Il 5 aprile di dieci anni fa se ne andava per sempre la voce degli Alice in Chains: aveva 35 anni. Una delle vicende più strazianti e tormentate nella storia del rock. Una vita segnata da delusioni, botte micidiali sulla faccia (l'abbandono del padre e la scoperta da ragazzino della sua tossicodipendenza; la morte della sua donna per malattia) e da abuso di droghe. Chi ha avuto amici o familiari in questa situazione, purtroppo sa bene cosa vuol dire, al di là di ogni retorica.
Dall'ultima intervista rilasciata a Seattle nel gennaio 2002:
"So che sto morendo. Non mi sento bene. Non provare a parlarne con mia sorella Liz. Lei lo verrà a sapere prima o poi."
"Questa cazzo di droga che uso è come l'insulina di cui un diabetico ha bisogno per sopravvivere. Non uso le droghe per "sballarmi", come pensa molta gente. Lo so di aver fatto un grave errore quando ho cominciato ad usare questa merda. E' una cosa molto difficile da spiegare. Il mio fegato non funziona più, vomito sempre e mi cago addosso. E' un dolore insopportabile. E' il peggior dolore del mondo. La droga distrugge tutto il corpo."
"So che sono vicino alla morte. Mi sono fatto di crack ed eroina per anni. Non ho mai voluto mettere fine alla mia vita così. So di non avere speranze. E' troppo tardi. Non ho mai voluto l'approvazione (del pubblico) per questo fottuto uso di droga. Non provare a contattare nessun membro degli AIC (Alice in Chains). Non sono miei amici."
"Avevo quasi vent'anni, e la musica divenne la mia unica ossessione per rimanere vivo. Ho avuto la fortuna di cacciare tutta questa rabbia attraverso la musica allo scopo di aiutare gli altri. Era terapeutico e funzionò per un po' fino a quando mio padre vide la mia foto stampata su una rivista."
Una delle sue ultime apparizioni live (non ricordo bene, ma forse proprio l'ultima) avvenne il 10 aprile del 1996 al Majestic Theatre della Brooklyn Academy of Music in occasione dell'unplugged per MTV. Staley entra in scena con gli occhialoni scuri; è pallido e debilitato, ma quando comincia a cantare sulle note della dolcissima Nutshell non ci si può che commuovere di fronte al talento consumato di una voce che trasmette tutto il dolore e la poesia di un anima a nudo. Poi il buio completo; un blackout durato sei anni, fino alla prevedibile fine.
Inseguiamo bugie stampate male
Fronteggiamo il sentiero del tempo
E combattiamo ancora
E combattiamo ancora
Questa battaglia tutti soli
Nessuno da piangere
Nessun posto da chiamare casa
Sì, probabilmente la voce più bella e straziante della mia e sua generazione. Splendido questo unplugged. La sua ultimissima apparizione pubblica con gli Alice in Chains ed è memorabile. Grazie Lucien per averlo ricordato
RispondiEliminaE' un gruppo che non conosco nè conoscevo la storia del suo cantante. vedrò di aggiornarmi.
RispondiEliminaLe parole dell'intervista sono sconvolgenti.
RispondiEliminaAlcune canzoni degli Alice sono tra il meglio che gli anni 90 hanno prodotto per i miei gusti
Davvero, un'intervista sconvolgente.
RispondiEliminaPovero ragazzo :-(
A me piace molto il loro mini Jar of flies, triste la sua fine.
RispondiEliminaLayne :(
RispondiEliminaun gran talento buttato alle ortiche...
RispondiEliminaStoria tragica, ma gli Alice in Chains non erano nulla più di un discreto gruppo hard-rock, che ha avuto un po' di fama grazie agli anni del grunge.
RispondiEliminaA me Sap e Jar of flies, i due EP acustici, piacciono ancora un sacco (meno gli AIC più hard).
RispondiEliminaLi ho sempre trovati originali nel panorama degli anni 90', come la voce unica di Staley. Probabilmente la sua morte è stata quella che ha chiuso per sempre l'immagine cool del rocker maledetto e fattone di cui tutti prima o poi abbiamo subito il fascino ambiguo.
Una voce-formula, di quelle che non assomigliavano a nessun'altra.
RispondiEliminaGrande voce.
RispondiEliminaUno dei miei amori per sempre.Grande,grandissima voce:tossica,potente,disperata.La sua musica mi accompagna sempre,ovunque.
RispondiEliminaJar of flies è semplicemente perfetto, una successione di brividi infinita.
RispondiEliminaAnche i pezzi più hard però sono notevoli.
Layne sovrasta quasi tutti per intensità. Non avrà avuto le capacità tecniche di Cornell o il timbro unico di Vedder, ma lacerava come nessun altro.
RispondiEliminaChe poi gli AIC fossero solo un discreto gruppo hard-rock ci sarebbe da disquisire a lungo ma bisognerebbe anche capire qualcosa di hard rock per parlarne.
Diciamo che AIC erano l'ala dura del grunge và.
DiamondDog, cerchiamo di capirci meglio. Quando io ho sostenuto che per parlare di musica sarebbe meglio conoscerla (ovvero sapere suonare uno strumento) me ne hai dette di tutti i colori: snob, elitario, classista, etc.
RispondiEliminaMa io credo che la tua (solita) tesi "soltanto le persone che capiscono l'hard rock dovrebbero parlarne" sia piuttosto da leggere come "soltanto le persone cui piace l'hard rock dovrebbero parlarne".
Ti informo, con la dovuta cautela, che "conoscere", "capire" e "piacere" sono categorie diverse.
Conosco i dischi dei Litfiba e non mi piacciono, capisco i dischi degli Alice in Chains e non mi piacciono: non vedo nessuna debolezza logica in questa posizione.
Sul grunge e sull'ala dura, anche no: gli AIC erano nella categoria dei Pearl Jam o degli Stone Temple Pilots, hard rock patinato da classifica (però suonato indossando camicie di flanella)
probabilente il migliore gruppo degli ultimi venti anni.. grande layne, grandissimo cantante una voce unica, aveva veramente talento (altro che cobain).. purtoppo è finita male.
RispondiEliminaallelimo.. non diciamo stronzate l' hard rock di alice in chains, pearl jam e soundgarden è di ottima fattura, una qualità vera e molto elevata.. hard rock patinato?? puah
RispondiEliminaGentile ed educato anonimo, mi hai convinto: hard rock di ottima fattura, qualità vera e molto elevata.
RispondiEliminaAdesso piacciono tutti anche a me, e capisco che quelle di prima erano stronzate.
Grazie per avermi aperto gli occhi!
(Nel frattempo continuo a tenere chiuse le orecchie, hai visto mai che qualcuno suonasse un (ottimo) disco di hard rock di qualità vera...)
layne non si discute. Anonimo dice giusto ottimo rock!
RispondiEliminaDifatti gli Alice In Chains mi sono sempre pù piaciuti in versione acustica. Sap, Jar Of Flies e l'MTV Unplugged sono disconi, a mio parere.
RispondiEliminaUn augurio di una serena Pasqua a te e a tutti i tuoi cari.
RispondiEliminaEra consapevole del male che si stava facendo e questo gli fa onore. Peccato, però, che abbia buttato via la sua vita per colpa della droga.
RispondiEliminaBellissimo e struggente il pezzo postato.
Non per colpa della droga, ma per tutto quello che gli era successo nei primi anni della sua vita: un padre tossico e ubriacone e, soprattutto, la morte della sua amata Demri nel '96, per un'endocardite.
EliminaE così, Layne si lasciò andare...
Quanto mi manca...
Gli Alice in chains non mi fanno impazzire, "Nutshell" in versione Unplugged è da sempre uno dei miei pezzi preferiti, un grido di disperazione e solitudine senza speranza che colpisce dritto al cuore.
RispondiEliminaAscolto gli Alice in Chains da 7 anni, mi sono entrati sotto pelle, sono come una droga per me. Stento a credere che qualcuno possa considerare la loro musica di bassa qualità o povera, poco originale o che altro. Probabilmente Allelimo, con tutto rispetto, non conosci la loro musica. Ascoltati pezzi come Don't Follow, o Whale and Wasp, dove danno massimo sfogo alla loro anima. Questa è musica vera, che viene direttamente dal cuore.
RispondiEliminaGentile Allelimo
RispondiEliminacredo che la questione non si sul fatto che le canzoni degli Alice in Chains, Pearl Jam e il grunge in generale siano, come dici tu, mediocri.
Se ragionassimo così dovremmo ascoltare solo musica jazz, classica, rock melodico... perchè pulita e perfetta.
Personalmente la musica grunge continua a darmi emozioni che nessun'altra fino ad ora riesce ad egualiare e questo mi basta.
Cordiali saluti
Grazie Layne Staley!
caro allelimo ognuno ha i suoi gusti e ci mancherebbe altro,
RispondiEliminama lasciati dire una cosa; la musica non è solo tecnica è soprattutto emozione e tutto quello che riesce a creare,
gli AIC sono un concentarto di emozioni (x me), x cui li reputo tra i migliori gruppi fino qui esistiti.
poco mi importa se uno è un mostro tecnicamente, se quando si esprime musicalmente
l'unica cosa che riesce a creare è un sonoro sbadiglio.. e di gruppi cosi' il mondo è pieno..
saluti in amicizia
Marco