Dopo il delirio a proposito di bavagli o filtri alla rete, immagino che qualcuno abbia mostrato a Maroni (e spero anche alla fissata Carlucci) l'elenco qui a fianco: sono i Paesi i cui governi censurano internet. Pare quindi che ci sia stato un dietro-front; ricordiamo comunque al nostro ministro ayatollah che in Italia esistono leggi che puniscono l'apologia di reato e l'istigazione a delinquere. Purtroppo, oltre alla vocazione censoria, l'ignoranza regna sovrana nelle alte sfere della politica e del giornalismo di regime: Vesponi, ad esempio, ogni volta che parla di rete (sempre solo per sottolinearne gli aspetti negativi) si incupisce di brutto: secondo me è convinto di avere a che fare con un luogo oscuro di perdizione che travia le menti e semina odio. In ogni caso ci sono alcuni aspetti di Facebook che non mi convincono. Ecco un esempio. Io per ora continuo a restarne fuori.
Aggiorno il post di ieri con l'ultima stronzata: l'ha detta oggi Schifani, il nostro borbonico presidente del senato, dichiarando che facebook è più pericoloso dei gruppi extraparlamentari degli anni '70. Per mentalità mi sembra più idoneo a ricoprire una carica nel Regno delle due Sicilie.
Aggiorno il post di ieri con l'ultima stronzata: l'ha detta oggi Schifani, il nostro borbonico presidente del senato, dichiarando che facebook è più pericoloso dei gruppi extraparlamentari degli anni '70. Per mentalità mi sembra più idoneo a ricoprire una carica nel Regno delle due Sicilie.
Internet è come l'oceano, non lo si può recintare o tenere al guinzaglio. Internet per sua natura rimane uno strumento giovane vista la sua continua evoluzione. La nostra classe politica al contrario è fossilizzata, gente vecchia che parla di esigenze moderne, senza sapere di che parlano, sono un pò come i preti che parlano di famiglia. Tutto questo senza chiaramente generalizzare, infatti abbiamo nomi e cognomi di questi attentatori. ;)
RispondiEliminaL'ho letta ieri nella rete: "Ma dire che la rete va imbrigliata perché contiene istigazioni alla violenza è come dire che bisogna chiudere i bar perché ogni mattina, incluso nel prezzo del cornetto, ti forniscono un discorso razzista, ignorante, violento o istigatorio. Con la differenza che su Facebook, volendo, puoi segnalare il gruppo che infrange i termini di servizio con discorsi razzisti, ignoranti o istigatori, mentre ti voglio io, a segnalare il bar. O la sede di partito, a volerla dire tutta"
RispondiEliminami pare chiaro il significato.
dietro-front...avanti-march!
RispondiElimina"si tratterà di un disegno di legge e non di un decreto legge, e il suo contenuto sarà illustrato al presidente della Repubblica"
Maroni ha precisato che non è previsto nessun reato speciale, nè interventi censori, dopo aver parlato con l'opposizione (?)
demonizzare la rete, i blog è ridicolo, voglio ancora credere di non vivere in uno stato di polizia!
RispondiEliminalo sai cosa mi ha fatto più impressione di questa vicenda e non sono in molti a sottolinearlo: se quella persona era psicolabile perchè l'hanno messo in carcere invece che in una struttura ospedaliera adeguata al suo stato mentale????? lo trovo un comportamento becero e barbaro
Illuminante l'elenco dei paesi.
RispondiEliminaCi troveremmo proprio in ottima compagnia!
@ Zefirina:
RispondiEliminaGiustissima osservazione. Non ho sentito ancora nessuno sottolineare questo aspetto.
i finti gruppi pro-premier, quelli sì che andrebbero cancellati perché violano le leggi della rete
RispondiEliminaanche io resto lontano da facebook e quel genere di cose.
RispondiEliminala cosa preoccupante è che molta gente è ben contenta di farsi mettere il bavaglio. li senti dire, "non è che si può scrivere tutto, non è che si può dire tutto. siamo in democrazia". pecoroni che voterebbero anche un sasso se glielo dicessero.
Da Facebook sono fuori pure io, ma ovviamente concordo con le tue osservazioni. C'è un ignoranza in materia spaventosa in certi giornalisti autorevoli e certi esponenti del governo, che in confronto la casalinga di Voghera è una mente... o forse fanno i finti tonti?
RispondiElimina@ Alligator:
RispondiEliminaUn po' finti tonti e un bel po' anche ignoranti.
Internet = anarchia = zona franca? Hmm, non sono molto d'accordo. E' un 'luogo' comunque 'pubblico', con caratteristiche particolari ma a tutti gli effetti pubblico. E poi che c'entra il paragone coi bar? Non è che si tratta di imbrigliare, si tratta di seguire regole di normale e civile convivenza. Non entro in un bar e mi metto a insultare chi mi capita a tiro o a fare quello che mi pare giusto perchè mi trovo in un paese democratico in cui vige la libertà di parola e di espressione...
RispondiEliminaIo cono convinta che la libertà personale (ed è un discorso che può e deve riguardare anche internet) finisca dove inizia la libertà dell'altro.
Ma mi rendo conto che fare discorsi del genere (come la faccenda del crocifisso, per dire) su questo blog, considerato in generale il 'pubblico' di lettori, non ha molto senso. Pazienza. Non è una cosa personale Lucien, ci mancherebbe.
Schifani insiste .
RispondiEliminaHanno paura di internet perché è l'unico media che non controllano. E non sono abituati, poverini, ad avere a che fare con un'informazione svincolata dal potere. Li fa andare nel panico.
RispondiEliminaIo ho letto con allarme e disgusto di un gruppo che, su Facebook, definiva i bimbi dell'asilo maltrattati "dei piccoli pervertiti". E' stato subito cancellato ma la notizia mi ha lasciato un forte senso di disagio, anche perché nell'articolo che ho letto, veniva considerata alla stregua dei gruppi anti-Berlusconi. Ora io sono sempre stata contraria a quel tipo di iniziativa, ma certo proprio indifeso come un fanciullo non è. Comunque da un po' di tempo ero tentata di iscrivermi a FB, ma quella notizia inquietante mi ha fatto passare la voglia per un po'. Ciao.
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