mercoledì 11 gennaio 2012

Faber e la musica

La musica non è simbolica. La musica rappresenta se stessa. È un fenomeno protomentale, anticipa la ragione. Evoca, ma non simbolicamente.

Immagine tratta dalla fondazione De Andrè



28 commenti:

  1. Le parole sono belle e complicate, ma non vogliono dire niente.
    La musica, in quanto linguaggio, non può che essere simbolica.
    Non mi sembra neanche una cosa negativa.

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  2. A me sembrano belle e basta (e neanche tanto complicate). Poi, ovviamente, uno può avere un'altra idea o esprimere mille concetti diversi sulla musica, però sostenere che non vogliono dire niente mi sembra eccessivo.

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  3. Anche io penso che De Andrè si riferisse al "linguaggio" musica, slegato da simbolismi e dalla ragione, aspetti a cui è invece legato l'altro aspetto musicale e cioè quello letterario, testuale.
    "anticipa la ragione" perchè la musica è parte irrazionale, più bestiale, quella che ti fa tenere il tempo con il piede, che ti fa esaltare.
    La parola poi ti fa pensare e ragionare su quello che ascolti.

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  4. Non vogliono dire niente secondo me, ovvio.
    O quantomeno, non ne capisco il significato.
    Il "linguaggio musica" non è (e non potrebbe) essere slegato da simbolismi e ragione, esattamente come la parte letteraria e testuale. In caso contrario non sarebbe un linguaggio.
    Si usano simboli (le note) per scrivere la musica, e la musica usa simboli per giungere agli ascoltatori.
    La musica da film (qui ci mettiamo un pezzo che fa paura, e qui creiamo la suspence, poi un pezzo allegro e gioioso, etc) è tutta fatta di simboli acquisiti nel tempo da tutti gli ascoltatori.
    Le emozioni che ci provoca una canzone, idem: gioia, tristezza, allegria, sono tutte rappresentate simbolicamente in qualsiasi pezzo musicale.
    "Evoca, ma non simbolicamente", non capisco: in che modo "evoca" se non rifacendosi a qualcos'altro per mezzo di simboli?
    Le parole di De Andrè sembrano indicare che questo sia un aspetto negativo, e non capisco perchè dovrebbe esserlo.
    Oppure, non ho capito niente di quello che voleva dire De Andrè.

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  5. Grande De Andrè, quanti spunti :)

    Io l'ho intesa così: l'esperienza dell'ascolto musicale può essere pre-simbolica, nel senso che la musica ci trasmette qualcosa che, almeno inizialmente, è puro vissuto/emozione/impulso, solo in un secondo tempo traducibile in pensiero simbolico, comunicabile (a sè stessi e/o agli altri) in forma linguistica, cioè attraverso un codice più o meno condiviso.

    Boh, ma è questo il bello :P

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  6. Che bello questo bigliettino! Mi sa di vissuto! E quello che comunica è grandioso: la musica rappresenta se stessa ed anticipa la ragione...wow!

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  7. @ SirurRos82:
    Mi piace la tua interpretazione! :)
    Non l'ho scritto nel post, ma oggi è l'anniversario della morte di De Andrè. Tredici anni fa a 59 anni. :(

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  8. La musica rappresenta sè stessa, bello, ma concretamente cosa vuol dire?
    Se la musica trasmette emozioni non vuol dire che non faccia uso di simboli.
    La pura percezione/emozione/impulso non esiste: il fatto di non sapere riconoscere i simboli immediatamente non vuol dire che non esistano e che non prendano parte al processo comunicativo.
    E se non esiste un codice condiviso credo non possa esistere comunicazione.

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  9. io ascoltavo, ascolto e ascolterò Faber....senza commenti o glosse, ognuno sente quello che percepisce il proprio cuore e la propria mente.

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  10. @ allelimo: a mio parere De Andrè non intendeva negare che la musica è costruita sulla base di simboli, e che è per mezzo di questo codice condiviso che l'esperienza musicale è resa possibile per tutti, sebbene in forme soggettive differenti. Quando parla di 'non simbolico', 'protomentale', e del fatto che 'anticipa la ragione' a mio modo di vedere vuol significare la medesima cosa. Cioè che l'esperienza musicale secondo lui precede il pensiero simbolico ed è per lo più una questione emozionale, di percezione, di pancia, aspetti questi che, a mio parere, esistono eccome: il fatto che sussistano e che precedano il pensiero logico-simbolico non nega che la musica sia composta sulla base di un linguaggio simbolico condiviso. E' solo un'angolazione particolare da cui guardare la questione. Ce ne possono essere mille altre, come la tua.

    Poi è evidente che, come tutte le massime criptiche dei geni, sia volutamente estrema.

    Sulla 'musica che rappresenta sè stessa' per il momento passo :D

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  11. Il tuo bel post,Lucien,suggerisce una riflessione grazie al concetto splendido espresso da De Andrè.La musica viene prima della ragione.La musica,e credo di cogliere ciò che pensava Faber,diversamente da ogni altra forme d'arte ( con l'eccezione forse della poesia )arriva direttamente al cuore,non passa per la testa.Non è simbolica,semplicemente perchè non deve essere capita.Non allude,perchè è già.

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  12. SigurRos e Blackswan: la musica viene prima della ragione, ossignùr. Speriamo di no.
    La musica non deve essere capita, ossignùr. Speriamo di no 2.
    La musica è, yeah. Hare Krishna Hare Hare.
    Percezione di pancia e di cuore: belle metafore, ma rimangono metafore.
    La pancia e il cuore non percepiscono niente, passa tutto (ahimè) dal cervello: certo che fa molto più figo parlare della pancia e del cuore, dell'artista tormentato che scrive le canzoni col sangue, e via stereotipando.
    Se hai quindici anni lo posso capire, dopo no.

    ps - domando scusa se sono stato un po' forte qui sopra, non intendo offendere nessuno: mi sembra un argomento interessante.

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  13. "protomentale"... È qui il succo! la musica fa nascere qualcosa di improvviso e profondo nella mente, mescolato a sentimenti inesprimibili e viscerali. Per questo vive e genera vita, non si fossilizza in simboli. Credo che quelle due frasi vogliano dire questo.

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  14. @ Allelimo : l'argomento è molto interessante e meriterebbe approfondimenti che un commento al post non può sviscerare.Io la vedo diversamente da te:se è vero quello che sostieni,la musica dovrebbe essere un esclusivo privilegio di chi ha gli strumenti per capirla.Io non credo (e magari sbaglio, per carità ).Se leggi Faulkner,faccio un esempio,senza cervello non vai da nessuna parte; se vedi un film di Malik,hai bisogno di particolari strumenti per comprenderne il messaggio e la raffinatezza di alcuni passaggi,se no è una palla; la merda in scatola di Manzoni fa ridere, se non conosci il messaggio sotteso; ma Mozart o Jarrett o Lennon posso emozionare e far commuovere chiunque.Il bello è in re ipsa,non devi elaborarlo.

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  15. Dopo l'erudito Black...che dire?
    La musica di qualsiasi genere si tratti, se è a certi livelli, emoziona chiunque!

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  16. L'argomento è molto interessante e da stamattina una domanda mi assilla insistentemente: il fatto che de andrè generalmente mi faccia due gran maroni è simbolico o protomentale?

    gianf

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  17. E la Madonna, era una battuta, dai ;-)

    gianf

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  18. @ gianf:
    Ok!! :)
    Su faber sono un po' permaloso.
    Penso di non aver mai avuto così un dispiacere per la morte di una persona non conosciuta direttamente.
    Anche per via di certi ricordi...

    tinyurl.com/7ec7x3p

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  19. Blackswan: oh bella, quindi tutti apprezzano Mozart, Jarrett e Lennon? Non me ne ero mai accorto, e guardando le classifiche di vendita dei dischi non si direbbe proprio.
    Il "bello" devi elaborarlo sempre, non è una categoria assoluta ma relativa.

    Lucien: però stiamo parlando di una frase, non di chi l'ha scritta. Anche De Andrè, come tutti, ha fatto e detto la sua bella dose di cazzate, su!

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  20. A parte che questa non lo è (una cazzata). Sul concetto (tutti prima o poi dicono cazzate) siamo d'accordo.

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  21. @Allelimo: in realtà,io avrei scritto un'altra cosa.Che la musica non sei obbligato a capirla per apprezzarla,mentre altre forme d'arte le apprezzi solo se le capisci.

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  22. Lucien: secondo me, questa un po' una cazzata lo è.
    Come tutte le frasi che parlano di emozione vs. ragionamento, tenderei a diffidarne.

    Blackswan: ma allora, se non devi capire la musica per apprezzarla, l'unico parametro per valutarla non può che essere la popolarità o il numero di copie vendute.
    Più sono le persone che la apprezzano, più la musica è valida.
    Io tenderei a non essere d'accordo :)

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  23. Questo appunto ha fatto molto discutere , a quanto leggo. Sono d'accordo con qualcuno dei commentatori, e con Faber. Con quest'ultimo almeno spero, perchè capire esattamente ciò che voleva esprimere, è molto meno semplice di quanto sembri. La vera espressione si ha nelle sue canzoni e non nelle sue frasi, che , spesse volte , vanno imterpretate da lui stesso s'intende. Comunque , la musica non è simbologia , ma espressione dell'anima che tende a trasfondere il tutto nell'anima degli altri. Questo è solo il mio pensiero....

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  24. nella, che strano: le canzoni di faber vanno interpretate da lui stesso? E allora che fine fa l'espressione dell'anima che trasfonde il tutto nelle altre anime? Non capisco.

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  25. Caro ALLELIMO,forse nel leggere la mia risposta ti è sfuggita una cosa. Quando parlavo dell'interpretazione, se rileggi, mi riferivo alle frasi che lui era solito dire o scrivere. Molto spesso noi davamo ai suoi scritti , (che sono moltissimi...) o alle sue frasi , dei significati che non corrispondevano esattamente al suo vero intento. Sono stata ancora nebulosa ? Me ne dispiace tanto. Fammi sapere....

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  26. nella, scusami, stavo scherzando. Ognuno è libero di nutrirsi dei luoghi comuni che preferisce: anima, cuore, pancia, etc.
    Però a me quello sembrano, luoghi comuni... :)

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  27. Ma perchè devi scusarti Allelimo, ognuno è libero di avere il proprio pensiero e di giudicare luoghi comuni le parole degli altri. Se vuoi continuare a leggere i miei luoghi comuni fatti di pancia, cuore , anima etc , ne sarò felice .. altrimenti evita di leggermi! Una serena domenica , amico mio!

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