Un'altra maniera, sarcastica e originale, per raccontare l'ebraismo e perfino l'Olocausto.
Simon, all'ingresso del campo di concentramento, prende coscienza dell'Olocausto.
Sunshine Cleaning - Christine Jeffs @@
Dallo stesso team che ha prodotto Little Miss Sunshine, la storia di due sorelle che aprono un'impresa di pulizia di scene del crimine. Idea originale, ma la commedia pur dignitosa non decolla e non coinvolge più di tanto.
Green Zone - Paul Greengrass @@
La risaputa pantomima delle armi di distruzione di massa dell'Iraq. Matt Demon è un soldato super-onesto e in cerca della verità; si alternano indagini scontate e conflitti prolungati, girati in modo da far venire il mal di mare.
Fantastic Mr. Fox - Wes Anderson @@@
L'estro e la raffinatezza del regista dei Tenenbaum e Steve Zissou al servizio di una storia di Roald Dahl raccontata in magistrale stop motion. C'è sempre qualcosa di sospeso nei film; di Anderson; un'ironia rarefatta che rende distanti i suoi personaggi, sia umani che pupazzi (come in questo caso).
Agora - Alejandro Amenabar @@½
Impresa dura raccontare la complessità della Storia. L'insidia del didascalismo (sempre in agguato in questi casi) ha in parte intaccato la grande abilità di narratore del regista spagnolo, nonostante le ammirevoli intenzioni di mettere a nudo la pericolosità degli integralismi di ogni epoca e la splendida presenza di Rachel Weisz nel ruolo dell'illuminata filosofa. Grande merito comunque per avere raccontato una pagina di storia scomoda e poco nota.
L'uomo nell'ombra - Roman Polanski @@@½
Lo stile inconfondibile di Polanski. Con poca azione (e con qualche buco nella sceneggiatura) riesce a creare in modo magistrale un clima di tensione intorno alla figura di Ewan McGregor, il ghost writer che deve scrivere la biografia di un ex-primo ministro inglese. Rimandi ad Hitchcock e alla stessa filmografia del regista (l'Inquilino del terzo piano) per il clima claustrofobico e la difficoltà nel comprendere una realtà ambigua e sfuggente.
Legenda nella barra a destra
Agora - Alejandro Amenabar @@½
Impresa dura raccontare la complessità della Storia. L'insidia del didascalismo (sempre in agguato in questi casi) ha in parte intaccato la grande abilità di narratore del regista spagnolo, nonostante le ammirevoli intenzioni di mettere a nudo la pericolosità degli integralismi di ogni epoca e la splendida presenza di Rachel Weisz nel ruolo dell'illuminata filosofa. Grande merito comunque per avere raccontato una pagina di storia scomoda e poco nota.
L'uomo nell'ombra - Roman Polanski @@@½
Lo stile inconfondibile di Polanski. Con poca azione (e con qualche buco nella sceneggiatura) riesce a creare in modo magistrale un clima di tensione intorno alla figura di Ewan McGregor, il ghost writer che deve scrivere la biografia di un ex-primo ministro inglese. Rimandi ad Hitchcock e alla stessa filmografia del regista (l'Inquilino del terzo piano) per il clima claustrofobico e la difficoltà nel comprendere una realtà ambigua e sfuggente.
Legenda nella barra a destra