Uscirà il 14 febbraio il nuovo album di PJ Harvey intitolato Let England Shake. Il disco sarà preceduto dalla pubblicazione di dodici cortometraggi, uno per ogni brano. Il primo singolo si intitola The Words That Maketh Murder e non è niente male.
Si sente parlare in giro di un ipotetico seguito di White Chalk come tipo di sonorità. La cosa non mi entusiasma, essendo quello del 2007 il disco di PJ che ho meno apprezzato. Sono rimasto legato alla Polly Jean sensuale ed energica di To bring you my love e a brani come Meet the Monsta (bellissima questa versione live alla BBC) e C'mon Billy, ma anche a quella più lirica e ispirata di This mess we're in.
io invece avevo adorato white chalk, con il suo essere davvero molto oscuro e dark
RispondiEliminadal brano che hai postato (che mi ha preso subito) e da qualche altra anticipazione mi sembra che qui siamo su territori diversi, più ritmati e allegri se vogliamo, sebbene allegri sia un po' esagerato :)
comunque mi sembra differente anche da tutto il resto della sua produzione, e io personalmente apprezzo sempre chi sa cambiare
sperando poi sia un bel cambiamento..
P.J. Harvey è folle, per questo l'adoro. Per me è sempre la numero 1.
RispondiEliminaL'anticipazione che hai postato non è niente male ;)
Lu, qst volta ci troviamo concordi. canzone molto particolare, e sonorità che non ricordo in nessuno dei dischi di P.J. e i corto si preannunciano davvero interessanti.
RispondiEliminaL'anteprima è gustosissimo. Aspetto la divina al varco, per me migliora col tempo e chissà quante emozioni può ancora regalarci....
RispondiEliminanon male, si preannuncia un bel discozzo.
RispondiEliminaehi ora che la riascolto, la strofa finale" Gonna take my problems to the United Nations" è ripresa pari pari da "Summertime Blues" del grande Eddie Cochran, bell'omaggio che mi fa salire la Polly di 50 punti.
RispondiEliminamagari i cortometraggi ti fanno cambiare idea. cmq concordo con te, soprattutto dalle parti di C'mon Billy
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RispondiEliminaa parte quella volta che mi ha rubato i soldi del concerto (è apparsa sul palco, ha suonato venti minuti e poi ha detto 'i'm sorry' e se nè andata) ho sempre ammirato Polly Jean, un po' meno White Chalk...
RispondiEliminagrazie x la succosa anticipazione
Io mi schiero tra i difensori di White Chalk. E' l'unico album di PJ che mi piace davvero. L'altro è "Stories from the cities..." ma nemmeno per intero.
RispondiElimina"White Chalk", invece mi piace tutto.
Mi fa piacere sapere che il nuovo disco prosegue su quell'onda
...io invece sono per l'esordio... "dry"!
RispondiElimina(ma perchè mi piacciono sempre gli esordi piu' di quelli dopo?)
Anche a me piace moltissimo Stories from the city, stories from the sea. Sarà anche più 'rinifito' e immediato dei predecessori, però lo adoro. White Chalk credo di non averlo mai ascoltato seriamente, provvederò in occasione di questa nuova uscita.
RispondiEliminaStories from the city, stories from the sea se non è il mio preferito, poco ci manca. Mi piacerebbe un ritorno su quelle sonorità.
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