mercoledì 17 febbraio 2010

Dalla Melevisione al Grande Fratello

Sta per chiudere La Melevisione, uno degli ultimi spazi televisivi ideati al di fuori della logica puramente commerciale (cartoni + pubblicità = consumi) che mira a trasformare i bambini in accaniti consumatori, despoti tra le mura domestiche. La TV dei ragazzi diventa sempre di più la TV dei paparazzi, con la fascia pomeridiana che vede il dominio incontrastato del modello Uomini e Donne, o meglio: Decerebrati e Zoccole.
La mia fonte (figlia di amici) raccontava tempo fa di due sue compagne di scuola di nove anni, esaltate perché un lunedì sera si erano trovate per stare alzate a guardare Il Grande Fratello fino a tarda ora e votare. Dalla Melevisione direttamente alle gesta di Cristina Del Basso e company: la videocrazia esige il suo tributo di carne sempre più giovane e fresca.

16 commenti:

  1. Mio figlio è cresciuto con L'Albero Azzurro e la Melevisione .... quindi già dalle prime ore del pomeriggio tette e culi a go-go ...sempre peggio..

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  2. dicono che sono figli di questi tempi ... ai miei cerco quando posso di offrirgli un'alternativa, che sia un Topolino, una partita a scopa o una bella canzone ... ci sto provando ...

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  3. Ma la Rai dichiara:
    "Non solo non chiude, ma - si sottolinea - con il digitale terrestre avrà nuovi investimenti e un’offerta più mirata e organica, proprio avvalendosi delle esperienze e delle professionalità costruite in questi anni"...

    staremo a vedere!

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  4. no, uno dei pochi programmi da far vedere ai pischellini. i miei figli sono cresciuti con la melevisione.
    un'altra notizia per chiudere per chiudere in bellezza una serata del cazzo, vedi alla voce Ovrebo... :o(

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  5. tristezza!!!!!

    ps: la foto dei polli davanti al forno e' geniale

    Clelia

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  6. La tv dei polli tirati su in batteria...

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  7. Ricordo quando guardavo con passione e devozione programmi come Bim Bum Bam e Ciao Ciao. Di pubblicità ce n'era in abbondanza anche lì, è vero, ma volete mettere le scenette con One, Paolo e Manuela tra un cartone e l'altro? Ora la fascia pomeridiana offre ben poco a bimbi e ragazzini che non vogliono rincoglionirsi di fronte a realities e alle De Filippate...l'unica alternativa diventano i canali tematici su Sky o digitale terrestre. Oppure, ancora meglio, fare altro.

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  8. Già: è molto più facile ridurre in catene Decerebrati e Zoccole (grande Lucien!) che non degli esseri autopensanti, intelligenti e curiosi. Si finirà col confondere le vittime coi carnefici: alle pischelle che si ritrovano per guardare il Grande Bordello (o La finestra sul porcile che dir si voglia) verrebbe voglia di sparare. Ma ovviamente non è colpa loro (non tutta)...

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  9. ciao a tutti!
    sono stata attratta dal titolo del post. anch'io ho figli in età da melevisione, ma posso dire che già la situazione era degenerata con 'trebisonda', il contenitore di rai tre al pomeriggio.
    la presentatrice era ormai una soubrettina in mini paillettata, le gare fra ragazzi prendevano in giro lo stereotipo più vieto del prof, che peraltro si prestava a giochini pseudogiovanilistici (ne ho visto uno con le braghe quasi calate in una squallida imitazione di un rapper).
    tanto che, in più di un caso, mia figlia (allora 8 anni), mi aveva detto: -mamma spegni, mi vergogno per loro!-
    avevo anche scritto alla rai...nessuna risposta.
    è importante stare vicini ai figli mentre guardano la tv (e fargliela vedere poco...). ma la maggioranza non fa così.
    il senso critico va svanendo. gli stereotipi sessisti comandano ovunque. sono pessimista a riguardo...
    se solo capissero che telecomando non significa che comanda lui...

    ciao!

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  10. Sono lontani i tempi dell'Orso Gelsomino con Claudio Lippi...

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  11. Anche a me la notizia mi ha lasciato di stucco, non tanto per la necessità d'avere un programma appositamente ideato per i piccoli, quanto per quello che dovrebbe prendere lo stesso spazio in quel palinsesto. Come mio solito tuttavia vedo il bicchiere mezzo pieno, i bimbi davanti alla tivù per me sono immagine e segno di tempi poco dediti da parte dei genitori, alla cura del gioco, della crescita e della fantasia dei propri figli.

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  12. anche i miei figli sono cresciuti con l'albero azzurro e la melevisione, quando valentina era piccola le era assolutamente preclusa la visione di quel programma demenziale di boncompagni che non mi ricordo nemmeno come si chiamasse, se avessi ora un figlio piccolo gli vieterei il grande fratello e company, come del resto ho fatto

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  13. @ Zafirina:
    "Non è la rai" il prototipo dell'idiozia televisiva post-moderna.

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