In questi giorni ho pensato molto a loro e al Paese che mi ha ospitato. Apparentemente nulla lasciava presagire al terremoto che si è scatenato. Però riflettendo, quarant'anni di dittatura sono lunghi e duri da digerire: probabilmente il fuoco covava sotto la cenere. Ci avevano sconsigliato di parlare di politica e di nominare il nome del colonnello per non mettere a disagio le persone e le nostre guide. Tripoli era tappezzata oscenamente di sue gigantografie, alcune imbarazzanti lo ritraevano in compagnia del suo socio in affari che oggi, dopo giorni di indecenti titubanze, non ha potuto fare a meno di smarcarsi.
La nostra guida italiana che dovrebbe ripartire in aprile è riuscito a mantenere i contatti fino a pochi giorni fa, ma da ieri non riesce più a raggiungere nessuno. Per questa gente è arrivato il vento della Storia, speriamo per tutti loro in futuro di democrazia.
certo che essere appena stati in un posto, poco prima di tali eventi... poteva accadere tutto anche mentre eri lì. credo sia partito tutto in modo appunto non programmato
RispondiEliminaCrediamoci e speriamo ☺
RispondiEliminaHo come una sensazione che dietro la porta ci sia il caos.Quante certezze stanno cominciando a venir meno..
RispondiEliminala frase più "bella", forse involontariamente, l'ha detta mentana (nonstante sia l'unico tg che riesco ancora a guardare) "il vero dramma non sono i 10.000 morti ma il milione e mezzo di profughi che arriveranno in europa).
RispondiEliminalucien) è questa la roba che ho bisogno di leggere.
RispondiEliminagrazie, mod
Forse loro si stanno liberando dalla dittatura (e a che costo), mentre noi ci siamo entrati!
RispondiEliminaChe arrivi davvero un futuro libero e lieve.
RispondiEliminaPenso che siamo di fronte ad un cambiamento epocale degli assetti geopolitici (di sicuro dell'Europa Mediterranea) Per ora rappresenta un incognita, ma io spero sempre in bene.
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