Dirtmusic è un gruppo nato nel 2007 dall'incontro di tre musicisti con background differenti (Chris Brochow, Chirs Eckman e Hugo Race, ex Bad Seeds) e dalla loro voglia di rimettersi in gioco mettendo in comune le loro esperienze. Blues e folk i loro orizzonti che prevedono, oltre alle chitarre, l'uso di dobro, banjo, harmonium, melodica. Dopo il primo disco omonimo, accade che i nostri tre vengano invitati nel Mali per partecipare al Festival au Desert e qui incontrino un gruppo Tuareg, i Tamikrest, con cui fanno una jam session e suonano una cover di All Tomorrow's Parties dei Velvet Underground. Nasce una collaborazione che porta alla realizzazione di un album, da poco uscito, che si intitola BKO (la sigla dell'aereoporto di Bamako, la capitale del Mali in cui è stato registrato). Ciò che ne scaturisce è un tipo di musica che come un ponte blues sull'Atlantico, unisce mamma Africa con l'America in una sorta di viaggio di andata e ritorno spazio-temporale. Disco strepitoso, nato tra il deserto e le sponde del Niger; una delle cose più belle ascoltate quest'anno.
Non a caso il Mali. Come disse Ali Farka Toure: Noi il blues lo abbiamo sempre fatto, da noi si chiama sonhai, tanghana. Nel Mali c'è una casta di musicisti cantastorie, i griot, che tramandano oralmente le loro conoscenze: un patrimonio che con la globalizzazione si è contaminato con la musica occidentale; è la cosidetta "world music di ritorno". In questo ambito il Tuareg blues dei Tinariwen ha segnato la strada.
Che sia puro, magicamente contaminato come in questo disco e in ogni sua forma espressiva il blues è l'unica musica che esisterà sempre fino a quando uomini e donne solcheranno la Terra.
Non a caso il Mali. Come disse Ali Farka Toure: Noi il blues lo abbiamo sempre fatto, da noi si chiama sonhai, tanghana. Nel Mali c'è una casta di musicisti cantastorie, i griot, che tramandano oralmente le loro conoscenze: un patrimonio che con la globalizzazione si è contaminato con la musica occidentale; è la cosidetta "world music di ritorno". In questo ambito il Tuareg blues dei Tinariwen ha segnato la strada.
Che sia puro, magicamente contaminato come in questo disco e in ogni sua forma espressiva il blues è l'unica musica che esisterà sempre fino a quando uomini e donne solcheranno la Terra.
Una delle cose più belle ascoltate quest'anno? Già mi hai messo la pulce nell'orecchio e ho cominciato a sentire le pulsazioni, così ho fatto partire il video.....magnifico brano, mi piace moltissimo la voce, a tratti mi ha ricordato la voce sporca di Joseph Arthur. Magnifico blues, io amo le contaminazioni e qui siamo ad altissimi livelli! Vado subito a cercare i Dirtmusic!
RispondiEliminaBuona serata
Sabrina&Luca
anch'io vado ad ascoltarmi il resto del disco. speriamo tenga il livello della canzone che hai postato. lo scorso anno mi ha deliziato Auerbach, quest'anno potrebbero essere i Dirtmusic (ma i tinariwen a me non piaciono). Grazie per la segnalazione.
RispondiEliminaGianni
Ecco, se per assurdo fossi costretta a scegliere, allora andrei tutta la vita nel regno del desert-blues, non solo per le tuareg band (di cui i Tinariwen sono attualmente i re incontrastati, c'è poco da dire, il livello della loro discografia rende ridicola molta della odierna produzione 'rock' occidentale), ma perchè non posso prescindere da un musicista come Ali Farka Toure.
RispondiEliminaMa visto che posso abbracciare liberamente tutta la musica che voglio (e meno male), posso dire che BKO lo ascolto con grande piacere. Sul fatto che sia una delle cose migliori ascoltate quest'anno ho qualche riserva, questione ovviamente assai soggettiva, ci mancherebbe. Alcune trovate sono fantastiche: il banjo in Unknowable, pezzo bellissimo, le corde sublimi di Niger Sundown, l'atmosfera di Black Gravity; altre sono a mio parere rivedibili: la retorica di Bring it home, l'arrangiamento 'tuareg-rock' di All tomorrow's parties, che personalmente trovo un po' banale, sembra un trapianto di melodia e di testo del pezzo dei Velvet in un brano dei Tinariwen, e il risultato non mi convince per nulla, ma forse questo voleva soltanto essere un divertissement...
...proprio come tutto il disco...
...;)
@ Sigur Ros:
RispondiEliminaSu All tomorrow's parties sono d'accordo; tant'è che volevo postare il video, ma ho preferito di gran lunga Black Gravity.
Per il resto, tu che di musica dal continente africano ne mastichi molta più di me, avrai di sicuro più termini di paragone. ...
E io che pensavo di averti sorpreso/anticipato! Già lo conoscevi, malandrina! ;-)
Ti ringrazio per questa segnalazione. Il sound leggermente tribale non mi spiace affatto.
RispondiEliminaEheheh Lucien, i miei tentacoli giungono nei meandri più inimmaginabili :D
RispondiEliminase il sound regge per tutto l'album, uno dei migliori lavori di quest'anno.
RispondiEliminaBKO é mooolto interessante! Sai dove trovare il link?
RispondiElimina@ Harmonica:
RispondiEliminaNon sempre a livelli così eccelsi, però regge, regge.
@ Der Graf:
Diretto no, ma sul muletto c'è. Vedo se riesco a caricarlo su mediafire.
Consiglio di comprarlo su Amazon a 11£: c'è anche allegato un DVD.
sono d'accordo, il blues "attacca". ha mille tentacoli
RispondiEliminaCarissimo Lucien, sul Buscadero di maggio troverai una mia intervista e foto a Chris Brokaw, parliamo anche dei Dirtmusic. Qui suoneranno il 19 e non me li perderò, ergo stay tuned ;-)
RispondiEliminaEccolo:
RispondiEliminahttp://www.mediafire.com/?mfzizyudlm3
WOW!La canzone che hai postato mi ha entusiasmato!Vedo di procurarmi subito l'album!
RispondiElimina-la metà femminile dell'orecchio-