Fin dall'età di dieci anni fa sono sempre stato un appassionato lettore e collezionista di fumetti. Sono cresciuto con Magnus e Alan Ford, collezione originale tuttora presente in uno scaffale. Ben presto abbandonai i superoi della Marvel e i Zagor per Moebius, Metal Hurlant e il fumetto d'autore in generale, per poi seguire e divertirmi con quella banda folle che ruotava attorno al Cannibale e in seguito Frigidaire: il geniale e rimpianto Pazienza, Scozzari, Liberatore & company.
In questa occasione però mi diverte far riemergere quei fumetti trash e pop-porno che da adolescenti si leggevano di nascosto dai genitori o nella mitica bottega del barbiere. Il capostipite del genere è Isabella pubblicato fin dal 1966: un cappa e spada con situazioni scabrose ambientate nella Francia del '600. L'eroina bionda incarnava il modello Brigitte Bardot, broncio compreso.
Molto diffuso era anche Jacula, la vampira bionda del XIX secolo (vaga somiglianza con Patty Pravo), pubblicato dal 1969 al 1982. Poi è un crescendo di vampire sexy: c'è Zora in stampa dal 1972 e dal 1977 Sukia: praticamente un ricalco di Ornella Muti; qui le scene cominciano ad essere molto più esplicite. Anche il mondo dei pirati entra in questo filone con Jolanda de Almaviva (69 uscite dal 1970 al 1975) con parecchi numeri disegnati dal giovane Milo Manara, specializzatosi in sublimi fondoschiena. Un altro grande autore/disegnatore come Magnus, nei periodi di magra, sbarcava il lunario in questo modo, inventando un porno-eroe demenziale e divertentissimo come Necron, su cui torneremo in futuro. Stiamo parlando in buona percentuale di robaccia, sia chiaro; però veniva esportata in tutta Europa, un po' come accadeva al nostro cinema negli anni '70. C'erano decine di altri titoli ambientati in tutte le epoche con personaggi quasi sempre femminili, ma alcuni anche maschili (Goldrake l'agente trombatore con le fattezze di Jean-Paul Belmondo). Prima o poi vi toccherà la seconda puntata.
Molto diffuso era anche Jacula, la vampira bionda del XIX secolo (vaga somiglianza con Patty Pravo), pubblicato dal 1969 al 1982. Poi è un crescendo di vampire sexy: c'è Zora in stampa dal 1972 e dal 1977 Sukia: praticamente un ricalco di Ornella Muti; qui le scene cominciano ad essere molto più esplicite. Anche il mondo dei pirati entra in questo filone con Jolanda de Almaviva (69 uscite dal 1970 al 1975) con parecchi numeri disegnati dal giovane Milo Manara, specializzatosi in sublimi fondoschiena. Un altro grande autore/disegnatore come Magnus, nei periodi di magra, sbarcava il lunario in questo modo, inventando un porno-eroe demenziale e divertentissimo come Necron, su cui torneremo in futuro. Stiamo parlando in buona percentuale di robaccia, sia chiaro; però veniva esportata in tutta Europa, un po' come accadeva al nostro cinema negli anni '70. C'erano decine di altri titoli ambientati in tutte le epoche con personaggi quasi sempre femminili, ma alcuni anche maschili (Goldrake l'agente trombatore con le fattezze di Jean-Paul Belmondo). Prima o poi vi toccherà la seconda puntata.
E Lando (tre palle)?
RispondiEliminaPS Alan Ford è la mia base culturale. Anzi credo sia una base culturale per tutta la generazione di quelli nati negli anni '60.
Alan Ford anche per me...il resto a mio fratello. io avevo l'Intrepido...
RispondiEliminaSì assolutamente d'accordo con Diamond Alan Ford cardine della nostra generazione.Io cmq come te Lucien avevo seguito anche Zagor e la Marvel poi però dopo i 12 anni il nero vinile si è impossessato di tutto
RispondiEliminaIn quegli anni ho letto camionate di fumetti di tutti i tipi, senza distinzione, da Nonna Abelarda a Pentothal passando per tutto quello che c'è in mezzo. Fumetti dello squalo inclusi, ovviamente.
RispondiEliminaEh si, Alan Ford anche per me, ve lo ricordate Superciuk?
RispondiEliminaE "Il Montatore"?
Leggevo pure Tiramolla e Geppo!
Io sono venuto poco dopo di voi, ma mi ricordo Frigidaire, il Tex di Magnus (grandioso), come il suo "Lo sconosciuto", tutto Manara (prendere o lasciare)... bei ricordi, attendo la seconda puntata.
RispondiEliminaio invece leggevo di nascosto Dylan Dog, pensa un po'
RispondiEliminaCiao Manfredi, ben tornato.
RispondiEliminaE' vero, fra i puristi del fumetto Dylan Dog all'inizio era considerato un po' di serie b.
Io comprai i primi 50-60 numeri, non mi entusiasmava però ha contribuito a svecchiare il panorama.
"Lo Sconosciuto" un capolavoro!
Io stravedevo anche per La Compagnia della forca. Alan Ford un vero e proprio fumetto di formazione
Magnus e Pazienza, che perdite!
ricordiamoci anche di MISTER NO un fumetto atipico che avrebbe meritato più successo
RispondiEliminaIo sto messo pure peggio di Diamond Dog leggevo anche Akim ,se trovo qualcunaltro che lo leggeva gli offro una cena
RispondiEliminaDa piccola leggevo Topolino, son passata poi al Monello e all'Intrepido.
RispondiEliminaPoi mi sono abbonata alla rivista Linus quando c'era ancora il buon OdB (Oreste del Buono)... poi Corto Maltese, poi Frigidaire e il Male.
Percorsi di vita :)
Guarda che a leggere quelle cose si va all'inferno e, oltretutto, vi si arriva privi della vista!
RispondiElimina:-)
Io dico solo che Magnus è il Dio del fumetto. E fanculo a Pratt!
RispondiElimina@ Andrea:
RispondiEliminaNon c'è proprio gara.
@ Euterpe:
Puoi risparmiarti soldi. Già Tarzan mi ha sempre fatto schifo! Veramente uno dei pochi fumetti mai letti insieme a Supereroica.
Bella idea postare sui fumetti: quelli che mostri nella figura sono davvero robaccia, ma vendevano anche loro, li ricordo anch'io...
RispondiEliminaDiabolik, non ho dubbi.
RispondiEliminaMaghella su tutte!
RispondiEliminaChe ricordi. Mi ha fatto un po' di tenerezza rivedere Isabella.
RispondiEliminaho smesso da tempo però mi mancano.
RispondiEliminaio leggo spudoratamente Dago, il legionario beep (gli avoltoi padre e figlio e il colonello pazzo sono i miei preferiti).
RispondiEliminapoi mi piace cayenne e mi piacevano da matti i spaghetti bros.
praticamente c'ho imparato l'italiano!
ufff...non leggo nulla DI NASCOSTO!
che palle!
:) love, mod