mercoledì 9 febbraio 2011

Il cacciatore (trent'anni dopo)

Qualche sera fa ho rivisto il capolavoro di Michael Cimino uscito in Italia nel marzo del 1979. Lo vidi a Bologna quando frequentavo il primo anno d'università ed è uno dei film che mi è rimasto più impresso da quando vado al cinema. Stranamente non l'avevo più rivisto ed è stato strano confrontare le mie sensazioni e i miei giudizi attuali con i ricordi ancora vivi di un ragazzo. Mostruosi Cristopher Walken e Robert Deniro (entrambi classe 1943) che in seguito dichiarò di aver affrontato in questo film la sua prova più dura dal punto di vista emotivo e nervoso.
Un capolavoro assoluto che finalmente mi sono rigustato. Non mi cimenterò nella recensione di uno dei film più studiati e analizzati della storia del cinema: un'opera complessa e profonda, divenuta un cult ed un classico le cui tre ore reggono alla grande il passaggio del tempo. Prendo invece spunto per riflettere sul fatto che sempre meno si producono film di questo spessore: racconti in cui la Storia diventa protagonista insieme alla vita delle persone comuni. L'America comunque, nel bene e nel male, al cinema è sempre riuscita a fare i conti con la propria Storia. Mi hanno colpito qualche sera fa le parole di Michele Placido che in un'intervista sosteneva che negli Stati Uniti sarebbero già stati prodotti film su Mani Pulite, su Craxi, sulla P2. Qualcuno da noi ci ha provato, ma a quanto pare si tratta di argomenti ancora intoccabili in un Paese, dove basta un film su Vallanzasca per scatenare ridicole polemiche. Unica recente eccezione Il Divo di Sorrentino e qualche anno fa Il Caimano, ormai ampiamente superato dalla realtà.
Poster versione italiana (mi piacerebbe però che il tamburo fosse pieno di proiettili).

12 commenti:

  1. se ben ricordo anche walken ne uscì provato da quel film, che inaspettatamente sbaragliò Apocalypse Now agli oscar, candidato non so a quante statuette: ricordo bene Lu?

    RispondiElimina
  2. Un Capolavoro di quelli che restano, attuale e potentissimo ancora oggi.
    Grandi gli attori, immensa la regia.
    Mi hai fatto venire voglia di rivederlo.

    RispondiElimina
  3. ...e grazie a dio non fanno solo i film, ma magari ficcano dentro chi di dovere (tipo i pluriergastolati della enron, mentre da noi mr tanzi se ne va a casa tranquillo e beato)

    RispondiElimina
  4. @ Resto in Ascolto: non concorrevano lo stesso anno. Il Cacciatore è del 1978, Apocalypse Now del 1979.

    RispondiElimina
  5. grazie Rouge, in effetti andavo a memoria e non lo ricordavo esattamente. bye.

    RispondiElimina
  6. Grande film di un regista dimenticato troppo presto (pensate solo a "I cancelli del cielo").

    RispondiElimina
  7. Per farla breve: una gran figata!
    E' un film intenso,d'amicizia, di amore, di morte.A volte,innumerevoli, mi piace rivederlo ,ed altrettanto innumerevoli sono le volte che mi rifiuto di vederlo fino alla fine..Perchè so come va e finire e ci sto male.

    RispondiElimina
  8. la stessa sera (ieri?) io mi guardavo c'era una volta in america...
    grandi film!!!

    RispondiElimina
  9. è uno di quei film che rivedo sporadicamente e dove conoscere tutte le battute è fondamentale per non avere gli incubi dopo.

    love, mod

    RispondiElimina
  10. la scena del biliardo è una delle mie preferite di sempre.

    RispondiElimina

Welcome