Il disco con la pecora, come lo ha definito anche De Gregori in tono quasi dispregiativo giudicandolo il suo meno riuscito. Considerando che aveva solo 23 anni, non sarei così negativo! Di sicuro è il più ermetico, con testi visionari e poetici che mi hanno sempre affascinato, ma che di certo gli preclusero il grande successo, arrivato l'anno dopo con Rimmel. L'album contiene una delle sue canzoni più belle e intime mai scritte, ispirata alla figura della madre (interpretazione non da tutti condivisa ma che ritengo giusta). De Gregori ha definito Bene una canzone privata e dal vivo non l'ha mai cantata.
La pecora fu disegnata dal batterista inglese Gordon Fagetter, il primo marito di Patty Pravo che in seguito diventerà un apprezzato designer e pittore. Solamente la prima stampa uscì con la copertina apribile e all'interno una foto poster di De Gregori. In cima all'asta tenuta tra le zampe dell'animale sono visibili le iniziali di Francesco De Gregori con la effe ben in evidenza.
La pecora fu disegnata dal batterista inglese Gordon Fagetter, il primo marito di Patty Pravo che in seguito diventerà un apprezzato designer e pittore. Solamente la prima stampa uscì con la copertina apribile e all'interno una foto poster di De Gregori. In cima all'asta tenuta tra le zampe dell'animale sono visibili le iniziali di Francesco De Gregori con la effe ben in evidenza.
Non trovando immagini soddisfacenti in rete, ho scattato io la foto dalla copertina del mio disco. Quando sono andato a recuperare il vinile c'è stata la sorpresa della busta interna...
Non è opera mia, ma del vecchio amico Nando ed è la dimostrazione che i dischi non ero solo io a farmeli ciulare. Ho il vuoto! Probabilmente un prestito mai restituito: certo che se i dischi li conciava così, bisognava portarglieli via tutti!
non me lo ricordavo proprio questo album, il mio primo de gregori è stato rimmel
RispondiEliminaGusto personale ma pur non ritenendolo il miglior disco di de Gregori non ho mai pensato che fosse la sua opera meno riuscita.
RispondiEliminaMi sono immaginato Nando che naviga e scopre il suo disco: "Più di 20 anni che lo cerco come un disperato, e guarda dove c. era!!!!"
RispondiEliminaPerò credo sia capitato a tutti: potremmo fare elenchi interminabili di tutto quello che han ciulato a noi, e di tutto quello che noi abbiam ciula... ehm... ci siamo DIMENTICATI di restituire... :-))
a me piace il retro così vissuto ahhahah il tuo amico è un arista...e ha dovuto lasciare il segno....
RispondiEliminabellissimo... ma sul Lato 2 niente?
RispondiEliminaI dischi ce li siamo fatti ciulare tutti. Terribile però la mania di scrivere e pastrocchiare le copertine, quasi come macchiare di caffè i libri. Io l'ho sposata una macchiatrice di libri.
RispondiElimina:-(
Prestai un tempo il 45 "je t'aime moi non plus" e mai mi fu restituito. Rivolgo un appello: dove sei finito amico? Se non ti masturbi più (ti serviva per quello) potresti riportarmelo a casa? Dodo
RispondiEliminabellissimo il lato 1!
RispondiEliminaA me, questo LP non sfuggì, sarà per motivi anagrafici :)
RispondiElimina@ Angie:
RispondiEliminaIl lato 2 è molto simile!
Invece queste personalizzazioni sono un pezzo della nostra storia, tra i miei vinili vissuti in una mia vecchia radio, posso leggerci di tutto, e ti giuro che la lacrima a volte ci scappa. ;)
RispondiEliminaa me hanno ciulato un lp di Eddie Cochran live alla Bbc, che valeva anche dei soldini; dalle maledizioni che li ho mandato chissà che fine ha fatto....
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