Il valore della memoria storica; la forza della parola e il suo potere evocativo: che sia scritta, orale o sotto forma di poesia incisa sui muri di una stanza come si racconta nel terzo film di Francesco Bruni.
Per guadagnare qualche euro, un ventenne coatto trasteverino accetta di fare da accompagnatore ad un anziano poeta ormai dimenticato, affetto da Alzheimer, grande intellettuale e amico di Pertini. Un abisso tra i due per età, formazione culturale e linguaggio. Su questo contrasto si innesta l'abilità del regista (già sceneggiatore per Virzì) nel costruire con leggerezza l'incontro e la sintonia tra due mondi lontanissimi, complici le poesie che risvegliano nel ragazzo la curiosità intellettuale e la scoperta di nuovi/vecchi valori. Giuliano Montaldo, classe 1930, nei panni di Giorgio Gherarducci regala una performance indimenticabile sostenuto dalla fragile spigolosità di Andrea Carpenzano.
Una bella storia di formazione che mi ha anche toccato personalmente per la delicata tematica dell'Alzheimer che negli ultimi due anni purtroppo ha investito anche la mia famiglia.
...perché se libero un uomo muore, che cosa importa di morir?
@ una cagata pazzesca
@½ pessimo
@@ trascurabile
@@½ passabile
@@@ buono
@@@½ da vedere
@@@@ da non perdere
@@@@½ cult
@@@@@ capolavoro
anche a me è piaciuto molto
RispondiEliminahttps://markx7.blogspot.it/2017/05/tutto-quello-che-vuoi-francesco-bruni.html
Interessante questo spunto: "Nel '43 mio padre salì su un camion di americani. Scappò di casa per un mese e mezzo e sparì con loro fin quando i soldati non lo lasciarono a Pistoia, tra le colline. In cambio del suo aiuto lo ricompensarono con in dono qualcosa di molto prezioso che lui decise di nascondere e sotterrare per paura che qualcuno se ne impossessasse."
EliminaFrancesco Bruni
Da vedere! Spero arrivi presto dalle mie parti.
RispondiEliminaGrazie
Uscito a metà maggio; probabilmente si può recuperare nei cinema estivi.
EliminaBuon film, con una prova d'attore di Montaldo veramente superata. Un po' troppo stereotipati i ragazzotti di borgata romani, ma ben congegnato l'intreccio.
RispondiEliminaConcordo sulla critica e forse c'è anche qualche scivolata in alcuni dialoghi: ma nell'insieme sono difetti perdonabili.
EliminaVedrò se anche da me è già stato distribuito. Il fatto che per te ci fosse una valenza anche personale come hai scritto mi spiace molto e per quello che serve ti abbraccio per dirti che ti sono vicino.
RispondiEliminaTi ringrazio.
EliminaPurtroppo un grande problema di cui si parla poco: sono 600.000 i malati di Alzheimer in Italia e a causa dell'invecchiamento della popolazione saranno destinati ad aumentare.