lunedì 1 agosto 2011

Quando al posto delle barzellette esportavamo buona musica

Campo di Marte - The Trip - Museo Rosenbach - Osanna - Locanda delle Fate - Perigeo




















Agosto che ho deciso di dedicare al prog italiano, irripetibile stagione creativa della nostra musica. Lo spunto è nato, oltre che dalla mancanza di nuovi stimoli in questo periodo musicalmente abbastanza smorto, da un articolo su Alias che celebra l'anniversario dei 40 anni di Collage, il disco storico de Le Orme, insieme a Banco e Pfm i gruppi italiani ancora oggi più stimati all'estero.
Aldo Tagliapietra, voce e basso de Le Orme, è uscito da poco con un doppio antologico che raccoglie e rielabora in chiave acustica i brani del suo ex-gruppo. In un'intervista ha detto: I giovani oggi purtroppo non hanno quella cultura musicale necessaria per apprezzare la musica progressiva composta da svariate contaminazioni... radio e televisione non la promuovono; è un fatto culturale e di generazioni che stiamo vivendo anche a livello politico...
Condivido in parte queste affermazioni. Da sempre i media tradizionali hanno dato poco spazio a certa musica, mentre oggi, grazie soprattutto alla rete, ci sono ragazzi (e ne conosco personalmente) che si appassionano ancora ai gruppi di quel periodo; certo non è un fenomeno diffuso e a onor del vero bisogna riconoscere che un giovane nato dagli anni '80 in poi difficilmente riuscirà ad apprezzare la complessità degli Area o anche Le Orme di Felona e Sorona, soprattutto per motivi storico-sociali, più che anagrafici.
Ogni movimento musicale ha la sua stagione: spesso però si è trattato di cicli la cui fine è solo apparente; a volte i semi gettati e dimenticati germogliano dando vita a nuovi frutti anche a distanza di anni. E la stagione del progressive, pur se conclusa, di idee ne ha tramandate alcune che oserei definire fondamentali: prima fra tutte l'apertura mentale e culturale e di conseguenza un approccio più libero alla musica. Scusate se è poco.
Link
discografia essenziale - i gruppi principali - nei commenti i links relativi alle copertine

13 commenti:

  1. ΣŊJÝ

    Campo di Marte 1973:
    megaupload.com/?d=2WQF8GCL

    The Trip - Caronte (1971) fileserve.com/file/Em6updD

    Museo Rosenbach - Zarathustra(1973)
    mediafire.com/?hb8pqw3hgs39cd8

    Osanna - Palepoli (1973)
    mediafire.com/?mt2wmfwtnmj

    Perigeo - Abbiamo tutti un blues da piangere
    megaupload.com/?d=2Q0W6M8I

    Locanda delle Fate - Forse le lucciole non si amano più (1977 prog. ai titoli di coda) tinyurl.com/3scyn9p

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  2. belle riproposte, io mi sto buttando sul beat. ;o)

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  3. Sì, è una strada poco coltivata quella del progressive, eppure piena di fascino. A volte trovo dei giovani musicanti che cercano di riprenderla, andanto contro il luogo comune stupido (come molti luoghi comuni) che all'Italia non si addica il prog.

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  4. mm non saprei..ascoltavo orme,osanna e compagnia..mi piacevano..ma sinceramente la svbornia new wave me le ha fatte dimenticare e poi riguardare con occhio più critico e disincantato..in molti casi eran semplici scimmiottature del prog d'oltremanica,re cremisi in testa,e poco più..sono 30 anni che trovo inascoltabili le orme, o gli osanna..discorso diverso, per la pfm..clone inizialmente del re cremisi pure loro,ma capaci di grandi aperture..perigeo però mi sembran più sul jazz che sul prog..ma qui mi sa che biosgna intendersi sul significato di prog...ma forse sono eccessivamente categorico,chissà...

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  5. @ Harmonica:
    Ho visto! Tu sei andato ancora più indietro, quando andavamo all'asilo, mentre qui siamo alla scuola dell'obbligo. ;)

    @ Alligatore e Brazz:
    Ho trovato tantissimi blog di appassionati di prog italiano, più all'estero che in Italia. E' chiaro che diversi aspetti sono ormai superati; essendo un movimento molto eterogeneo c'era un po' di tutto dallo scimmiottamento a tratti veramente unici ed originali, merito della libertà creativa con quale ci si avvicinava alla musica.

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  6. ho avuto uno sbandamento anni fa ma alla prova dei fatti, tolte le fascinose copertine e poco altro, l'ascolto ripetuto del prog italiano ammazzerebbe un elefante.

    gianf

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  7. Probabilmente sono uno dei più grandi fan del Campo di Marte, qui in Italia......appassionato di prog, come si vede dal mio blog!
    Ciao!

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  8. @ Gianf:
    Le generalizzazioni sono sempre ingiuste e approssimative. Ci sono cose francamente inascoltabili insieme a lavori di qualità:
    il primo Alan Sorrenti, la Pfm, Banco, Area, Le Orme (non tutto), Osanna, Perigeo e Napoli Centrale (jazzfusion e progressive) e qualche cosa di minore da riscoprire.

    @ Giampaolo:
    In effetti non erano male: tra i più bravi tra i gruppi cosiddetti minori.

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  9. Il limite della musica prog è quello di essere troppo contaminata, sotto un certo aspetto, se guardiamo i grandi esordi della musica di diverse generazioni, musica che fu di rottura, troviamo una grande semplicità che veicolava esperienze importanti, con l'involuzione di certe situazioni umane, la musica si è in qualche modo espansa, diventando più selettiva per quanto riguarda le capacità tecniche, ma molto legata a una costellazione di riferimenti di cui non si faceva più esperienza se non sui libri e per i più fortunati per certi viaggi.
    Questo è il mio pensiero generale, poi se penso a quegli anni e a quella musica mi viene la nostalgia.

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  10. @ Mario:
    Certamente dopo la metà degli anni '70 la musica progressive perse la sua carica innovativa; cominciò a diventare autoreferenziale e infarcita di tecnicismi: il punk e la new wave furono una ventata di aria fresca alla quale aderimmo con entusiasmo.

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  11. si può dire che la musica prog fu per il rock quello che la fusion fu per il jazz, in tutto quel marasma credo di poter salvare, mio umile parere, solo ciò che si fece e si fa tuttora a Canterbury.
    Uno dei migliori concerti di questi ultimi anni è stato quello di Keith Tippett e signora con un'orchestra di fiati e Moholo Moholo, ultimo superstite dell'esperienza dei Blue notes, con Johnny Dyani e Mongezi Feza.
    D'altronde le teiere volanti le conosci meglio di me.

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  12. Tra i gruppi che hanno fatto un solo album ma degno di nota sono i Pholas Dactylus con "Concerto delle menti" del 1973.....
    Buon weekend!

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