martedì 23 febbraio 2010

LP cover art: Blind Faith 1969


Uno dei primi esempi di supergruppo che adesso va così di moda: Eric Clapton, Stewe Winwood, Ginger Baker e Rich Grech. Fecero un solo disco dal titolo omonimo nel 1969 e poi ognuno andò per la sua strada. Insieme a Electric Ladyland è una delle copertine più famose, censurate e controverse nella storia della musica. Il fotografo Bob Seidemann, già famoso per aver fotografato nuda Janis Joplin, era amico di Eric Clapton e fu incaricato di realizzare la copertina. L'idea era di catturare il momento di passaggio dall'età dell'innocenza all'adolescenza. Seidemann racconta nel suo sito che un giorno in metro a Londra vede una ragazzina in divisa scolastica e rimane colpito dalla sua bellezza; la ferma e le chiede se vuole posare per la foto di copertina del nuovo disco di Eric Clapton. Lei (non proprio una sprovveduta) gli chiede se per caso dovrà spogliarsi e a risposta affermativa, accetta comunque. Viene organizzato l'incontro con i genitori che sono d'accordo, ma la ragazza si dimostra più timida del previsto, inoltre ha quattordici anni e ha già superato l'età dell'innocenza. La sorella undicenne Mariora Goschen si fa avanti offrendosi per la foto e il fotografo resta folgorato: un angelo di Botticelli. Così la foto si fece e venne intitolata Blind Faith (fede cieca), nome poi adottato da Clapton per la band. La casa discografica non era per niente d'accordo, anche per via del modellino d'areo dalla forma fallica, ma lo stesso Clapton si impuntò minacciando addirittura di non pubblicare il disco, che alla fine vide la luce senza il nome della band in copertina: solo la foto. In America scattò immediatamente la censura e lo scatto dello scandalo fu sostituito con l'immagine della band. Leggende metropolitane cominciarono a fiorire in Inghileterra sull'identità della ragazzina: si diceva che fosse la figlia illegittima di Ginger Baker o perfino una groupie tenuta prigioniera dai musicisti.

12 commenti:

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  2. grande disco!
    ...e cmq la bimba, a pensarci bene, assomiglia davvero a Ginger Baker!

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  3. harmonica, non capisci niente. :)

    luc, bellissimo post.

    il tuo modo di scrivere quasi da insider-io-c'ero mi piace davvero.

    love, mod

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  4. album scarsino, cover ruffiana, operazione di marketing.
    Qualunque cosa detta presentandosi esibendo un corpo o un pezzo (vedi sopra) è fuorviante perchè presuppone un effetto-Pavlov.
    Ora non essendo un cane...
    ciao

    arc

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  5. Tuttavia, dopo questi anni, ancora "non posso trovare la strada di casa".

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  6. @modesty
    preferisco forme più rotonde ;o)

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  7. Rolling Stones la mette al settimo posto fra le cento migliori copertine di sempre. A me sembra eccessivo, però ha mantenuto nel tempo un suo fascino particolare, tra l'innocente e il trasgressivo.

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  8. In effetti, quello sfondo sembra messo un pò lì a casaccio. Però "Can't Find My Way Home" mi piace ancora, anche perchè mi ricorda il finale di "Fandango", film che adoro...

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  9. .....c'era una volta in cui anche le copertine avevano uno scopo. E ti spingevano a comprare un disco perchè no, a farti domande, a farti viaggiare con la fantasia.
    Erano un necessario componente della musica, chi di voi non ha ascoltato dischi con in mano la cove per 40' non può capire cosa significasse.

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  10. che bellissima storia non la conoscevo, grazie!

    Ho però conosciuto una dell tipe che ha posato gnuda su Electic LAdyland :-)

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  11. Me la ricordo; non ho il disco, ma una raccolta di 6 vinili di Clapton che ho consumato da bambino, con un bel libriccino con tutte le cover. Molto "Blow Up", sia come storia sia come foto. Mi piace. E poi l'aereoplanino in mano...non originalissimo, ma colpisce al cuore...

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