Restless - L'amore che resta (nella solita traduzione italiana)
E' un terreno scivoloso e ipersfruttato quello in cui il cinema affronta il tema della malattia e del dolore causato dalla perdita delle persone care. Gus Van Sant fa tabula rasa dei luoghi comuni e dei film strappalacrime un tanto al chilo e con la sua sensibilità racconta una tenera storia adolescenziale, a tratti ironica e con una buona dose di humour nero, senza però minimizzare o banalizzare il dramma che incombe. La solita distribuzione carente mi ha fatto giungere tardivamente alla visione di questo film che vede come protagonisti Enoch (Henry Hopper, figlio del grande Dennis) e Annabel (l'australiana di origine polacca Mia Wasikowska).
Fin dai tempi di Drugstore Cowboy, sono merce rara la delicatezza e la lucidità con cui il regista americano riesce ad addentrarsi nel disagio giovanile, in questo caso funestato da traumi che lasciano profonde cicatrici nell'anima. E quando arriva la fine annunciata, le note di The fairest of the Seasons di Nico accompagnano il sorriso di Enoch, chiudendo con dolcezza questa ballata dark-romantica che celebra il trionfo dello spirito sulla precarietà della materia. (J. Mandelbaum)
E' un terreno scivoloso e ipersfruttato quello in cui il cinema affronta il tema della malattia e del dolore causato dalla perdita delle persone care. Gus Van Sant fa tabula rasa dei luoghi comuni e dei film strappalacrime un tanto al chilo e con la sua sensibilità racconta una tenera storia adolescenziale, a tratti ironica e con una buona dose di humour nero, senza però minimizzare o banalizzare il dramma che incombe. La solita distribuzione carente mi ha fatto giungere tardivamente alla visione di questo film che vede come protagonisti Enoch (Henry Hopper, figlio del grande Dennis) e Annabel (l'australiana di origine polacca Mia Wasikowska).
Fin dai tempi di Drugstore Cowboy, sono merce rara la delicatezza e la lucidità con cui il regista americano riesce ad addentrarsi nel disagio giovanile, in questo caso funestato da traumi che lasciano profonde cicatrici nell'anima. E quando arriva la fine annunciata, le note di The fairest of the Seasons di Nico accompagnano il sorriso di Enoch, chiudendo con dolcezza questa ballata dark-romantica che celebra il trionfo dello spirito sulla precarietà della materia. (J. Mandelbaum)
film carino, però da van sant mi aspettavo qualcosa di più coraggioso..
RispondiElimina@ Marco:
RispondiEliminaAl contrario io penso che l'affrontare un tema del genere correndo i rischi che ho citato, dimostri una buona dose di coraggio (purtroppo non premiato dagli incassi come la più scontata storia di Clooney girata alle Haway).
Lo vedrò a breve.
RispondiEliminaDi sicuro mi incuriosisce, certamente più nella tua visione che in quella del Cannibale! ;)
Spero di vederlo, ma ho paura che la distribuzione dimenticherà i 4 cine della mia città ... spero almeno in un recupero estivo, come dici tu, Van Sant è sempre da vedere ... dopo si può discutere, certo.
RispondiEliminap.s. orribile la nuova grafica dei commenti imposta da blogspot.
Felice di leggere questa tua recensione. Io l'ho adorato e ne ho parlato in questo post
RispondiEliminaL'amore che resta
@ MrJamesFord
RispondiEliminaCurioso di leggere il tuo giudizio.
@ Alligatore:
Probabile quest'estate, perché è uscito in ottobre. Altrimenti dvd o download.
@ Melinda:
Letta e "approvata". :)
Mi dispiace dissentire ma l'ho trovato decisamente sopra le righe.
RispondiEliminaLa storia mi sembra debole e davvero poco credibile.
Sarà che non ho capito la sottile metafora, se poi ce n'è davvero una.
@ Euterpe:
RispondiEliminaDov'è scritto che una storia al cinema debba essere "credibile"? Quando poi il protagonista dialoga in continuazione col fantasma di un kamikaze giapponese...
Ragionando così possiamo demolire tranquillamente più della metà dei film prodotti nella storia: a cominciare da Harold e Maude, giusto per citarne uno che può avere qualche attinenza con questo.
Il regista,secondo me, ha confezionato film imperdibili, Paranoid Park su tutti.Mi vedrò anche questo, il tuo post mi stuzzica.
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