La cultura degli italiani è un libro di Tullio De Mauro (ed. La Terza) del 2004. Dopo sei anni è uscita l'edizione aggiornata in cui il linguista analizza il termine "cultura" nella sua accezione più ampia, prendendo in considerazione non solo gli aspetti umanistico-letterari. C'è da mettersi le mani nei capelli. Ciò che emerge dalle indagini più recenti è a dir poco sconfortante e sa tanto di declino irreversibile: praticamente il 70% dei nostri connazionali fatica a leggere e comprendere un testo; il 33% si ferma addirittura alla semplice frase, oltre la quale cominciano i problemi e il 60% non ha mai letto un libro. Analfabetismo di ritorno, dicono. Per molti italiani io penso sia stato sufficiente il viaggio di sola andata, in una scuola fatiscente e senza stimoli, nella quale si taglia a colpi d'accetta di tutto tranne l'insegnamento della religione. D'altra parte non c'è molto da meravigliarsi, soprattutto se un Paese ha come ministro dell'Istruzione un insulso avvocato dall'aria stordita, mentre dieci anni fa (non un secolo fa) allo stesso posto in viale Trastevere ci stava l'autore del saggio (uno dei maggiori studiosi di linguistica d'Italia). Dopo De Mauro l'escalation verso il nulla ha avuto questa rapida sequenza: Letizia Moratti, il democristiano Fioroni e infine la sciagura Gelmini a degno coronamento di un processo che ovviamente ha radici più lontane e profonde. Ultima brillante idea: ridimensionare lo studio di Storia dell'Arte.
Fu Berlusconi che durante una convention d'addestramento dei quadri di Forza Italia spiegò ai suoi adepti che in genere gli elettori sono come bambini di 12 anni e nemmeno tanto intelligenti! Non so se quella frase sia mai stata pronunciata o rappresenti invece un obiettivo finale dal quale purtroppo non siamo molto lontani.
Fu Berlusconi che durante una convention d'addestramento dei quadri di Forza Italia spiegò ai suoi adepti che in genere gli elettori sono come bambini di 12 anni e nemmeno tanto intelligenti! Non so se quella frase sia mai stata pronunciata o rappresenti invece un obiettivo finale dal quale purtroppo non siamo molto lontani.
infatti adesso il silvio ha detto che vuol creare l'università del libero pensiero, ovvero la lobotomizzazione definitiva dei ggiovani itagliani !
RispondiEliminami scappa da ridere e invece ci sarebbe da piangere
RispondiEliminaperchè leggere quando silvio ci ha dato 24oresu24tuttisantigiornidellanno di programmazione mediaset che ci impedisce di avere alcun pensiero autonomo e dotato di una qualche forma di intelligenza?
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RispondiEliminaBeh e non avete visto come scrivono qui in Trentino.
RispondiEliminaSi prega mettere i attrezzi al proprio ordine...
Macchèvordì???
Giamp
poveri noi...e povera Italia, solo con l'istruzione e la cultura un popolo progredisce.
RispondiEliminaSarà anche giusto non infierire troppo sui "giovani d'oggi", ma resta il fatto che mentre fino a poco tempo fa un analfabeta si vergognava come un ladro (che stretta al cuore quelle persone che se dovevano firmare, prima di fare una crocetta ti dicevano "Ho rotto gli occhiali"...) oggi certi lobotomizzati SI VANTANO di non leggere... Con gran soddisfazione del nano FIGLIO DI PUTNANA che ci governa, per il buon esito della sua telestrategia...
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RispondiEliminaMostratemi una casa in cui la tv non resti accesa dalle 7 del mattino a dopo mezzanotte, e io vi mostrerò una casa abitata da persone Intelligenti. Purtroppo sono case sempre più rare, mio buon allelimo... Beato tuo figlio! :-)
RispondiEliminaSì, un tempo la scuola italiana era quella che forniva davero dei contenuti culturai. Chiunque avesse la possibilità di fare confrnti (coppie miste italo-inglesi, ad esempio) volendo fornire ai figl solide basi culturali sceglieva la nostra scuola, salvo poi mandare i figli all'estero per le lingue. In Francia il nostro studio della storia dell'arte era considerato prestigioso, da imitare, ricco di contenuti culturali. Ma "noi" (beh non proprio tutti lol) dobbiamo scimmiottare gli altri, perché siamo provinciali e crediamo che siano sempre migliori.
RispondiElimina@ zio scriba: la mia tv è sempre spenta. Non ho sky e nemmeno mediaset premium! Al massimo leggo qualcosa o mi ascolto un po' di musica 8-)
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RispondiElimina@ Allelimo
RispondiEliminaE' vero tutto dipende da chi si siede dietro la cattedra. Io conosco professori che ci hanno messo passione e la faccia, persone che sono riuscite a far amare i libri e la letteratura a ragazzi provenienti da famiglie in cui l'unica carta che avevano in casa era solo quella igienica; oppure a stimolare curiosità e passioni che poi sì in seguito ciascuno approfondisce per conto suo. Facile farsi una cultura nelle case con le biblioteche e i genitori istruiti che ti offrono mille opportunità e ti leggono i libri alla sera. Non so se hai visto il servizio sulle scuole svedesi, qualche tempo fa su Report. Altro che tempi passati (io non li rimpiango di certo). Qui stiamo parlando di tempi futuri di una scuola decente al passo coi tempi per i nostri figli.
E l'unica maniera per ottenere questo è investire su di essa e formare una classe docente ben retribuita e motivata. Esattamente il contrario di ciò che sta avvenendo.
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RispondiEliminalucien, ne avevo proprio parlato in questo post.
RispondiEliminaSinceramente non è solo un problema dei professori, per me è una precisa strategia politica. E funziona, cavoli, purtroppo funziona benissimo.
Bello questo cartello. In Italia si pensa che più parli complicato e più sei forbito. Un esempio: entri in un parcheggio e "ritiri il titolo". Mi sono femrata 10 minuti per capire cosa fosse questo titolo poi ho capito era un bilgietto...
RispondiEliminaQuanto all'anafalbetismo di ritorno il problema è ancora una volta la TV. Ma la mia teoria è che qui in UK si legga moltissimo perché fondamentalmente c'è sempre un tempo di merda. E siccome non sento caldo dallo scorso maggio, oggi preferirei essere analfabeta e al sole. ciao!