In una dolce e limpida serata di primavera, accompagnati da un cielo insolitamente azzurro, i piloti della teiera sono volati su Marz, il pianeta di John Grant.
Grande atmosfera con le luci soffuse della piccola chiesa di Sant'Ambrogio alle porte di Bologna dove il songwriter di Denver si è presentato puntualissimo alle 21,30 con un solo musicista al seguito. Con la sua voce duttile e intensa, accompagnato da una tastiera e da un pianoforte, ha incantato circa trecento persone eseguendo per intero il suo primo album da solista, Queen of Denmark, (a mio parere, e non solo, uno dei migliori lavori usciti nel 2010) più un inedito ed un altro paio di canzoni. Il live si chiude con Little pink house, una soffice ballata jazz-blues, qui nella versione del 2004 con The Czars.
Sorridente e disponibile a raccontarsi, quasi sorpreso dal calore del pubblico, alla fine di ogni brano il suo volto si illuminava dolcemente di fronte agli applausi come quello di un bambino di fronte ad un regalo inaspettato.
Confermo: Grant ha una voce pazzesca e la sua esibizione è stata notevole.
RispondiEliminaDevo ammettere che come fotografo mi hai superata, le mie sono pessime.
Grazie a tutti e due i piloti per l'ospitalità
:)
ps: la foto finale tienila per te!
:D
Anche le mie foto sono pessime: le due che vedi sono le uniche decenti. La luce bassissima e il divieto (per altro giusto) del flash hanno influito assai. L'importante era la musica, che non ha mancato di emozionare.
RispondiEliminaLa foto finale meriterebbe un sacco, ma John Grant ha detto che non si può postare. ;)