Qualcuno con cui correre - Oded Davidoff
Film israeliano del 2006 presentato all'ultimo Giffoni Film Festival, dove ha riscosso un certo successo. Tratto da un romanzo di Grossmann, affronta temi come l'amore e l'amicizia in chiave adolescenziale svelando una inedita e sorprendente Gerusalemme, molto distante dai concetti di ortodossia e dal Muro del Pianto. Una città dove emerge il tipico disagio giovanile urbano rappresentato nelle vicende e negli occhi della dolce Tamar, la ragazzina alla ricerca del fratello chitarrista perso nelle droghe e nei bassifondi della città. La caratterizzazione e la divisione tra personaggi positivi e negativi è un po' schematica; la sceneggiatura, pur con qualche pecca, regge sufficientemente e i giovani attori dimostrano talento. Peccato per lo scadente doppiaggio di alcuni personaggi (uno in particolare) caratterizzato da una marcatissima inflessione romanesca. Un'opera fresca, a tratti ingenua, che dà comunque dei punti ai tentativi sterili di certo cinema italiano di produrre film per il target "giovani", cose tristi tipo Albakiara o Questa notte è ancora nostra. Quest'ultimo ho avuto anche la disgrazia di vederlo perché pensavo che avesse a che fare con la musica!
LEGENDA
Film israeliano del 2006 presentato all'ultimo Giffoni Film Festival, dove ha riscosso un certo successo. Tratto da un romanzo di Grossmann, affronta temi come l'amore e l'amicizia in chiave adolescenziale svelando una inedita e sorprendente Gerusalemme, molto distante dai concetti di ortodossia e dal Muro del Pianto. Una città dove emerge il tipico disagio giovanile urbano rappresentato nelle vicende e negli occhi della dolce Tamar, la ragazzina alla ricerca del fratello chitarrista perso nelle droghe e nei bassifondi della città. La caratterizzazione e la divisione tra personaggi positivi e negativi è un po' schematica; la sceneggiatura, pur con qualche pecca, regge sufficientemente e i giovani attori dimostrano talento. Peccato per lo scadente doppiaggio di alcuni personaggi (uno in particolare) caratterizzato da una marcatissima inflessione romanesca. Un'opera fresca, a tratti ingenua, che dà comunque dei punti ai tentativi sterili di certo cinema italiano di produrre film per il target "giovani", cose tristi tipo Albakiara o Questa notte è ancora nostra. Quest'ultimo ho avuto anche la disgrazia di vederlo perché pensavo che avesse a che fare con la musica!
LEGENDA
Doppiaggio sì, doppiaggio no. Mi chiedo spesso se, come in molti paesi, ci guadagneremmo a vedere i film in lingua originale (con i sottotitoli) o è meglio vedere i film doppiati.
RispondiEliminaDipende da chi doppia, è che purtroppo i film meno commerciali o poco distribuiti vengono trascurati in questi aspetti. A questo punto allora molto meglio non doppiare
RispondiEliminaE dove lo becco?
RispondiEliminaA Bologna lo fanno. E' uscito lo scorso week-end
RispondiEliminanecessita di verificare:)
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