venerdì 20 gennaio 2017

Arcade Fire, Sohn, The XX e Baustelle: in musica le cose migliori di questo inizio d'anno

A distanza di quattro anni tornano a farsi sentire gli Arcade Fire con un pezzo trascinante, accompagnati dalla mitica voce soul di Mavis Staples. Speriamo arrivi presto il nuovo album.



Il musicista e producer inglese Cristopher Taylor, meglio noto come Sohn, è uscito con un signor disco intitolato Rennen: un connubio eccellente di elettronica e songwriting. Qui sotto un gustoso assaggio dal vivo.



Atteso ritorno anche quello dei Baustelle. A seconda delle canzoni, non hanno perso la capacità di provocarmi sensazioni contrastanti: dal divertimento intelligente alla rottura di palle per i soliti scivoloni plateali. Partenza ispirata e spumeggiante con il dittico che accosta in modo blasfemo Il Vangelo di Giovanni e Amanda Lear, poi troppa carne al fuoco in un diluvio citazionista.

Si rivedono anche gli XX che proseguono sulla strada di un intimismo minimale, però in una dimensione più pop moderna e raffinata che li distingue nettamente dalla massa. Tutto gradevole, però continuo a preferirli nel loro album d'esordio del 2009.
Qui live al Jimmy Fallon.

13 commenti:

  1. Ho ascoltato anch'io i tre album di questo post; i Baustelle (un solo ascolto) hanno realizzato un disco sostanzialmente irrilevante, qualche divertissement con smaccati riferimenti a Battiato (ma che distanza abissale con il maestro, sia musicalmente che a livello di ironia nei testi) e nulla più (con punte di irritazione davvero insopportabili). The XX (due ascolti finora) gradevoli come scrivi giustamente ma poco incisivi, nel senso che tra un mese penso che li avrò già scordati.
    Sohn, a cui sto dedicando più ascolti, devo ancora metabolizzarlo fino in fondo, ma è di gran lunga il miglior disco tra i tre, con il suo mescolare efficacemente elementi in apparenza inconciliabili; in ogni caso ben oltre la sufficienza.
    Ciao, ti leggo sempre con interesse ...
    Gianluca

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    1. Anche per me Sohn decisamente una spanna sopra.
      Anch'io leggo sempre con interesse i tuoi commenti. Hai un luogo in rete in cui scrivi qualcosa?
      Ciao

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    2. No, non avrei il tempo per un blog come il tuo, ma più di una volta ho accarezzato l'idea.
      Tornando ai tre dischi del post, proprio ieri sera, dopo averti scritto, ho letto le recensioni sul Mucchio di gennaio (rivista che da tempo leggo online sempre più distrattamente e solo perché la trovo gratis); voto 9 ai The XX (!?!?!?, a cui è dedicata la storia di copertina), voto 8 ai Baustelle (e al Battiato de La voce del padrone allora che cosa diamo ?), 7 a Sohn. Totalmente inaffidabili e credibilità prossima allo zero.
      Buon fine settimana
      Gianluca

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  2. Sto ascoltando Sohn, e lo trovo un disco di una freddezza disarmante. Un grande passo indietro rispetto alle sue cose viennesi. Forse, mi aspettavo lo stesso mood malinconico del precedente e sono rimasto molto deluso. I Baustelle li trovo arroganti e prescindibili. Ma anche in questo caso, temo che il problema sia mio, che non ho un buon rapporto con la musica italiana, figuriamoci se pure indie.

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    1. Sulla musica italiana siamo in sintonia. Il mio rapporto, un tempo ottimo, nell'ultimo decennio ha avuto un crollo verticale. Non riesco a trovare quasi più niente che mi soddisfi: solo Le Luci della Centrale Elettrica (l'ultimo però così così) e A Toys Orchestra che fra l'altro cantano in inglese.
      Su Sohn non mi trovo d'accordo: prendi anche solo la title track, come fai a definirla fredda? A me pare il contrario.

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  3. Rimanendo all'ambito italico, direi che con i Baustelle dici bene: divertimento intelligente alla rottura di palle per alcuni scivoloni plateali ...

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    1. A me piaceva un sacco "La Malavita". Ormai parliamo di un'altra era (2005) anche per la musica italiana in generale.

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  4. .......ma i Baustelle ...chi li ascolta più?....boh ..ciao

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    1. Boh! A quanto pare parecchi, anche se altrettanti sono i detrattori.

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  5. Mi spiace ma con i baustelle non ce la posso fare... gli ho visti dal vivo nel 2014 ed è stato un concerto noioso, non li capisco. Poi il suono ovattato boh.
    I Sohn ne parli un gran bene proverò...
    Comunque l'anno scorso gli amici (devo ancora ascoltare) sono rimasti entusiasti di Motta, voi ? Vabbè vado fuori tema perché anno passato

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    1. Come avrai letto nel mio blog 99posse e Mau Mau due grandi album soprattutto nei testi e passati inosservati nel 2016

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    2. Non so il suono ovattato, ma la voce e l'intonazione di Bianconi dal vivo rendono veramente poco. A differenza dei Verdena che live spaccano: li ho visti nel periodo di Requiem.
      L'album di Motta mi è piaciuto, sia i testi che la musica; per me è stato uno dei migliori in Italia nel 2016.
      Sohn temo che non sia nelle tue corde, però non si sa mai. ;)

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  6. In definitiva baustelle non mi piacciono.

    Ti farò saper per Sohn...

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