New wave e post-punk sono le parole d'ordine di questa annata spettacolare che trabocca di veri e propri cult con un'unica eccezione che vi lascio il piacere di scoprire.
63) Joy Division - Unknown Pleasure
Un’opera che travalica i campi new wave e dark-goth e si decreta imprescindibile della musica tutta lasciando il segno senza possibilità di scampo.
Sì perché in fondo, in questo mare di desolazione, si trovano delle gemme di bellezza comunque introvabili altrove.
Storia della musica
64) The Clash - London Calling
La svolta dei Clash che cominciarono ad esplorare nuovi territori musicali: R&B, ska, rockabilly e altri generi. Disco memorabile e manifesto politico di una band che ha segnato la vita di tanti lasciando ricordi indelebili. Una data e un luogo: Firenze, 23 maggio 1981; la mia copilota c'era (mentre io ero prigioniero del servizio militare). Quando ci siamo conosciuti, tre anni dopo, ho vissuto il concerto nel suo racconto.
65) The B-52's
Parodia della fantascienza, abiti e acconciature da provincia americana anni '60 proiettata in un futuro imprecisato, il tutto sotto la spinta innovativa della new wave. Si presentarono così, come disegni animati apparsi dal nulla in un indefinito spazio giallo.
66) Talking Heads - Fear of music
Lo adoro: è un disco multiforme e proiettato nel futuro; un sorta di anatomia della società post-moderna, dove David Byrne ci accompagna in un viaggio intellettual-musicale nelle nostre nevrosi: a volte alienato (Drugs) a volte frenetico (Cities, Life during war time) oppure ossessivo (Mind); e nell'unica ballata del disco (Heaven) canta: Il Paradiso è il posto dove non succede mai niente.
67) Public Image Ltd. - Metal Box
Album decisamente innovativo, con momenti sperimentali di "Zappiana" memoria, con una certa elettronica tipica del Kraut Rock o ancora con pulsazioni ritmiche mutuate dal dub che si infrangono o si integrano in un noise che influenzerà molte band negli anni a venire. Per taluna critica, Metal Box ha rappresentato per il Post Punk quello che Never Mind the Bollock ha rappresento per il Punk. musicaindelebile
68) Contortions - Buy
La trasfigurazione del funky, che nella mente di James Change e del suo gruppo diventa no wave: una danza schizoide e sincopata che fonde la furia punk, con il free jazz e il funk più estremo. Musica da ballo contorta, attraversata dalle folli incursioni di sax e ben rappresentata dalla furiosa hit Contort Yourself.
69) The Cure - Three Imaginary boys
Nessun titolo, solo tre elettrodomestici su uno sfondo rosa. Una copertina surreale per un esordio folgorante che spazzò via i residui punkoidi della musica inglese per aprire una stagione fantastica di musica poi battezzata in vari modi: post-punk, new wave, dark: un'esplosione di gruppi, idee e tendenze che contagiarono tutta l'Europa, Italia compresa.
70) The Police - Reggatta de Blanc
Reggatta de Blanc, cioè il reggae bianco. I Police insieme ai Clash sono stati tra i primi ad intuire le potenzialità dei ritmi in levare applicati al pop e al rock e fra i pochi a farlo da dio.
71) The Stranglers - The Raven
Disco che amo e che ha per me un significato particolare, perché è stato il primo in assoluto acquistato a Londra.
Un album oscuro e inquietante: c'è il punk, c'è la new wave, ci sono ancora le tastiere d'ascendenza doorsiana, ma è presente, in dosi massicce, anche l'elettronica...The Raven è la massima vetta raggiunta dagli Stranglers e una delle più audaci imprese della new wave d'oltremanica. Ondarock
72) The Pop Group - Y
Volevamo disfarci di tutte le repressioni. Avevamo l'idea romantica di tuffarci nel nichilismo, quell'intenso processo di decondizionamento e riemergere dall'altra parte con qualcosa di davvero positivo. (M. Steward) L'esatto contrario del concetto di Pop Group. L'amore per la musica nera portò questi ragazzi di Bristol a fondere intellettualmente il reggae, il funk e il jazz irrompendo, come ha scritto Reynolds, sulla scena post-punk con tempismo perfetto. Geniali e impossibili.
73) Devo - Duty now for the future
Dopo il botto dell'esordio era impossibile riuscire a stupire di nuovo: eppure anche questo è un disco (sottovalutato) con diversi brani schizoidi e graffianti che semplicemente non erano entrati nel primo lavoro. L'ultima fiammata prima di arrendersi al business musicale e farsi divorare da quell'industria che in una nemesi grottesca li trasformerà in macchiette di se stessi. Benvenuti negli anni ottanta!
74) Supertramp - Breakfast in America
Prog-pop sembra una definizione paradossale che però funziona, come ha funzionato alla grande la musica dei Supertramp. Ho scelto il loro 6° album come simbolo per una band dal sound inconfondibile che in un certo senso ha fatto genere a sé. Un clamoroso successo commerciale dopo anni di gavetta. Sembra incredibile, ma la band rifiutò 5 milioni di dollari, offerti dalla Greyhound Company per poter utilizzare Take the long way home nella pubblicità. Altri tempi!