lunedì 16 febbraio 2009

Quicksilver Messenger Service - Happy Trails

Quarant'anni fa uscì un capolavoro del rock psichedelico californiano. Anche loro della baia di San Francisco i Q.M.S. sono stati tra i capiscuola di questo genere insieme ai Jefferson Airplane (in uscita lo stesso anno con Volunteers) e ai Grateful Dead .
Si fecero conoscere al festival di Monterey del 1967 e poco dopo incisero il loro primo disco. Ma la loro vera dimensione era quella live dove il mitico John Cipollina (1943-1989) chitarrista non famosissimo, ma impeccabile, faceva esplodere tutta la sua vena psichedelico-creativa in interminabili session con il socio fondatore e voce Gary Duncan. Registrato parzialmente al Fillmore, la facciata A dell'album contiene un unico brano diviso in sei parti che altro non è che una versione dilatata e acida di Who do you love di Bo Diddley, soprannominato The Originator of Rock 'N' Rol, uno dei chitarristi che seppe meglio interpretare il passaggio dal blues al rock tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, oltre ad essere il primo ad aggiungere gli effetti allo strumento. Questa suite è caratterizzata dagli assoli vorticosi e taglienti delle due chitarre che si rincorrono in libertà assoluta per 25 minuti: un manifesto della musica psichedelica e una jam session acid-blues irripetibile. La facciata B si apre con un altro brano del chitarrista nero, Mona, e si chiude con la title track, un breve canto folk d'addio che rimanda alla copertina del disco, ma i sentieri più felici sono quelli percorsi nella prima facciata. Non seppero più ripetersi. Nella lista dei 100 migliori chitarristi di tutti i tempi, pubblicata su Rolling Stone nel 2003, John Cipollina è al 32° posto.

8 commenti:

  1. La triade stellare: Grateful, Jefferson e Quicksilver. John Cipollina, poeta inarrivabile della chitarra acida, contendeva lo scettro a Garcia e Kaukonen. Certamente i Grateful hanno portato il concetto di psichedelia alle estreme conseguenze, vedi Live Dead. Più inquadrabili in una sorta di Psichedelia da comune hippie, i Jefferson capaci di lisergiche ballate alla Today. I Quicksilver raggiungono l'apice grazie a questo disco, nel quale ridefiniscono i canoni del blues alla flower power, iniziando la loro cavalcata groove, per terminare nel groviglio della chitarra spigolosa del tubercolotico Cipollina. Assoluto must per chi voglia formare le basi di una discografica rock degna di tale nome.

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  2. Cos'altro aggiungere?
    Disco fondamentale.
    Le fondamenta di un grattacielo chiamato rock.
    ...me venuta così! :-)

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  3. molto a mio agio cullato fra le corde dell'immensa trinità!
    ...e a casa, finalmente a casa!

    già passati 40 anni?

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  4. sui primi due quicksilver ci ho consumato le puntine... i successivi un po' meno, ma valevano l'acquisto!

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  5. Ti do un input: "If I could only remember my name" di David Crosby

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  6. Vedo con piacere che i QMS hanno altri estimatori. Anch'io ci ho consumato una mezza puntina.

    @Favollo: Grazie dell'imput avevo anche questo disco, mi hai fatto proprio venire voglia di riascoltarlo.

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  7. Find more Quicksilver Messenger Service- Happy Trails in my mp3blog and forum searches:
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