Il 21 settembre 1979 il bassista Paul Simonon durante il concerto al New York's Palladium toglie al pubblico qualsiasi speranza di un bis. Il momento fu immortalato dalla fotografa Pennie Smith e fu quindi utilizzato per la copertina del terzo album della band, quello della svolta in cui i Clash cominciarono ad esplorare nuovi territori musicali: R&B, ska, rockabilly e altri generi. Simonon ha ancora i pezzi di quel famoso basso, che poi si pentì di aver sfasciato perché era il migliore che aveva. La cosa bizzarra fu che la fotografa sconsigliò di utilizzare quella foto per la copertina, perché non la riteneva buona in quanto leggermente sfuocata. Ai Clash al contrario piacque proprio per questo motivo.
Questa copertina è Storia del rock! Esprima l'adrenalina, il coinvolgimento, la trance da palco. Il gesto finale è liberatorio. Vi sacrifico la cosa più cara che ho disse Jimi Hendirx prima di bruciare la sua 6 corde.
RispondiEliminaUna curiosità su questa cover è che riprende e omaggio la copertina del primo album di Elvis Presley del 1956. A dimostrazione che chi fa la storia del rock, la storia la conosce bene!
Una copertina che non si scorda, pensando a un gruppo coevo ai Clash, è la prima dei Ramones, quella foto di gruppo, jeans, chiodo, occhiali da sole, capelli lunghi e l'espressione di sfida e orgoglio, nel 1976 doveva essere un bel colpo! Anche oggi rimane straordinaria.
Saluti
Sussurri obliqui
E chi si dimentica la prima volta che ho avuto questo disco tra le mani? Avevo 17 anni e mi ha cambiato la vita. Letteralmente. La copertina è splendida, d'impatto.
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