venerdì 30 dicembre 2016

2016 up & down - Le serie TV (aggiornamento)



















[down]

Vinyl 1 stagione
Complicato far funzionare la musica al cinema, anche se scendono in campo pezzi da 90 come Scorsese e Mick Jagger. Perché buttare così tanta carne al fuoco per un periodo già stracarico come gli anni '70 a New York? Perfino un omicidio inutile e forzato con implicazioni che portano la trama a ingolfarsi. Comprensibile soppressione, nonostante la colonna sonora stratosferica.

Dirk Gently - Agenzia di investigazione olistica 1 stagione
Sicuramente c'erano margini di miglioramento, ma questa possibilità dopo il primo episodio non gliel'ho data. Ironia insopportabile, personaggi impresentabili...
Mi dispiace perché ho amato Douglas Adams e Guida galattica per gli autostoppisti. Il suo libro non può che essere migliore di questa robaccia.

[così così]

Westworld 1 stagione
Ero partito con entusiasmo, poi progressivamente si è trasformata in un pippone pseudo-filosofico di notevoli dimensioni. J.J. Abrams o chi per lui si è fatto prendere la mano. Sul tema IA ho preferito la serie inglese Humans.

The Young Pope 1 stagione
Amo Sorrentino. Esteticamente è geniale; dialoghi e sequenze seducenti al servizio di una trama che però non mi ha ammaliato, anzi a tratti mi ha annoiato o lasciato indifferente.

[up]

The Night of
Con John Turturro come protagonista nelle vesti di un avvocato scalcinato, la miglior serie dell'anno. Ne ho già parlato a settembre

Black Mirror 3 stagione
Il futuro è già arrivato senza che ce ne accorgiamo. Terribile come sempre: una garanzia.

Stranger Things 1 stagione
Se n'è parlato qua.

The OA 1 stagione
Sorpresona di fine anno. Una ragazza cieca ritorna a casa dopo essere scomparsa per sette anni, periodo durante il quale ha ritrovato misteriosamente la vista.
Enigmatica ed appassionante: vi terrà incollati al divano o dove preferite fino alla fine.

martedì 27 dicembre 2016

2016 up & down - cinema

Mi divertono le classifiche di fine anno. Mi piace stilarle, ma anche leggerle perché danno la possibilità durante le vacanze natalizie di recuperare film e album persi per distrazione o per mille altri motivi. Per il cinema un anno così così: molto meglio il 2015.
Nella sidebar trovate tutti i film visti sulla teiera con relativi voti da @ a @@@@@. Qui sotto una selezione.

IL MEGLIO













Come ha scritto l'Alligatore: Frantz è un film fortemente pacifista, senti la stupidità della guerra. Girato in un bianco e nero magistrale, dopo il mezzo passo falso di Una nuova amica, segna il ritorno di François Ozon ai grandi temi.























Houda Benyamina, regista francese di origini marocchine è stata premiata con la Camera d’Or per la migliore opera prima a Cannes. Inspiegabilmente senza distribuzione nelle sale in Italia (è stato acquistato e trasmesso da Netflix). Il film è ambientato nel periodo delle rivolte studentesche e delle banlieue nel 2005 in Francia; racconta la storia di due amiche, in particolare Dounia che vive in un ghetto alla periferia di Parigi e cerca di uscire in tutti i modi (soprattutto illeciti) dalle condizioni di degrado che la circondano. Un'opera fresca e vitale con qualche ingenuità perdonabile.





















Quest'anno in vetta tutti film francesi, compreso questo uscito a marzo. Non so se è un caso, comunque recuperate questo gioiellino. Paradossale e stralunato, con una sceneggiatura scarna che però non sbanda mai grazie a dialoghi brillanti e concisi allo stesso tempo. Per l'assurdità delle situazioni e dei personaggi il primo regista che mi viene da accostare è Aki Kaurismaki. 

PODIO ITALIANO

Lo chiamavano Jeeg Robot (Gabriele Mainetti)
S is for Stanely (Alex Infascelli)


Perfetti sconosciuti (Paolo Genovese)

DELUSIONI

Per quanto ci ho giocato e mi piaceva il videogioco, per quanto mi hanno deluso il film e soprattutto Duncan Jones, che dopo le ottime doti mostrate in Moon e Source Code ha diretto qualcosa di indecente. Speriamo si riprenda con il nuovo Mute, prodotto da Netflix. Ulteriore dimostrazione che trasportare un videogioco al cinema è molto rischioso.

Presentato a Locarno lo scorso anno, mi aspettavo qualcosa, (non so bene cosa) dal ritorno di Zulawski. L'intellighenzia cinefila in generale l'ha esaltato, secondo me per partito preso o per vanità. Sinceramente all'inizio della visione ho dubitato delle mie facoltà intellettuali, poi è subentrato un sentimento di irritazione che mi ha accompagnato fino alla fine. Quando il colto si trasforma in sterile gioco cerebrale andando a braccetto con l'immodestia e con la noia.

sabato 24 dicembre 2016

Colonne sonore natalizie last minut

Mi annoiano gli standard natalizi che ogni anno ammorbano l'etere e come sottofondo per la cena della vigilia sulla teiera con il solito gruppo di amici e amiche, ho avuto l'ispirazione all'ultimo momento.
Così oggi ho deciso di rispolverare uno dei primi album di Joe Jackson, Jumpin' Jive del 1981. Sempre di standard si tratta, ma del jazz e dello swing degli anni trenta-quaranta riarrangiati da dio. Puro divertimento.







Un altro disco che sa di natalizio, senza essere nato per lo scopo, è l'album d'esordio di The Leisure Society: si intitola The Sleeper. Pop folk che rilassa e stimola buon umore; cosa non da poco, visto che quasi sempre l'effetto che mi stimolano le festività con tutte le loro menate è esattamente contrario.
Siate felici, passerà anche quest'anno, indigesto per tanti motivi; cerchiamo almeno di godercela in questi ultimi giorni.

venerdì 16 dicembre 2016

Gatti romagnoli

Ieri a zonzo per la città.
Anche in una grigia mattina di nebbia si possono fare incontri interessanti.
Mi aspettavano al varco.

La città dei gatti e la città degli uomini coesistono una dentro l’altra, ma non sono la stessa città. (Italo Calvino)

giovedì 15 dicembre 2016

2016 - up & down sulla teiera volante

[down]
- Avevo un certo presentimento, ma la scoperta devastante è stata che dovrò lavorare fino quasi a 70 anni. Fuck youuuuu!

- La buona scuola renziana. Avrebbero dovuto chiamarla La scuola alla buona.

- L'unione dei comuni della bassa romagna e l'insensato dispiegamento di autovelox: 24 in un solo colpo, oltre a quelli che già c'erano. Sanguisughe.

[up]
- In primavera ho fatto un'altra scoperta. Il mal di testa quasi quotidiano che mi tormentava da un anno con altri disturbi fastidiosi era causato dal glutine: sono diventato intollerante, sulla soglia della celiachia. Ho cambiato alimentazione e finalmente sto benissimo. Mi dispiace tantissimo per la birra (comunque la Tennent's fa una gluten free buonissima).

- La mostra David Bowie Is
- La mostra Genesi di Salgado alla chiesa San Giacomo di Forlì.

























Buoni propositi di Natale: stravacco totale e irish coffee terapia.


giovedì 8 dicembre 2016

2016 up & down - musica

Un anno dannato come non se n'erano mai visti. Qualche buon disco ha parzialmente compensato la perdita di monumenti della musica come Bowie, Prince e Leonard Cohen, giusto per fare qualche nome.
Come ha scritto qualcuno, ecco in assoluto le principali cause di morte dei musicisti:
#3 Alcool
#2 Droga
#1 2016

Di solito ai primi di dicembre partono i classificoni, ma qui sulla teiera in clima di sobrietà mi limiterò ai tre album che mi hanno procurato più godimento in un 2016 avaro dal punto di vista musicale e non solo. Per fortuna c'è vita oltre i Coldplay.

Radiohead - A Moon Shaped Pool
Michael Kiwanuka - Love & Hate
Mop Mop - Lunar Love













Miglior antologia
Simple Minds - Acoustic
Rivisitazione intelligente e godibile di canzoni indimenticabili.

La delusione
Bon Iver - Acoustic
Boh, sarò vecchio! Incomprensibile e a tratti inascoltabile.

martedì 29 novembre 2016

Concerti indimenticabili - Devo 1980

Pareva di aver attraversato un portale che conduceva nel futuro della musica. Per la perfezione del suono, sembravano in playback e poi non si vedevano fili. L'amico Hans, fulminato dai Devo, mi spiegò che utilizzavano microfoni wireless. Furono i primi insieme a Rolling Stones e Todd Rundgren. Tre dischi abbaglianti di cui il primo clamoroso, colonna sonora di quell'estate che consacrò la definitiva esplosione della new wave anche in Italia. Poi si sono eclissati. A differenza di altre band di quel periodo non hanno tracciato una strada, ma sono rimasti un fenomeno direi irripetibile.






martedì 22 novembre 2016

Concerti indimenticabili - Bauhaus 1982

Il periodo dark. In quegli anni suonavo con i Reverse dove cercavamo di far convivere Talking Heads, Bauhaus e A Certain Ratio. Complicato, ma divertente.

Momento clou del concerto quando Peter Murphy si arrampica sui sostegni dei fari e canta Bela Lugosi a testa in giù come un pipistrello, mentre Daniel Ash con la sua chitarra scatena l'inferno.

venerdì 18 novembre 2016

La luce e orizzonti sconfinati

Chi è già stato in Islanda può chiudere gli occhi e tornare a ripercorrere il proprio viaggio, per tutti gli altri è un esortazione a visitare questa terra meravigliosa e primordiale.

Dall'album Island Songs: un viaggio di 7 settimane attraverso l'Islanda per registrare altrettante composizioni. Al canto Nanna Bryndís Hilmarsdóttir, vocalist dei Of Monsters and Men.

lunedì 14 novembre 2016

Concerti indimenticabili - Radiohead, Ferrara 2003

Inauguro sulla teiera una nuova serie di post sui concerti indimenticabili, ispirata dal sito setlist. Due gli elementi fondamentali: la scaletta e i momenti clou.

Nella magica cornice della piazza del castello di Ferrara.

Brividi iniziali con l'intro di percussioni tribali di There There.

L'apoteosi con Paranoid Android e l'encore di Karma Police.





















venerdì 11 novembre 2016

Motivo per cui anche quest'anno non guarderò più X Factor

Mi direte (giustamente): ma chi te lo fa fare...
Che volete, com'è capitato altre volte, ho abboccato alle audizioni dove spesso emergono ragazzi di vero talento. Quando però si viene al dunque, come ieri sera con l'eliminazione di Silva Fortes, la musica non c'entra più nulla; è solo pessima televisione.
Giudici imbarazzanti e in malafede che con i soliti inciuci eliminano una ragazza di Capo Verde con la voce vellutata (ricorda Sade) per salvare il proprio ego.
E Manuel Agnelli, l'unico competente, che pensa: ma chi me lo ho fatto fare? Pecunia (ovviamente) e forse un po' di vanità, che ci può stare. Però secondo me il prossimo anno non lo si vedrà più.

A proposito di X... il nuovo XX. L'album esce a gennaio.

sabato 5 novembre 2016

One More Night: la sostanza della musica in 2' 30"

Qui sulla teiera, a poco meno di due mesi dalla fine dell'anno, Love & Hate continua ad essere il disco preferito uscito quest'anno (insieme a A Moon Shaped Pool).

Meravigliosa nella sua essenzialità questa esibizione live di 2' 30" sulla BBC, Andrew Marr Show.

mercoledì 2 novembre 2016

Sing Street


Dopo Once e Tutto può cambiare, John Carney continua a proporre come tema centrale nei suoi film quello della musica e dell'influenza che può avere sulla vita delle persone. 
Siamo dalle parti di Dublino nel 1985, in piena crisi economica e il quattordicenne Conor, vittima di bullismo in una scuola cattolica vecchio stampo, cerca una via di fuga dai problemi familiari e sociali creando una band. Chi, fra coloro che hanno qualche annetto in più, non l'ha fatto o sognato negli anni '80?
E' iniziata la stagione dei videoclip; Duran Duran e Spandau Ballet stanno spopolando e inizialmente sembrano essere i modelli di riferimento, ma in seguito, grazie ai consigli del fratello maggiore, Conor si evolve: scopre Cure, Depeche Mode fino a mettere a frutto il suo talento compositivo in maniera originale. Londra resta il sogno da raggiungere per evadere dal grigiore quotidiano. Non c'è da aspettarsi chissà quali svilippi dalla trama, ma la spontaneità e la delicatezza con la quale viene raccontato questo romanzo di formazione ti conquistano, insieme alla qualità della colonna sonora, filo conduttore e ingrediente fondamentale nell'evoluzione di tutti i personaggi. Nonostante i protagonisti siano molto più giovani, non può non tornare in mente The Commitments di Alan Parker.
Oggi in anteprima al Cinema Boldini di Ferrara e Odeon di Bologna a soli 2 euro; il 10 novembre l'uscita in Italia.

Frase cult: "No woman can truly love a man who listens to Phil Collins."  (il fratello a Conor)

Esilarante il tentativo di produrre il primo videoclip




LEGENDA VOTI

@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

giovedì 27 ottobre 2016

Assenze prolungate

Negli otto anni di vita della teiera volante (trasloco a parte) questa di ottobre è stata una delle assenze più prolungate. Gli impegni di lavoro e i genitori che invecchiano esigono risorse che poi si esauriscono al momento di scrivere.
E' stato deciso che si debba lavorare fino a quando saremo completamente rincoglioniti e questo fa montare una certa rabbia, soprattutto se penso che mio padre di questi tempi era già in pensione da nove anni e si dedicava alla sua amata maratona (New York, Londra, Helsinki, ecc...) Beato lui, ma una vergogna comunque: siamo prima che adesso.
Non si è comunque esaurita la voglia di buon cinema e buona musica e continuo a seguire gli amici dei vari blog a cui sono affezionato. A proposito di assenze prolungate, sono tornati a farsi sentire The Shins, la band di Albuquerque che quattro anni fa con Port of Morrow  mi aveva conquistato con un pop raffinato e originale.
L'album dovrebbe uscire tra qualche mese. A presto, spero.

giovedì 6 ottobre 2016

Jonny, Thom & CR78: l'arte della semplicità

Arrivare a questo livello di apparente semplicità non è da tutti. Quello che mi hanno trasmesso i Radiohead negli ultimi 20 anni... pochissimi altri ci sono riusciti.
L'accompagnamento è realizzato con il CR78 della Roland, drum machine utilizzata tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80. Ad esempio in Vienna degli Ultravox e Heart of Glass di Blondie.
Il video è di Paul Thomas Anderson.


venerdì 30 settembre 2016

Capolavori senza tempo: Starless - King Crimson

Pubblicata pochi giorni fa una versione spettacolare dal vivo di Starless con tre percussionisti e il sempre grande Fripp a dirigere l'orchestra.
L'album è Red e questa suite ha la capacità rara e ormai quasi smarrita nel panorama attuale di racchiudere in 12 minuti tutta la dolcezza e la potenza della musica.

lunedì 26 settembre 2016

Visioni in pillole di fine estate (in attesa di film migliori)








Problematica genitori/figli affrontata da un'angolatura originale. Purtroppo strada facendo si svuota totalmente fino a perdere spessore, ritmo e soprattutto interesse. A un certo punto l'apatia è scesa sul mio volto.






Da chi ha girato un capolavoro come Drive ci si aspetta sempre qualcosa di notevole. Spunti geniali non mancano; esteticamente è pazzesco, anche se il rischio è proprio che l'esercizio di stile sovrasti la sostanza. Keanu Reeves? Non pervenuto.






Nei pressi di una spiaggia vivono strane famiglie composte solo da giovani madri e figli maschi. Un'evoluzione della specie femminile che lascia interdetti ma anche annoiati.








Buona confezione, ma sembra tutto già visto e scontato con uno dei peggiori Clooney di sempre. Jodie Foster decisamente meglio come attrice.


Onesto strappalacrime dove il tema dell'eutanasia viene affrontato in maniera semplicistica. Emilia Clarke tenta di affrancarsi dal ruolo della Madre dei Draghi e in parte ci riesce.



Sulla Terra imperversa una specie di morbo di Alzheimer e quando la gente si sveglia al mattino non ricorda più una mazza. Un circolo vizioso che presto finisce per incartarsi.




Di questo regista francese vidi qualche anno fa Racconto di Natale e mi piacque parecchio. Dopo un'ottima partenza, stavolta a mio avviso si resta intrappolati in una relazione amorosa che sfinisce lo spettatore; purtroppo non il protagonista.








Apocalittico senza infamia, né lode. Tenta di essere originale, ma ormai anche in questo filone si sta raschiando il fondo.



John Goodman si è costruito un bunker atomico e vuole salvarvi da una catastrofe mondiale. Ci sarà da credergli? Ti tiene lì fino alla fine (prima di sbracare).


Vi sembrano lungimiranti i componenti di una band che in una sala gremita di simpatizzanti nazisti cantano: "Nazipunk, nazipunk, fuck off"? Le conseguenze saranno terribili. Adrenalina a fiumi. Dopo l'ottimo Blue Ruin un altro film ben costruito.



LEGENDA VOTI
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

domenica 25 settembre 2016

Another Green World - un disco che fluttua ancora nel futuro


Al ritmo di The Big Ship, cala pigramente una sera di fine settembre con i colori ancori caldi di fine estate. Quarant'anni anni e non sentirli per niente. 
Narra la leggenda che Brian Eno fosse stato ispirato da un disco di musica per arpa del Settecento, ascoltato a volume così basso da confondere le note con il rumore della pioggia. Quattordici ritratti d'autore per una lezione irripetibile che alterna sprazzi di pop raffinato alla musica d'avanguardia.
Bisogna essere assolutamente moderni ha scritto Rimbaud. Forse si riferiva proprio a questa capacità di tracciare rotte indelebili nell'arte, nella letteratura, nella musica.

lunedì 19 settembre 2016

La bellezza di The Night Of

The Night Of è una miniserie in otto episodi prodotta da HBO che presto verrà trasmessa su sky, ma ha già conquistato un posto d'onore sulla teiera. Il fascino sta nella perfetta combinazione di tre generi: noir, legal movie, film carcerario. In più c'è John Turturro, un avvocato scalcinato di New York che difende uno studente pakistano accusato di omicidio, in un'interpretazione magistrale.
Una sceneggiatura (Steven Zaillian, Richard Price) che ti lascia lì inchiodato, puntata dopo puntata, alternando le vicende personali dei co-protagonisti alle sequenze iperrealistiche del sistema giudiziario e carcerario americano, passati entrambi ai raggi x.
Un film d'autore (direttore della fotografia Robert Elswitt, già oscar per Il Petroliere) della durata di otto ore. Who killed Andrea Cornish?

VOTO



LEGENDA VOTI
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro

martedì 13 settembre 2016

Cento anni fa nasceva uno scrittore meraviglioso


















Esattamente 100 anni fa nasceva Roald Dahl: uno scrittore meraviglioso, genio della letteratura infantile, ma non solo. Leggevo i suoi libri a mio figlio divertendomi da pazzi.
E' anche uno degli autori più rappresentati al cinema:
Chi ha paura delle streghe?

Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato


Io vivo a Los Angeles: quando mi chiedono da dove vengo rispondo sempre la stessa cosa, dall'Inghilterra. Da un paesino chiamato Great Missenden, nel Buckinghamshire, fra Londra e Oxford. È il posto dove ho trascorso l'infanzia, quello che si può trovare su una cartina delle Chiltern Hills e su Google, ma il posto da dove vengo DAVVERO non ha un nome o una città gemellata. Io vengo da un paese di streghe e magie, giganti e minipin, boschi e campi, quadrifogli e soffioni dei desideri: vengo dall'immaginazione di mio padre, Roald Dahl. (Lucy Dahl)

sabato 10 settembre 2016

Cult movie: Punto Zero (Vanishing Point)

"Che cos'è Punto Zero? E' uno dei migliori film americani di tutti i tempi" (da Grindhouse -Tarantino 2007)

Tutti i luoghi sono buoni per concepire un film, ma solo uno è il luogo perfetto: il viaggio. Paolo Sorrentino

"Nessuno si chiede più quando Kowalski si fermerà, ma chi riuscirà a fermarlo". (Supersoul)

Il contributo di questo cineasta di origini armene e in particolare di questo classico del cinema Usa on the road che gli dette celebrità mondiale, è stato gigantesco. Si capisce che Sarafian fu per tutta la vita un grande amico e assistente di Robert Altman, e che ne sposò la sorella Helen Joan da cui ha avuto 5 figli, tutti lavoratori del cinema. (sentieri selvaggi)