbio di un gatto inglese)
10. Mi piacciono le porte aperte nel caso cambi idea.
.


martedì 20 novembre 2012

Duecento album fondamentali: 1980

Un paio di anni fa scrissi un post intitolato 1980: un anno eccezionale per la musica che scatenò una discreta diatriba nei commenti. L'ho in parte ripreso per proseguire con un'altra puntata dedicata ai 200 album fondamentali per quanto riguarda la mia formazione musicale (ogni tanto è bene sottolineare che non c'è nessuna pretesa di universalità)
A tre anni dal terremoto del punk, la new wave contribuì alla frantumazione di uno statico universo musicale producendo i suoi frutti migliori, fra contaminazioni e nuove tendenze.

75) The Pretenders - s/t









76) The Cure - Seventeen Seconds
La seconda tappa di un percorso unico che fatto di Smith e compagni uno dei pochi gruppi capaci di evolversi e resistere fino ad oggi alle mode, alle tendenze e a MTV.






77) Joy Division - Closer 
Un capolavoro straziante uscito pochi giorni dopo il suicidio di Ian Curtis. L'emblema del post punk e la sua stessa pietra tombale.





78) John Foxx - Metamatic
Dopo aver lasciato gli Ultravox, John Foxx apre la strada alla new wave elettronica o se preferite a quello che, commercializzandosi, diventerà il synth-pop.






79) Killing Joke - Album omonimo

Disco feroce e seminale che ha ispirato diversi gruppi futuri. Tribalismo, dark, metal e industrial in una miscela esplosiva.






80) Bauhaus - In the flat field 
Il dark più puro che ha avuto molti seguaci. Un disco memorabile, come le loro esibizioni dal vivo, con la presenza istrionica Peter Murphy.






81) Talking Heads - Remain in light 
Il disco che inaugura, con una sorta di grande affresco multiculturale, gli anni Ottanta. La collaborazione tra Brian Eno e David Byrne dipinge uno scenario che, come si diceva all’epoca, si muove tra metropoli e deserto. Il funk, l’elettronica, l’Africa, il rock, la new wave, tutto si mescola in un album che è fuori dai generi e dalle categorie abituali, dove avanguardia e godibilità si fondono gioiosamente. Novalis Ancora oggi di una modernità spiazzante.

82) Japan - Gentleman take polaroid

La sensibilità compositiva e la decadenza di David Sylvian che per la prima volta collabora a pieno con Sakamoto.






83) The Clash - Sandinista
Un triplo vinile per raccontarci dove la musica sarebbe andata.




84) David Bowie - Scary Monsters (and Super Creeps)
L'ultimo grande disco di Bowie.
Al crocevia fra l’età dell’oro e lo sterile edonismo del Bowie anni Ottanta, resta indubbiamente un classico ancora in grado di anticipare segnali della propria epoca. Una superba creatura art-rock onnivora di lussuosa dance astratta e visionario pop sintetico.  storia della musica



85) Dead Kennedys - Fresh Fruit for Rotting Vegetables
Feroce satira sociale e politica nei loro testi (a partire dal loro nome) ed energia straripante. Manifesto del punk californiano anti Reagan.






86) Tuxedomoon - Half Mute
Il rock come avanguardia creativa e sperimentazione non solo musicale.







ITALIANI

87) Gaznevada - Sick Soundtrack
Il disco simbolo del post-punk italiano nel 1980.

sabato 17 novembre 2012

L’italico cetomediume


Il più grave problema di questo Paese, storicamente, è l’ignavia della piccola borghesia, che è la più becera d’Europa e oscilla perennemente tra l’indifferenza a tutto e la disponibilità a qualunque avventura autoritaria. Avventura “vicaria”, naturalmente, vissuta per interposto Duce che sbraita. Giusto un brivido ogni tanto, per interrompere il tran tran, godersi l’endorfina e tornare al proprio posto.
Finché non sente il dolore, l’italico cetomediume rimane apatico. Quando inizia a sentirlo, non sa dire cosa gli sia successo, blatera incoerentemente, dà la colpa ai primi falsi nemici che gli vengono agitati davanti (a scelta: i migranti, gli zingari, i comunisti, quelli che scioperano, gli ebrei…)  e cerca un Uomo Forte che li combatta.
In Italia come in poche altre nazioni, non c’è nulla di più facile che spingere l’impoverito a odiare il povero. Wu Ming

Questa bella mentalità che vede spesso l'italiano alzare la voce e sgomitare per far valere i propri diritti (esempi lampanti i farmacisti e i taxisti) dimenticando o peggio calpestando quelli altrui, è perfettamente sintetizzata nella brillante proposta fatta da un genitore, preoccupato per l'educazione del proprio figlio, durante un'assemblea scolastica:
Dal momento che sono state tagliate le ore di sostegno e che questi bambini quando non sono seguiti individualmente disturbano la classe e rallentano l'apprendimento, non si possono raggruppare con un insegnante tutti in aula? 

Magari con una recinzione a basso voltaggio...

giovedì 15 novembre 2012

Quattro soli a motore

Già non è il mio campo scrivere recensioni di libri, se poi il romanzo in questione è quello di un amico blogger (che ho avuto il piacere di conoscere di persona) il compito è ancora più delicato. Ma per coerenza non voglio sottrarmi, anche perché questo spazio è nato proprio per parlare e scrivere di ciò che rende più bella la nostra esistenza: musica, cinema, letteratura...
Non voglio dilungarmi nel racconto di una trama che potete tranquillamente leggere qui: elencherò semplicemente le ragioni per cui mi è piaciuto.

Mi è piaciuto perché nella storia ho ritrovato situazioni che sicuramente in tanti, nati e cresciuti come me nei piccoli paesi dell'Italia anni sessanta e settanta, avranno vissuto nella loro infanzia e adolescenza: il cattolicesimo invadente, le vicine di casa bigotte e rompicoglioni, le paure irrazionali, i personaggi inquietanti del mondo degli adulti, i parenti antipatici, i bulli da evitare, le case misteriose da esplorare, i matti del paese, i primi incontri con la morte, le estati passate per strada e le amicizie esclusive.
Ah, dimenticavo: l'esaltazione per l'Olanda di Cruijff e Neeskens.
Tutto questo e molto altro potete trovare in un romanzo che è stato definito di formazione a tinte noir, ma che secondo me ha il pregio di andare oltre i generi e soprattutto di non assomigliare a nessun altro. Quattro soli a motore mi è piaciuto perché ha il dono di una scrittura ironica e pungente che non annoia mai nel racconto in prima persona delle vicende di Corradino nell'estate del 1978, durante il passaggio cruciale tra infanzia e adolescenza; attorniato da una serie di personaggi che si stampano subito nella mente grazie allo stile di Nicola che con poche e incisive pennellate delinea ritratti indimenticabili come l'odiosa zia ammazza-gatti; il misterioso centenario Kestenholz, la bigotta De Ropp, lo sgradevole prete Nocche Pelose e tanti altri. Mentre leggevo immaginavo già il film con tanto di colonna sonora diegetica.

Dopo le lodi (più che meritate) ci vuole anche la critica, se no sembra che io sia un parente stretto o che la casa editrice, conoscendo i miei punti deboli, mi abbia recapitato un fusto di birra in allegato al libro (che fra l'altro è arrivato in un lampo) in cambio di un giudizio positivo. Dovendo fare un appunto, dirò che per quanto brevi, non mi hanno entusiasmato gli intermezzi fantascientifici, solamente perché mi spezzavano il fluire del racconto da cui ero parecchio preso. Per tutto il resto: grande Nicola! Aspettiamo al terzogenito tre che sicuramente hai già nel cassetto.

martedì 13 novembre 2012

Duecento album fondamentali: 1979

New wave e post-punk sono le parole d'ordine di questa annata spettacolare che trabocca di veri e propri cult con un'unica eccezione che vi lascio il piacere di scoprire.

63) Joy Division - Unknown Pleasure
Un’opera che travalica i campi new wave e dark-goth e si decreta imprescindibile della musica tutta lasciando il segno senza possibilità di scampo.
Sì perché in fondo, in questo mare di desolazione, si trovano delle gemme di bellezza comunque introvabili altrove. 
Storia della musica

64) The Clash - London Calling
La svolta dei Clash che cominciarono ad esplorare nuovi territori musicali: R&B, ska, rockabilly e altri generi. Disco memorabile e manifesto politico di una band che ha segnato la vita di tanti lasciando ricordi indelebili. Una data e un luogo: Firenze, 23 maggio 1981; la mia copilota c'era (mentre io ero prigioniero del servizio militare). Quando ci siamo conosciuti, tre anni dopo, ho vissuto il concerto nel suo racconto.

65) The B-52's
Parodia della fantascienza, abiti e acconciature da provincia americana anni '60 proiettata in un futuro imprecisato, il tutto sotto la spinta innovativa della new wave. Si presentarono così, come disegni animati apparsi dal nulla in un indefinito spazio giallo. 
66) Talking Heads - Fear of music
Lo adoro: è un disco multiforme e proiettato nel futuro; un sorta di anatomia della società post-moderna, dove David Byrne ci accompagna in un viaggio intellettual-musicale nelle nostre nevrosi: a volte alienato (Drugs) a volte frenetico (Cities, Life during war time) oppure ossessivo (Mind); e nell'unica ballata del disco (Heaven) canta: Il Paradiso è il posto dove non succede mai niente. 

67) Public Image Ltd. - Metal Box
Album decisamente innovativo, con momenti sperimentali di "Zappiana" memoria, con una certa elettronica tipica del Kraut Rock o ancora con pulsazioni ritmiche mutuate dal dub che si infrangono o si integrano in un noise che influenzerà molte band negli anni a venire. Per taluna critica, Metal Box ha rappresentato per il Post Punk quello che Never Mind the Bollock ha rappresento per il Punk.  musicaindelebile

68) Contortions - Buy
La trasfigurazione del funky, che nella mente di James Change e del suo gruppo diventa no wave: una danza schizoide e sincopata che fonde la furia punk, con il free jazz e il funk più estremo. Musica da ballo contorta, attraversata dalle folli incursioni di sax e ben rappresentata dalla furiosa hit Contort Yourself


69) The Cure - Three Imaginary boys
Nessun titolo, solo tre elettrodomestici su uno sfondo rosa. Una copertina surreale per un esordio folgorante che spazzò via i residui punkoidi della musica inglese per aprire una stagione fantastica di musica poi battezzata in vari modi: post-punk, new wave, dark: un'esplosione di gruppi, idee e tendenze che contagiarono tutta l'Europa, Italia compresa.


70) The Police - Reggatta de Blanc
Reggatta de Blanc, cioè il reggae bianco. I Police insieme ai Clash sono stati tra i primi ad intuire le potenzialità dei ritmi in levare applicati al pop e al rock e fra i pochi a farlo da dio.





71) The Stranglers - The Raven
Disco che amo e che ha per me un significato particolare, perché è stato il primo in assoluto acquistato a Londra.
Un album oscuro e inquietante: c'è il punk, c'è la new wave, ci sono ancora le tastiere d'ascendenza doorsiana, ma è presente, in dosi massicce, anche l'elettronica...The Raven è la massima vetta raggiunta dagli Stranglers e una delle più audaci imprese della new wave d'oltremanica. Ondarock
72) The Pop Group - Y
Volevamo disfarci di tutte le repressioni. Avevamo l'idea romantica di tuffarci nel nichilismo, quell'intenso processo di decondizionamento e riemergere dall'altra parte con qualcosa di davvero positivo. (M. Steward) L'esatto contrario del concetto di Pop Group. L'amore per la musica nera portò questi ragazzi di Bristol a fondere intellettualmente il reggae, il funk e il jazz irrompendo, come ha scritto Reynolds, sulla scena post-punk con tempismo perfetto. Geniali e impossibili.
73) Devo - Duty now for the future
Dopo il botto dell'esordio era impossibile riuscire a stupire di nuovo: eppure anche questo è un disco (sottovalutato) con diversi brani schizoidi e graffianti che semplicemente non erano entrati nel primo lavoro. L'ultima fiammata prima di arrendersi al business musicale e farsi divorare da quell'industria che in una nemesi grottesca li trasformerà in macchiette di se stessi. Benvenuti negli anni ottanta! 
74) Supertramp - Breakfast in America
Prog-pop sembra una definizione paradossale che però funziona, come ha funzionato alla grande la musica dei Supertramp. Ho scelto il loro 6° album come simbolo per una band dal sound inconfondibile che in un certo senso ha fatto genere a sé. Un clamoroso successo commerciale dopo anni di gavetta. Sembra incredibile, ma la band rifiutò 5 milioni di dollari, offerti dalla Greyhound Company per poter utilizzare Take the long way home nella pubblicità. Altri tempi! 

lunedì 12 novembre 2012

Le 100 più belle canzoni italiane degli ultimi 40 anni

La mia mania per le classifiche è figlia della hit parade radiofonica di Lelio Luttazzi da bambino sentivo il venerdì al ritorno da scuola. Oggi, rispetto ad anni fa ascolto meno musica italiana, ma non si può rinnegare il passato: i calli nelle dita me li sono fatti con De André, De Gregori, Lolli, Guccini e Bennato, anche se poi crescendo sono passato alla chitarra elettrica e ad altre cose. Per questo gioco mi sono imposto come unica regola di non inserire più di cinque pezzi dello stesso artista, altrimenti su 100 almeno una trentina sarebbero andati a Faber, che francamente nella storia della musica italiana è irraggiungibile. Niente di pretenzioso e definitivo, ma solo un divertissment nelle ore d'ozio dell'estate passata, un memobox per ricordare che gli anni passano, ma la musica resta. I gusti personali e la soggettività in questi casi hanno la precedenza, perciò certamente è rimasta fuori qualche canzone che avrebbe meritato.
In ordine cronologico:
1) Caterina Caselli - Insieme a te non ci sto più 1968 video
2) Adriano Celentano – Azzurro 1968
3) Fabrizio De André – Il testamento di Tito 1970

4) Mina – Insieme 1970
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5) Lucio Battisti – Pensieri e parole 1971
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6) Le Orme – Uno sguardo verso il cielo 1971
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7) Lucio Dalla – 4 marzo 1943 1971

8) PFM - Impressioni di settembre 1971 video live

9) Fabrizio De André - La collina 1971

10) Mina – Amor mio 1971
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11) Francesco Guccini – Il vecchio e il bambino 1972

12) Antonello Venditti – Roma Capoccia 1972

13) Delirium – Jesahel 1972
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14) Le Orme - Gioco di bimba 1972

15) Lucio Battisti - La luce dell'Est 1972

16) Alan Sorrenti - Vorrei incontrarti 1972

17) Claudio Lolli - Michel 1972

18) Mia Martini – Piccolo uomo 1972
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19) Adriano Celentano - Prisencolinensinainciusol 1972
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20) Edoardo Bennato – Non farti cadere le braccia 1973

21) Claudio Lolli – Io ti racconto 1973
22) Area – Luglio, agosto, settembre (nero) 1973 video

23) Lucio Battisti - La collina dei ciliegi 1973

24) Fabrizio De André - Verranno a chiederti del nostro amore 1973

25) Giorgio Gaber – Far finta di essere sani 1973

26) Lucio Battisti – Anima latina 1974

27) Alan Sorrenti – Dicitentello vuje 1974

28) Area – Gioia e rivoluzione 1975
documento video
29) Francesco De Gregori - Pezzi di vetro 1975

30) Edoardo Bennato – Feste di piazza 1975
live studio 1979
31) Enzo Jannacci – Quelli che 1975

32) Rino Gaetano - Ma il cielo è sempre più blu 1975
33) Francesco De Gregori – Atlantide 1976 favoloso audio live

34) Eugenio Finardi – Musica ribelle 1976

35) Roberto Vecchioni - Velasquez 1976

36) Roberto Vecchioni - A. R. 1976
video
37) Claudio Lolli - Ho visto anche degli zingari felici 1976

38) Rino Gaetano - Mio fratello è figlio unico 1976 video inedito mp3
39) Francesco Guccini - L'avvelenata 1976

40) Francesco Guccini – Piccola storia ignobile 1976

41) Lucio Dalla - Com'è profondo il mare 1977
42) Lucio Battisti – Amarsi un po’ 1977
tv live
43) Ivan Graziani - I lupi 1977
44) Patty Pravo - Pensiero Stupendo 1978
video
45) Pino Daniele – Je so’ pazzo 1979
46) Loredana Berté – E la luna bussò 1979 video

47) Edoardo Bennato - L'isola che non c'è 1980

48) Franco Battiato – Up Patriots To Arms 1980

49) Alice - Per Elisa 1981
video
50) Fabrizio De André – Sand Creek 1981
live
51) Franco Battiato - Centro di gravità permanente 1982

52) Francesco De Gregori – La donna cannone 1983

53) Vasco Rossi – Vita spericolata 1983

54) Luca Carboni – Ci stiamo sbagliando 1984 video
55) Diaframma – Amsterdam 1984

56) Raf - Cosa resterà degli anni '80 1989
57) Zucchero – Diamante 1989

58) Francesco De Gregori – Il bandito e il campione 1990
live tv
59) Frankie Hi NRG - Fight da faida 1991
video
60) Aeroplani Italiani – Zitti zitti il silenzio è d’oro 1992 video
61) Elio e le storie tese – Pippero 1992
videoclip
62) Samuele Bersani – Chicco e Spillo 1992

63) Elio e le storie tese – Uomini col borsello 1992
live
64) Almamegretta – Figli di Annibale 1993

65) Jovanotti - Penso positivo 1993 videoclip
66) Frankie Hi NRG – Potere alla parola 1994 video

67) Daniele Silvestri – L’uomo col megafono 1995

68) Casino Royale – Anno zero 1995

69) Mina/Audio2 – Non c’è più audio 1995 audio mina
video inedito audio 2
70) Fabrizio De André – Smisurata preghiera 1996
live '98
71) Ustmamò – Memobox 1996
video
72) Franco Battiato – La cura 1996
Sanremo live
73) Elio e le storie tese – La terra dei cachi 1996
Live Sanremo
74) Elio e le storie tese – Mio cuggino 1996

75) Bluvertigo – Altre forme di vita 1997
video
76) Frankie Hi NRG – Quelli che ben pensano 1997
videooclip
77) Samuele Bersani – Giudizi universali 1997
videoclip
78) C.S.I. – Forma e sostanza 1997
video
79) Daniele Silvestri – Cohiba 1997
live Roxybar
80) Luciano Ligabue – Radio Freccia 1998
81) Jovanotti/Ligabue/Pelù – Il mio nome è mai più 1999

82) Daniele Silvestri – Aria 1999

83) Quintorigo – Kristo sì 1999
video
84) Subsonica – Disco labirinto 2000

85) Carmen Consoli – L’ultimo bacio 2000

86) Francesco De Gregori – Sempre e per sempre 2001
video
87) Timoria – Sole spento 2001
video
88) Timoria – Mexico 2001
video
89) Daniele Silvestri – Salirò 2002

90) Caparezza – Nessuna razza 2003
video
91) Caparezza – Vengo dalla luna 2003

92) Offlaga Disco Pax – Robespierre 2004 videoclip

93) Verdena – Luna 2004 video

94) Verdena - Phantastica 2004
live acoustic
95) Afterhours – Ballata per la mia piccola iena 2005 live

96) Baustelle – Il corvo Joe 2005

97) Subsonica – Corpo a corpo 2005
video
98) Africa Unite – Bit Crash 2006

99) Verdena – Trovami un modo semplice per uscirne  2007

100) Baustelle – Antropophagus 2008

Aggiornamento 2009
101) Tempi bui - Ministri video
Aggiornamento 2010
102) Le luci della centrale elettrica – Quando tornerai dall'estero  video
Aggiornamento 2011
103) Paolo Benvegnù - Avanzate, ascoltate
104) Zen Circus - Nel paese che sembra una scarpa
Aggiornamento 2012
105) Tre Allegri ragazzi morti - La mia vita senza te
Aggiornamento 2013
106) Baustelle - Il futuro

domenica 11 novembre 2012

28 anni fa

In certi momenti è normale guardarsi indietro e sfogliare l'album dei ricordi con un filo di nostalgia. L'incontro casuale con un carissimo amico, compagno d'avventura nella musica, mi ha proiettato in quegli anni in cui si cercava con furore di uscire  dalla provincia anonima, quando la rete e i cellulari erano vera fantascienza.
Bologna Parco Nord, 1984: con i Reverse si suonava questa roba qua. Con i mezzi di allora la registrazione è anche troppo buona. 

giovedì 8 novembre 2012

mercoledì 7 novembre 2012

Dez Mona, il Belgio e le milf di Bruxelles

A parte i Puffi, Mercks e il commissario Maigret in tv, del Belgio ho altri ricordi legati al mio soggiorno a Bruxelles, ospite di un caro amico, soprannominato con estrema fantasia da noi provinciali "Belgio", il cui padre lavorava come funzionario per il MEC.
Bruxelles era una città abbastanza morta. Di quel periodo universitario ricordo tanta bière blanche per battere la noia, le feste poco movimentate a casa delle brave studentesse (tutte bionde) e le milf assatanate che tentavano di abbordarti il fine settimana nei locali. Non ho dimenticato neanche l'invidia per Belgio, il quale, durante i mesi estivi se ne tornava nella bassa romagna, mentre per il resto dell'anno poteva godersi i fantastici concerti che toccavano regolarmente la capitale belga. In Italia era l'epoca dell'astinenza. Tanto per dire: il suo primo concerto, a 15 anni,  fu Station to Station Tour di David Bowie.
Del Belgio, musicalmente parlando, per decenni non ho avuto nessuna considerazione fino a qualche anno fa, quando ho conosciuto i dEUS; ancor meglio nel 2009, quando sentii questa canzone, una delle più belle di quell'anno, tratta dall'album Hilfe Kommt dei Dez Mona. A tre anni di distanza la band guidata da Gregory Frateur è tornata con un nuovo disco intitolato Gentlemen's Agreement. Non l'ho ancora ascoltato bene, però il singolo del video qui sotto mi ha colpito: contrabbasso in evidenza con andamento sinuoso; atmosfera ovattata e un po' indolente. L'album si può sentire in streaming.

domenica 4 novembre 2012

Duecento dischi fondamentali: 1978

Se il 1977 fu stravinto dagli inglesi, per il successivo si può parlare di anno strepitoso per la musica americana.

55) Devo - Q: Are we not men? A: We are Devo
Fuori di testa. La prima volta che portai questo disco alla radio anche il freak storico, appassionato di musica cosmica, andò fuori di testa e cominciò a dimenarsi facendo la linguaccia. Per uno sbarbino come me, appena diciottenne, erano soddisfazioni. Peccato siano durati così poco a questi livelli. Dal vivo erano favolosi: quasi credevamo fossero in playback per la perfezione dei pezzi. Satisfaction

56) Pere Ubu - The Modern Dance
Altro clamoroso album d'esordio: Pere Ubu sono il punto di non ritorno di ciò che significò la ricerca musicale colto-popolare negli anni '70, di quel massacrante connubio di disagio esistenziale, satira dissacrante e inquietudine creativa che, soprattutto grazie alle innovazioni di Thomas e Ravenstine, ha indelebilmente finito per influenzare gran parte di quella new wave sperimentale allora appena alle porte. Frequenze

57) Talking Heads - More songs about buildings and food
Dopo l'album d'esordio arriva Brian Eno come produttore (dopo una gara con John Cale per accaparrarseli) e comincia a mettersi a fuoco quello che sarà il progetto del gruppo: un pop intellettuale e nevrotico, in cui il ritmo prenderà via, via sempre più il sopravvento fino a creare qualcosa di unico e irripetibile nella storia della musica. Found a job
58) Patti Smith Group - Easter
No one else in rock'n'roll would have the nerve to connect Lou Reed, the Bible, Rimbaud, the Paiutes, Jim Morrison, Bruce Springsteen and the MC5.
Nessun altro nella musica rock ha avuto il coraggio di mettere insieme Lou Reed, la Bibbia, Rimbaud, I Paiute (nativi americani per Ghost Dance), Jim Morrison, Bruce Springsteen (per quanto bellissima, per fortuna solo una canzone) e gli MC5. Dave Marsh (rec. di Easter 10 aprile 1978)

59) Public Image Ltd. - First Issue
Il cambio di nome, da Johnny Rotten a John Lydon, segna il passaggio del neonato punk a qualcosa di nuovo: entrano di prepotenza sonorità pre-dub e le chitarre diventano sempre più minimali; la rabbia si trasforma in alienazione, ripetitività e paranoia. Un progetto di stravolgimento che si compirà  nei due dischi successivi con l'apertura a sonorità dalle vedute più ampie. Public Image (promo video) 


60) Siouxsie and the Banshees - The Scream
Dovendo scegliere un manifesto del gothic inglese, non può che essere questo, se non altro per aver anticipato tutti gli altri. Oltre che estremamente cupo, a livello compositivo l'album in realtà è acerbo, ma è evidente il suo valore seminale. Il cammino di Siouxsie arriverà al top tre anni dopo con il sound elaborato e affascinante di Ju Ju.


61) Television - Adventure
Non al livello del primo folgorante album, ma anche qui ci sono canzoni che lasciano il segno: ascoltate Foxhole.





I T A L I A N I

62) Skiantos - Mono Tono
Non c'è gusto in Italia ad essere intelligenti. E allora giù di "prepo" con il rock e il punk demenziali, conditi con testi vuoti e volutamente insulsi. Gli unici, i primi, gli inimitabili.
Solo Elio e le Storie Tese, ma per vie completamente diverse, sono riusciti ad elevare ad arte un genere nel quale scadere nel patetico è un attimo. I primi concerti a Bologna erano uno spasso: accadeva di tutto.