Così è stata definita nella targa affissa allo stadio Azteca di Città del Messico, quel capolavoro di partita che fu Italia-Germania 4-3, semifinale dei mondiali del 1970.
E' uno dei ricordi più vivi della mia mia infanzia. Non avevo ancora compiuto 10 anni e come tutti i bambini passavo le giornate per strada, nei giardini e al campo sportivo a calciare in un pallone o a sparare con la cerbottana. Tifoso del Milan di Rivera e folle collezionista delle figurine Panini, vivevo coscientemente il mio primo Campionato del Mondo. Per via del fuso orario le partite spesso venivano trasmesse la sera tardi, per cui dopo Carosello me ne andavo a letto per poi essere richiamato alle ventitré o a mezzanotte da mia madre. Il ricordo comincia ad essere confuso, però risento ancora la gelida delusione dopo il pareggio di Schnellinger; il cuore in gola per la folle altalena durante i tempi supplementari... e poi, dopo il gol decisivo di Rivera, quella voce rauca e sfinita dall'emozione che interferisce in sottofondo con la telecronaca del mitico Nando Martellini urlando a ripetizione: Vinciamo, vinciamo, vinciamo... (minuto 6'30").
Lo sport a volte sa essere sublime e feroce allo stesso tempo.
Ormai è tempo di mondiali e io ogni quattro anni partite così sogno sempre di rivederle, anche se con il calcio in generale e con l'Italia sparagnina e conservatrice di Lippi ho sempre meno feeling.
E' uno dei ricordi più vivi della mia mia infanzia. Non avevo ancora compiuto 10 anni e come tutti i bambini passavo le giornate per strada, nei giardini e al campo sportivo a calciare in un pallone o a sparare con la cerbottana. Tifoso del Milan di Rivera e folle collezionista delle figurine Panini, vivevo coscientemente il mio primo Campionato del Mondo. Per via del fuso orario le partite spesso venivano trasmesse la sera tardi, per cui dopo Carosello me ne andavo a letto per poi essere richiamato alle ventitré o a mezzanotte da mia madre. Il ricordo comincia ad essere confuso, però risento ancora la gelida delusione dopo il pareggio di Schnellinger; il cuore in gola per la folle altalena durante i tempi supplementari... e poi, dopo il gol decisivo di Rivera, quella voce rauca e sfinita dall'emozione che interferisce in sottofondo con la telecronaca del mitico Nando Martellini urlando a ripetizione: Vinciamo, vinciamo, vinciamo... (minuto 6'30").
Lo sport a volte sa essere sublime e feroce allo stesso tempo.
Ormai è tempo di mondiali e io ogni quattro anni partite così sogno sempre di rivederle, anche se con il calcio in generale e con l'Italia sparagnina e conservatrice di Lippi ho sempre meno feeling.
un calcio che poi si è fermato al gol di bonimba al brasile...
RispondiEliminaAnche io me lo ricordo benissimo. E dire che a me di quel 4 a 3 non frega nulla adesso e non fregava nulla allora. Non ho visto la partita, non mi interessava. Però in qualche modo è rimasto un ricordo incancellabile tutto quello che ha generato quel risultato. Ho i ricordi perfettamente nititdi: mio padre e i miei fratelli, con qualche amico, seduti tra il tinello e il poggiolo... e i nomi: Burgnic, Mazzola, Facchetti, Beckembauer, Schnellinger... Tutto nella memoria, senza nemmeno aver visto un minuto di partita. ne allora nè nelle verie replice e commemorazioni degli anni seguenti.
RispondiEliminaChe sia la partita del secolo, non mi stupisce. Peccato non aver alcun interesse per il calcio.
Anzi, quale peccato!? meno male! ;)
Però dai, quei due gol negli ultimi minuti della semifinale Germania Italia 2006 non sono da meno!
RispondiElimina(vedi che sono rimasto :-)
Così bella come quella nessun'altra partita della Nazionale,l'unica accostabile forse è il 3-2 al Brasile dell'82.
RispondiEliminaio nel 1970 non ero nemmeno lontanamente in cantiere! :-O
RispondiElimina@ Maurizio: Tutta colpa di Valcareggi che non mise su Rivera... e ricomincia il tormentone.
RispondiElimina@ Manfredi:
Sì, in effetti si avvicinano assai.
Bene!! :-))
@ Euterpe:
Sicuramente la n° 2.
@ Joyello:
Il mio interesse per il calcio è oscillante; per i mondiali si ridesta.
@ Zion:
Beh, in effetti comincia ad essere preistoria...
Hei, che preistoria! ;)
RispondiEliminaIo nascevo 4 mesi dopo, ma mio padre me ne ha sempre parlato
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RispondiEliminaavevo otto anni, è stato il mio primo mondiale da "cosciente" ed il più bel ricordo dell'infanzia.
RispondiEliminain effetti lippi & co. non è che ispirino tutta 'sta simpatia. ci ha regalato un grande mondiale 4 anni fa, ma temo che in sud africa faremo una figura barbina...
RispondiEliminameglio milan-juve 1-6 (doppietta di vieri, jugovic e non mi ricordo più chi!) :)
RispondiElimina@ birdantony:
RispondiElimina...di Moggi! :->
seeeeeeeeeee, sempre e solo di moggi sapete parlare! :P e poi che moggi in questo paese sia stato più importante ed influente del presidente del milan la vedo un cincin dura..
RispondiElimina:)
Come memoria storica il primo mondiale che personalmente ricordo è Argentina 78', ma fu una delusione.
RispondiElimina@ birdantony:
RispondiEliminaMi sembra di parlare con Mughini! :-)
Battute a parte non me ne può fregare meno, da quando poi mio figlio è diventato juventino...
@ Gians:
Delusione parziale: ogni volta che si arriva in semifinale è un grande traguardo. Peccato anche per l'Olanda!
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RispondiEliminaabooooooooorro, suvvia..
RispondiElimina:)
più che alle partite o alle squadre io mi sono affezionato ai giocatori.
RispondiEliminaMario Kempes, Roger Milla, il nostro Baggino del '94... quei tipi lì insomma.
Non ero ancora nato però riconosco l'importanza di quella partita, divenuta con il tempo un avvenimento storico, in un periodo dove la Storia si faceva davvero. Forse non ci sono state più partite così perchè la Storia è finita, o almeno qualcun vuole sia così?
RispondiEliminaUn solo appunto. Non era Martellini che urlava 'Vinciamo' ma un tifoso nei pressi della sua postazione. Cambia poco. lo so. Solo per dovere di cronaca.
RispondiElimina@ Casablogger:
RispondiEliminaProbabilmente hai letto in fretta. Non ho scritto che fosse Martellini: ho parlato di voce in sottofondo che interferisce con la telecronaca. Senza polemica; può succedere.
Ciao