Il loro album deve ancora uscire, ma grazie a leaks e streaming vari presenti in rete, ha già fatto parlare di sé. Merito del precedente Hospice, concept album coraggioso in cui viene affrontato il tema della malattia e della morte; un'opera che nel 2009 aveva acceso la luce sul gruppo facendogli guadagnare diversi estimatori tra critica e pubblico.
Per la sua potenza poetica e la capacità di emozionare (cosa non comune negli ultimi tempi con la musica) dopo tre ascolti, ho iscritto Burst Apart nel gruppo degli album più belli del 2011.
Sinceramente mi riesce difficile elaborare delle coordinate musicali per definire in sintesi la complessità di dischi come questo. La doti vocali ed interpretative di Peter Silberman, leader e cantante della band, sono indiscutibili: in alcuni passaggi potrebbe ricordare Jonsi, in altri Thom Yorke, ma quella che emerge è una personalità autentica unita ad uno stile originale. Dieci canzoni notturne, ma non dark; dolci e malinconiche, ma non melense o deprimenti. Se si può imputare una pecca a questo album è la data d'uscita: i toni crepuscolari e onirici si addicono più alla stagione autunnale che alle giornate soleggiate di maggio, ma direi che è un dettaglio più che trascurabile quando si ascoltano brani come questo.
Non ci sono più le stagioni di una volta, signora mia ;)
RispondiEliminaProverò ad ascoltarli anche se c'è caldo.
L'ho ascoltata, mi mette malinconia. Perchè non so. Ma tutto ciò che scatura emozioni, è ben fatto. Vuol dire che tocca dentro.
RispondiElimina@ Maraptica:
RispondiEliminaNon è proprio tutto così, ma il brano è molto rappresentativo.
@ Alligatore:
Prova ad ascoltarli al crepuscolo durante una delle tue pedalate. :)