lunedì 22 marzo 2010

La doccia non è gratis

Malgrado le infinite opportunità di ascolto che offre la rete faccio spesso fatica a trovare novità italiane che mi entusiasmino. In realtà il panorama indipendente nostrano non è così fiacco, ma da noi è sempre piuttosto complicato emergere e farsi conoscere ad un pubblico che vada oltre la nicchia, specie per chi non ha intenzione di fare un singolo da radio, una cover mediocre o di svendersi un po'.
L'anno scorso ho eletto miglior album Our secret ceremony degli emiliani Julie's Haircut; in questi primi tre mesi del 2010 mi ha colpito un trio di Roma, Eva Mon Amour: EMANUELE COLANDREA voce e chitarra ritmica, CORRADO MARIA DE SANTIS lead guitar e backing vocals, FABRIZIO COLELLA alla batteria; scoperti grazie a sentireascoltare, ottimo sito che ogni mese segnala diverse uscite italiane (qui la recensione).
Da una settimana sto ascoltando il loro album, La doccia non è gratis, e devo dire che non è niente male. Oltre alla title track, brani come: Ho perso il tuo cane a poker, Randagi, Stimoli, Potrei limitarmi, uniscono testi intelligenti (ora amari, ora ironici) a musiche e arrangiamenti essenziali che però dimostrano idee, originalità e una vena rock autoriale di tutto rispetto.

14 commenti:

  1. faccio sempre fatica a condividere quetso tipo di cantato da "mal di pancia", tipico di tante indie band italiane, ma è un problema mio

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  2. @ Maurizio:
    Non è un problema solo tuo. E' un cliché che infastidisce pure me. Ad esempio gli After Hours non li ho mai digeriti proprio per il modo di cantare di M. Agnelli.
    Ho trovato questo brano che forse non rende loro giustizia. hanno più sfaccettature e il cantato da "mal di pancia" non è così evidente. :-)

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  3. un periodo così drammatico dal punto di vista socio-culturale-nazionale dovrebbe produrre per reazione dei contenuti artistici interessanti. e invece la scena italiana dorme..

    questi eva mon amour comunque me li vado a cercare!

    vedo che ascolti holly miranda, il suo disco mi sta affascinando molto in questi giorni. è uno di quei casi in cui la copertina riflette perfettamente il suono dell'album

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  4. ti consiglio di ascoltare "il pan del diavolo", interessanti...

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  5. E degli hana B che cantano in inglese cosa ne pensate?
    O del teatro degli orrori, con quel cantato alla CCCP-CSI?

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  7. @ Giamp:
    Hana B non li conosco.
    Il Teatro degli Orrori non mi dispiacciono.

    @ CheRotto:
    Consiglio accolto!

    @ Marco:
    Per ora l'ho ascoltato una sola volta e merita ulteriore attenzioni.

    @ Alle:
    Io ste somiglianze non le trovo; se senti "Potrei limitarmi" il cantato ricorda (anche troppo) Daniele Silvestri!

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  9. @ Allelimo:
    L'epressione l'ha coniata Maurizio. Non è facile da definire, è una sensazione. Io la interpreto come una specie di insofferenza che si genera istintivamente nei confronti di un certo modo di cantare o di certe voci.

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  11. preferisco gli italiani che cantano in inglese, a parte Capossela.
    Comunque meritano un ascolto, se poi si vuole andare sul particolare, i Bachi da Pietra non li batte nessuno.

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  12. Testi interessanti, canzone particolare. Non é un cantato che prende emotivamente ma più di testa secondo me. Questo non toglie che siano molto validi da quello che posso giudicare attraverso l'ascolto di questo brano.

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  13. Come sai sono un sostenitore dell'underground italico. Andrò a sentire gli Evan ...e, se devo dirla tutta, quest'anno ho ascoltato ottima musica italiana indipendete. A me sembra una buona annata.

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  14. questa canzone non mi ha coinvolto. Pazienza.

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