venerdì 29 luglio 2011

Patti Smith: Dream of Life

Quando dico rock’n'roll non voglio dire un gruppo che suona canzoni, dico di un’intera comunità che passa per il suono, il ritmo e lo scambio di energia. Una sorta di sentire comune. Il senso di essere insieme in qualcosa di unico. Non è una merdata hippie. Non mi interessa un mondo dove tutti cantino la la la la, ma credo che esista un futuro là dove tutti cominceremo a comunicare. Patti Smith

Grazie a Fuori Orario (trilogia notturna intitolata "immagini rotolano" con Shine a light di Scorsese, Year of the horse di Jarmush) finalmente sono riuscito a vedere Dream of Life: undici anni di vita pubblica e privata di Patti Smith raccontata attraverso immagini, parole e spezzoni di concerti dal fotografo Steven Sebring con il documentario presentato al festival di Berlino del 2008. Non un film di facile visione, fatto di immagini sgranate e in bianco e nero, suggestioni e frammenti. Non so se volutamente disorganico, ma con momenti intensi di rabbia (l'invettiva contro G. Bush); dolcezza (il rapporto coi figli); di arte, musica e poesia.



"Il mondo è cambiato, la musica può ancora ispirare, ma c'è bisogno dell'azione della gente, delle marce, delle contestazioni, dei boicottaggi, del voto". 

Patti Smith, conferenza stampa per la presentazione del film a Berlino.

4 commenti:

  1. Dream of life è un film che parla di musica attraverso la poesia delle immagini e delle parole.Per nulla celebrativo e molto sincero.Patti è una delle poche rockstar in circolazione che ha ancora qualcosa da dire.

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  2. @ Blackswan:
    ... qualcosa da dire al di fuori della retorica rockstar stile Bono.

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  3. Incredibile,ma avevo in mente proprio Bono quando pensavo al contrario della retorica del nulla da dire...

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