Cito alcune frasi dal suo post:
"Ho la netta sensazione che in maniera lenta e inesorabile ci stanno infinocchiando. Hanno iniziato con la televisione poi è venuto il satellite e adesso internet, nella versione corrente detta web2.0"
"Se prendiamo un imbuto e lasciamo defluire tutto quello che leggiamo (riferito alla rete) mi sa che faccio prima ad andare nel deserto con una bacchetta da rabdomante e mettermi a cercare l'acqua..."
"Dieci anni fa quando ho iniziato a navigare pensavo che la rete fosse non dico la soluzione ma almeno un grande aiuto; oggi invece percepisco in maniera chiara e limpida il fatto che ci stanno inc*****o con la vasellina, in maniera lenta ma inesorabile."
Che in Italia si faccia un uso intenso di vaselina (quando va bene) è noto da tempo. Già dalla fine degli anni '70, sulla scia dell'esempio americano, grazie alla diffusione delle droghe pesanti sono riusciti a rincoglionire una buona parte dei giovani cervelli di allora e a far squagliare un movimento che aveva tentato di destabilizzare con la creatività, la forza delle idee e del linguaggio l'ordine sonnacchioso e tetro della politica. Una parte minima poi confluì stupidamente nella lotta armata con tutte le conseguenze ben note.
Dagli anni '80 in poi a completare l'opera di rimbambimento hanno contribuito le TV del nostro sire (con quelle di Stato a ruota), costruendo mattone dopo mattone, anno dopo anno, modelli antropologici e culturali ad uso e consumo delle masse da mungere. Ed ecco allora in sequenza il velinismo, il tronismo, l'opinionismo da ipermercato, le telepromozioni, i reality e poi il martellamento da cui nessuno è immune: consumate, consumate, consumate o siete delle nullità, siate cool con questi occhiali, con questo telefonino, con questo fisico, comprate un SUV o nessuno vi caga. Poi è arrivata la globalizzazione e a chi in Italia ha tentato di opporsi (vedi Genova) si è cercato di fare capire con due giornate di sospensione della legalità e botte da orbi che non era il caso di protestare. Kossiga docet. E la marcia continua...
Senza girare molto, mi guardo attorno e vedo un mio vicino di casa che ha quattro anni girare con una jeep a batteria che sembra quasi vera; suo padre ne ha quaranta, è vestito come un adolescente deficiente e si vanta di non aver mai letto un libro (giuro, sentito con le mie orecchie). Mi fermo, ma l'elenco potrebbe diventare una lunga sequenza di immagini tipo blob. A volte ho la sensazione che la teoria della de-evoluzione dei Devo stia cominciando ad avverarsi in modo inquietante.
E sulla rete che dire? Molto complicato fare analisi e non ho la presunzione di essere in grado di farne. Dico semplicemente, ricollegandomi al post citato all'inizio, che io vedo più libertà che sbarre, cerchiamo però di mantenerla questa libertà e di coltivarla con le idee.
Senza girare molto, mi guardo attorno e vedo un mio vicino di casa che ha quattro anni girare con una jeep a batteria che sembra quasi vera; suo padre ne ha quaranta, è vestito come un adolescente deficiente e si vanta di non aver mai letto un libro (giuro, sentito con le mie orecchie). Mi fermo, ma l'elenco potrebbe diventare una lunga sequenza di immagini tipo blob. A volte ho la sensazione che la teoria della de-evoluzione dei Devo stia cominciando ad avverarsi in modo inquietante.
E sulla rete che dire? Molto complicato fare analisi e non ho la presunzione di essere in grado di farne. Dico semplicemente, ricollegandomi al post citato all'inizio, che io vedo più libertà che sbarre, cerchiamo però di mantenerla questa libertà e di coltivarla con le idee.
Per fortuna ci sono ancora persone che si salvano da questa situazione.
RispondiEliminaPerò riporto l'esempio di una cara amica, che passa le sue giornate su internet, conosce gente virtualmente e vive una vita asociale.
Io non mi sentirei appagata, ma lei apparentemente è felice.
Scambiare Internet con la realtà è come essere in una prigione di sbarre invisibili. Anch'io ho conosciuto una così, poi alla fine è scoppiata.
RispondiEliminaconcordo, il web è ancora un luogo di libertà. Gli strumenti, di per se, non sono buoni o cattivi, dipende dall'uso che se ne fa.
RispondiEliminaAlmeno sulla rete le possibilità si scelta sono infinite e il Potere, nonostante i tentativi, non riesce a imbrigliare il mezzo.
Nonostante questo, di certo la rete non sarà argine al consumismo e idiotismo di massa. Come può propagandare la controinformazione così diffonde la stupidità, è uno specchio della realtà, di ogni realtà
Sussurri obliqui
Ti sei risposto con le ultime parole del tuo post: "vedo più libertà che sbarre, cerchiamo però di mantenerla questa libertà e di coltivarla con le idee."
RispondiEliminaLa libertà non deve mai essere data per scontata va riconquistata ogni giorno ed in buona parte dipende da noi. Io, tu, i tuoi lettori, tantissime persone se ne fottono dei tronisti, delle opinioniste con le tette fuori, della dietrologia imperante, delle veline, dei calciatori, dei suv, del gossip, quindi chi ci casca è perchè non ha palle di reagire. La libertà è scomoda e difficile, pensare con la propria testa ed i propri limiti idem, a volte la pappa pronta sarebbe più comoda, ma chiede in cambio l'imbecillità. Questione di scelte e di testa ma non credo che ci sia alcun complotto a limitare la libertà della rete, certo c'è tanto pattume ma come nel resto della società. Le isole felici non ci sono, sono un miraggio pubblicitario.
ciao, silvano.
Difendiamo la libertà del web... Bellissimo post, dovrei risponderti con mille parole ;-)
RispondiEliminaSe non ci fosse libertà sulla rete, allora Cassinelli (leggi Berlusconi) ci lascerebbe tranquilli. Il fatto che qualcuno voglia 'regolamentare' la rete è ancora indice di libertà. Per definizione la rete è mondiale, metterci su le mani sarebbe un sogno per chiunque, soprattutto per quei delinquenti che abbiamo al governo. Riusciranno i bloggers di tutto il mondo a non farsi soffiare la libertà da sotto il naso?
RispondiEliminaE' vero: secondo me l'esistenza di qualcosa di così importante su cui non è ancora in grado di mettere le mani lo tormenta, ma il web esisterà ancora quando lui non ci sarà più e i server ai margini del mondo saranno sempre incontrollabili.
RispondiEliminaIl fatto che siamo tutti qui invece che sonnecchiare sul divano a guardare la tv dovrebbe significare qualcosa. Anche la tv non è nè buona nè cattiva, ci sono bei programmi, bisogna cercarli ad orari assurdi o sui canali oltre il tasto 6. Altrimenti tanto vale un bell'acquario o un caminetto acceso. E bella musica in sottofondo.
RispondiEliminaParole sante le tue...Dobbiamo resistere e preservare la libertà!
RispondiEliminaAnche se purtroppo di gente come il tuo vicino di casa ce n'è davvero tanta...Troppa!