Un tempo nel mio paese c'erano tre sale cinematografiche. Io abitavo in un appartamento che si trovava dietro l'ingresso del glorioso Cinema Italia dove, fin da bambino, passavo le domeniche pomeriggio: l'accoppiata classica era il film western più un'altra pellicola a scelta.
Dagli otto anni in poi andavo tranquillamente da solo in quella sala con le sedie di legno dove il fumo si tagliava a fette e la maschera era mio zio, soprannominato il Condor. Dall'infanzia all'adolescenza ho vissuto un po' tutte le stagioni cinematografiche di quegli anni: all'inizio tanti spaghetti western; poi i vari pianeti delle scimmie, Godzilla e company, l'ondata di Kung Fu (dopo i primi due-tre mi avevano già rotto le palle) e gli horror che si potevano vedere. Il tutto intervallato da capolavori tipo 2001 Odissea nello spazio o Solaris che vedevo senza rendermi conto; però mi bevevo tutto e incameravo.
Con l'avvento del VHS negli anni ottanta si ebbe la prima crisi della sale, che per tenersi a galla iniziarono a programmare sempre più spesso i porno. Ormai cresciuto, entrai come organizzatore di rassegne, la prima delle quali non poteva che avere come tema: Cinema e Musica. Mi ricordo che inaugurammo con True Stories (1986), il film di David Byrne che era appena uscito e volli a tutti costi. La stagione delle rassegne durò poco: all'inizio degli anni '90 i cinema cominciarono a chiudere i battenti, ancor prima dell'arrivo delle multisale. Ora dove c'era il Cinema Italia c'è un auditorium; degli altri due, quello sulla piazza è diventato un piccolo centro commerciale con uffici e negozi e l'altro (quello parrocchiale) è in disuso. Non so quale dei due fa più tristezza.
Da diversi anni abito in un altro paese che mantiene strenuamente (non so ancora per quanto) una sala FICE. Non sono di quelli che snobbano le multisale, che frequento evitando rigorosamente il sabato sera, tuttavia sarebbe bello riuscire ad avere più possibilità di scelta specie nei periodi in cui le programmazioni si appiattiscono sui soliti titoli. Da questo punto di vista è lodevole l'iniziativa messa in atto dal Comune di Bologna che un anno e mezzo fa con un accordo ha previsto agevolazioni per i gestori e gli spettatori delle monosale della sua città, specie quelle del centro storico.
Dagli otto anni in poi andavo tranquillamente da solo in quella sala con le sedie di legno dove il fumo si tagliava a fette e la maschera era mio zio, soprannominato il Condor. Dall'infanzia all'adolescenza ho vissuto un po' tutte le stagioni cinematografiche di quegli anni: all'inizio tanti spaghetti western; poi i vari pianeti delle scimmie, Godzilla e company, l'ondata di Kung Fu (dopo i primi due-tre mi avevano già rotto le palle) e gli horror che si potevano vedere. Il tutto intervallato da capolavori tipo 2001 Odissea nello spazio o Solaris che vedevo senza rendermi conto; però mi bevevo tutto e incameravo.
Con l'avvento del VHS negli anni ottanta si ebbe la prima crisi della sale, che per tenersi a galla iniziarono a programmare sempre più spesso i porno. Ormai cresciuto, entrai come organizzatore di rassegne, la prima delle quali non poteva che avere come tema: Cinema e Musica. Mi ricordo che inaugurammo con True Stories (1986), il film di David Byrne che era appena uscito e volli a tutti costi. La stagione delle rassegne durò poco: all'inizio degli anni '90 i cinema cominciarono a chiudere i battenti, ancor prima dell'arrivo delle multisale. Ora dove c'era il Cinema Italia c'è un auditorium; degli altri due, quello sulla piazza è diventato un piccolo centro commerciale con uffici e negozi e l'altro (quello parrocchiale) è in disuso. Non so quale dei due fa più tristezza.
Da diversi anni abito in un altro paese che mantiene strenuamente (non so ancora per quanto) una sala FICE. Non sono di quelli che snobbano le multisale, che frequento evitando rigorosamente il sabato sera, tuttavia sarebbe bello riuscire ad avere più possibilità di scelta specie nei periodi in cui le programmazioni si appiattiscono sui soliti titoli. Da questo punto di vista è lodevole l'iniziativa messa in atto dal Comune di Bologna che un anno e mezzo fa con un accordo ha previsto agevolazioni per i gestori e gli spettatori delle monosale della sua città, specie quelle del centro storico.
io sono nata negli anni 80, ho fatto in tempo a vedere alcuni film nelle sale cittadine..ma il processo che hai descritto è stato identico anche qui, resistono 1 o 2 piccoli cinema che alternano con conferenze e spettacoli teatrali.... al posto dei vecchi cinema ristoranti, negozi di abbigliamento....
RispondiEliminaUnica differenza.. non mi risulta che il comune di Cagliari si sia mobilitato....
Discorso triste quello dei cinema. Non mi vergogno a dire che sono snob e che in una multisala non sono mai entrato, questo perchè alla fine due o tre cinemini vecchio stile ancora esistono in centro a Verona (non so per quanto anche se si sono organizzati abbastanza bene proponendo stagioni di cineforum e vivendo quindi con i proventi delle tessere). Quello che non passa dai "miei" fidati cinema e mi interessa me lo guardo a casa in dvd...lo so non è la stessa cosa del cinema, ma ci si adatta, piuttosto di pensare ad un multisala con qualcuno che magari mi sgranocchia pop-corn o sbevazza o chiacchiera a pochi metri da me preferisco il piccolo schermo.
RispondiEliminaciao.
i vecchi cinema avevano il loro fascino che ormai è andato del tutto perso nei multisala, dalle scelte cinematografiche tra l'altro alquanto discutibili..
RispondiEliminadall'altro lato però grazie alla rete è oggi possibile recuperare in fretta film piccolissimi e cult-movies da tutto il mondo che un tempo era impensabile vedere, se non eventualmente dopo anni di attesa. e con un buon impianto hi-fi si può avere un effetto quasi cinematografico anche in casa :)
ho scritto anche io di cinema. Ma dopo ieri ci andrò ancora più di rado, meglio un bel dvd a casa. Alcune cose dei multisala sono inaccettabili
RispondiEliminaIo vivo in una "grande" città (grande... Genova lol) ed ho avuto in passato sale tradizionali dove sono andato. Ancora oggi ce ne sono. A me le multisale non dispiacciono; forse vorrei che su 10 sale o più almeno una fosse obbligatoriamente d'essai.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaIn un multisala mi hanno beccato una volta e non mi beccano più. Con precisione cronometrica, all'esatto nanosecondo di inizio previsto del film, sono partiti 20 minuti di pubblicità sparata a un milione di decibel. E non trailers cinematografici, la stessa pubblicità di merda che certi sfigati si beccano tutto il giorno in tv! E non c'erano neanche i tappi per le orecchie, con cui avresti subito lo stesso quella merda ma almeno senza farti sanguinare i timpani!
RispondiEliminanella mia città, Alessandria, i "vecchio" cinema è resistito alla multisala e quando posso scegliere ci vado...non avro' il confrot della prenotazione, la pizza, il bar ma ho l'emozione del CINEMA
RispondiEliminaHo dimenticato di aggiungere che naturalmente ero l'unico a lamentarsi della pubblicità: gli altri mi guardavano come fossi stato un marziano. Durante il film parlano, disturbano e rompono i coglioni, ma se c'è la pubblicità: religiosa partecipazione!
RispondiEliminaha ragione Zio: senza contare che devi pagare una maggiorazione per il posto numerato (che non ti fanno scegliere);
RispondiEliminaforse la cosa positiva è che, in EmiliaRomagna - non so altrove - a fine settimana c'è il terzo spettacolo (in altre città del nord, invece, durante la settimana hanno tolto il secondo!)
in Liguria (più precisamente all'Ariston) mi è capitato di vedere "La ragazza del lago" in una stanzetta al piano alto, con un telo "amatoriale" e... dai, questa ve la voglio raccontare (visto che non commento mai, per la mia ignoranza musicale):
c'era una ragazza assieme al suo ragazzo e ad un loro amico, e rivolgendosi a quest'ultimo gli disse "questo schermo è più piccolo di quello che hai a casa tua!" - senonchè il suo ragazzo esclamò "e tu come fai a sapere che schermo ha a casa?"
grazie, ciao.
(n.b.: ho cambiato faccina del profilo)
@ Zio Scriba:
RispondiEliminaQuel vizietto del mancato rispetto dell'orario d'inizio è veramente odioso.
@ Angie:
Un genio quella ragazza o troppo sospettoso il moroso?
Certi discorsi o i giudizi espressi alla fine di un film che si sentono nelle sale dei cinema sono tra i più spassosi e demenziali.
Molto carina. Sei tu da piccola?
@ tutti:
Comunque è vero: se le modalità di fruizione che avanzano si ridurranno solo alle multisale puzzolenti di pop-corn, tanto vale seguire la strada indicata da Marco. Anche se temo sia la morte del cinema. Per questo motivo cerco di andare spesso nella piccola sala di cui scrivo nel post, a volte anche quando fanno film che non mi attirano più di tanto (tipo l'ultimo di Pupi Avati).
yes: in occasione del mio quarto compleanno, mia zia (pace all'anima sua) per convincermi a farmi fotografare (sono refrattaria ancora oggi), non sapeva più cosa regalarmi (la sua borsetta rossa a secchiello, la sua collana con medaglione...)!
RispondiEliminaio amo le sale del centro che al massimo hanno 3 o 4 sale con schermi piccoli e poche sedie...però per questioni di parcheggio spesso finisco nei multisala, dove la selezione dei film è talmente povera e orientata al blockbuster che mi viene da piangere.
RispondiEliminaecco un bel cinema d'essai:
RispondiEliminahttp://cimenanemic.blogspot.com/
Lucien, ma che hai combinato? La tua vecchia faccina era la più artistica e originale della mia collezione! :-(
RispondiEliminaZio, è colpa mia: gli avevo detto che mi ero spaventata!
RispondiElimina@ Zio Scriba:
RispondiEliminaCh-ch-ch-ch-Changes
Dopo due anni da Talking Heads (la faccia era presa dalla copertina di "More Songs About Buildings And Food") mi è venuta voglia di cambiare come Angie.
Beh meglio questa foto!
RispondiElimina:)
Ah scusa. Di cinema ne ho sempre mangiato poco.
bello il tuo blog, scusa ma sono lento a scoprire...posso linkarti?
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