Storicizzare Il grande dittatore è oggi indispensabile per apprezzarne l'unicità, per comprendere gli sforzi titanici che accompagnarono la sua realizzazione; ripercorrere la sua genesi è assolutamente necessario per cogliere appieno l'evoluzione artistica, civile e politica di Chaplin. Ma il film è così libero, coraggioso e sincero, non solo perché riuscì a ridicolizzare Adolf Hitler durante il secondo conflitto mondiale, ma perché continua a parlarci della natura dell'uomo. Come osserva Ugo Casiraghi: "le radici del male non sono state affatto estirpate, sono solo ‘emigrate' altrove e questo film continua a reinterpretarle". (Cecilia Cenciarelli)
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giovedì 28 gennaio 2016
Capolavori restaurati: Il Grande Dittatore
Continua il fantastico lavoro di recupero di pellicole storiche, patrimonio del cinema italiano e mondiale, svolto dalla Cineteca di Bologna. Alcune tra le ultime opere restaurate: Amarcord, I Mostri, Rocco e i suoi fratelli, Vogliamo i colonnelli.
Dopo molti anni ho rivisto al cinema Il Grande Dittatore di Chaplin nella nuova versione: risate e occhi lucidi per un capolavoro senza tempo.
Storicizzare Il grande dittatore è oggi indispensabile per apprezzarne l'unicità, per comprendere gli sforzi titanici che accompagnarono la sua realizzazione; ripercorrere la sua genesi è assolutamente necessario per cogliere appieno l'evoluzione artistica, civile e politica di Chaplin. Ma il film è così libero, coraggioso e sincero, non solo perché riuscì a ridicolizzare Adolf Hitler durante il secondo conflitto mondiale, ma perché continua a parlarci della natura dell'uomo. Come osserva Ugo Casiraghi: "le radici del male non sono state affatto estirpate, sono solo ‘emigrate' altrove e questo film continua a reinterpretarle". (Cecilia Cenciarelli)
Storicizzare Il grande dittatore è oggi indispensabile per apprezzarne l'unicità, per comprendere gli sforzi titanici che accompagnarono la sua realizzazione; ripercorrere la sua genesi è assolutamente necessario per cogliere appieno l'evoluzione artistica, civile e politica di Chaplin. Ma il film è così libero, coraggioso e sincero, non solo perché riuscì a ridicolizzare Adolf Hitler durante il secondo conflitto mondiale, ma perché continua a parlarci della natura dell'uomo. Come osserva Ugo Casiraghi: "le radici del male non sono state affatto estirpate, sono solo ‘emigrate' altrove e questo film continua a reinterpretarle". (Cecilia Cenciarelli)
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Gran film, e meritevole l'attività della Cineteca di Bologna, che ci fa vedere sul Grande Schermo film nati per il Grande Schermo. Questo, la prossima settimana è in cartellone anche da me, forse ci andremo ... alla tua lista potrei aggiungere altri grandi film, tipo Le mani sulla città, Salvatore Giuliano, Todo Modo, Tempi Moderni ...
RispondiEliminaE ogni anno una bella rassegna con il cinema in Piazza Maggiore:
Eliminafestival.ilcinemaritrovato.it
se tiva..il martedì e giov alle 21,45 sono su radiosonora.it..il programma musicale si chiama brazzzwave..mi piacerebbe sapere che ne pensi..ciao carissimo!
RispondiEliminaPiù che volentieri! Il più è ricordarsi...
EliminaMe lo segno.
grazie!in ogni caso,se vai sul sito,poi fai programmi,musica,brazzzwave, trovi le puntare già trasmesse,in podcast,che puoi ascoltare direttamente..ciao!!
EliminaHo sentito la puntata sulle covers: ottime scelte, come sempre!
Eliminabellissimo...io comunque resto più un estimatore di Buster Keaton
RispondiEliminaMi torna in mente la frase di Cecilia Cenciarelli: “Chaplin e Keaton sono i Beatles e i Rolling Stones del cinema”.
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