lunedì 4 gennaio 2010

Etica scolastica

Kant è una brutta bestia, gli studenti non l'hanno mai amato. Chi l'ha dovuto studiare alle superiori lo sa bene: frantumava i maroni come nessun altro filosofo.
Sta di fatto che questo professore liceale, prima delle vacanze natalizie, deve interrogare i suoi studenti su tutta l'opera del filosofo tedesco. I ragazzi si lamentano di aver avuto poco tempo per preparasi su un argomento così difficile e corposo (ce stanno sempre a prova'), ma niente da fare. Mio figlio per evitare un quattro assicurato, vuole restare a casa per prepararsi meglio proprio il mattino delle temute interrogazioni. Riusciamo a convincerlo ad andare, facendolo ragionare sul fatto che non sarebbe stato corretto nei confronti dei suoi compagni. Morale: a scuola si ritrovano in otto (un terzo della classe) e visto che ne avrebbe chiamati quattro, prima della lezione il capoclasse va a parlare con il professore spiegandogli la situazione chiedendogli se può venire loro incontro e interrogarne solo due. Niente da fare, irremovibile. A quel punto altri due, maggiorenni, si firmano l'uscita anticipata e i superstiti vengono interrogati con ovvi risultati. Ora non voglio qui discutere il comportamento dei ragazzi, evidentemente scorretto e forse lavativo, ma il fatto che a questo li porta anche la miopia di certi insegnanti, incapaci di instaurare un rapporto basato sull'onestà, sulla trasparenza e sul dialogo.
Alla fine cosa si è ottenuto? I furbi sono stati premiati e avvantaggiati e i coglioni bastonati.
Cosa hanno imparato i ragazzi? Nulla, se non che l'arte del sotterfugio è la cosa migliore. Uno specchio perfetto dell'Italia attuale. Dal mio punto di vista, preso atto della situazione, il retto docente avrebbe avuto almeno un paio di alternative più intelligenti e moralmente corrette.
Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me, recita la celeberrima massima di Kant. Chissà da quali leggi interiori è regolata la mente di certe persone.

17 commenti:

  1. Io dovrei per coerenza stare zitto su questo argomento perchè ai tempi del liceo ero davvero un disgraziato per quanto riguarda assenze e giustificazioni,però,senza voler difendere nessuno,se fossi nei panni dell'insegnante un minimo di scrupolo sulla bontà del mio metodo didattico me lo sarei creato se praticamente nessuno era all'altezza di sostenere un'interrogazione su quell'argomento.Per il resto sono d'accordo con te caro Lucien,la realtà dell'Italia di oggi spiega molte cose sull'etica a cui tu ti appelli e mi chiedo cosa scriveranno i genitori dei ragazzi assenti alla voce causa dell'assenza: legittimo impedimento?
    Più di Kant ricordo con sgomento Hegel!

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  2. Situazioni simili accadono anche in classe di mia figlia. Anche loro purtroppo devono fare i conti con una prof che definire str.. è dire poco.

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  3. vedo che dieci anni sono passati e la situazione liceale non è cambiata
    questo purtroppo è l'unico modo per andare avanti alle superiori

    e i prof di filosofia sono i più bastardi di tutti, mannaggia a loro :D

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  4. Sarebbe giusto ascoltare anche la versione del docente.

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  5. @ Antonio:
    Giusta osservazione. Non avendo avuto la possibilità di farlo, ho dato quasi per scontato che a monte il comportamento dei ragazzi non fosse stato corretto e di scarso impegno. La questione però è l'atteggiamento del docente nella gestione della situazione successiva, che ha punito gli onesti e premiato i furbi.

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  6. Io credo che non sia solo lo specchio dell'Italia di oggi, ma anche di quella di ieri, dell'altro ieri, del giorno ancor prima e così via...e se andiamo avanti di questo passo anche di quella di domani. Ho fatto il liceo una decina di anni fa, e le cose erano all'incirca così. Io facevo parte, per lo più, della categoria, dei 'coglioni bastonati', con la differenza che più o meno studiavo sempre, e che fortunatamente la strategia dei 'turni' nella nostra classe veniva rispettata in modo abbastanza leale.

    Interessantissimo questo post, Lucien, e mi sento di condividere non solo l'importanza del sottolineare il comportamento scorretto e sleale di parte dei ragazzi, ma anche (a monte) il mettere in discussione la solidità del rapporto che gli insegnanti hanno saputo instaurare con i loro allievi sin dall'inizio. L'ho potuto sperimentare in prima persona coi mie professori al liceo (per lo più preoccupati di non 'restare indietro col programma' e ben poco interessati alla componente più squisitamente relazionale), e lo sto vedendo ora lavorando come psicologa scolastica (passare dal maternage delle elementari al contesto più fomale delle medie è un piccolo 'trauma' per i ragazzini, alle superiori poi è un terno al lotto).

    Io però nell'alleanza educativa (termine che si utilizza spesso, ma che resta più come tensione ideale che non come realtà dei fatti purtroppo) includerei anche il terzo polo (oltre a ragazzi e insegnanti), e cioè quello familiare. E' vero che è quello non fisicamente presente nell'interazione in classe, ma è una presenza assolutamente reale e significativa. E purtroppo, Lucien, i genitori dei 'ragazzi furbi' probabilmente non avranno fatto ragionare il loro figlio come hai fatto tu. E questo è un nodo essenziale secondo me.

    Kant è più attuale di quanto possa apparire, altro che...

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  7. usi kant contro il potere oscuro.
    ottima strategia.

    adoravo kant.
    era cosi lineare.
    mi faceva sentire meno ubriaca di vita.
    mi faceva vedere chiaro.

    :) love mod

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  8. vedo che le cose non sono cambiate dai tempi del mio diploma.. che dispiacere.... succedeva per ogni interrogazione... peccato che tuo figlio non ami kant... io l'ho adorato ( e pensa che la filosofia non era tra le mie materie preferite)

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  9. @ Sigur:
    Lavorando in un settore così delicato allora sai bene come funzionano o meglio non funzionano certe cose!

    @ Mod e Calendula:
    Adorare Kant mi sembra un po' perverso. ;-)
    Io in quegli anni ero più interessato ad altri filosofi(Nietzsche ad esempio)

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  10. ad esempio avrebbe potuto rimandare l'interrogazione al momento del ritorno a scuola dei vigliacchi...

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  11. ma che frequentavate tutte/i il liceo classico? tanta filosofia a che è servita? meglio il rock'n'roll!

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  12. Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me è la MIA massima, figurati.
    Cmq il prof credo si sia impuntato, sai? Ce ne sono un sacco così. Per fortuna quando frequentavo il liceo, con i turni si riusciva sempre a tirarsene fuori. Perchè non provare a chiedere al prof il motivo del suo comportamento?

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  13. ---è successo la stessa cosa a mio figlio qualche mese fa...e poi che gli spieghi?

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  14. ...ma sai di roba Nietzschiana succedeva già abbastanza nella mia vita di allora (e anche oggi non è molto più normale)...quindi per me chiarezza e linearità di pensiero sono da sempre un lusso da coltivare.

    love, mod

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  15. post bellissimo, chissà se tuo figlio ha imparato qualcosa di diverso da quello che temi tu. il fatto è che di kant probabilmente si dimenticherà prima dell'inizio delle prossime lezioni. Io ho rimosso tutto.

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  16. Al contrario io Kant l'ho rivalutato a posteriori...

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  17. @ Zion:
    Vedremo alla fine.
    Mah per adesso ha imparato ad annoiarsi durante le ore di filosofia, mentre con il professore degli anni precedenti si era abbastanza appassionato.

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